Misure per 30 miliardi

Passa in Cdm ddl Bilancio, Draghi: Manovra espansiva, per la crescita

Taglio delle tasse per 12 mld l’anno. Pensioni: Quota 102 nel 2022 ma la bussola resterà il sistema contributivo. Al via riforma ammortizzatori sociali

Passa in Cdm ddl Bilancio, Draghi: Manovra espansiva, per la crescita

“Una manovra espansiva, che accompagna la ripresa, agisce sulla domanda ma molto anche sull’offerta, taglia le tasse e stimola gli investimenti. Soprattutto, una manovra orientata a stimolare una crescita che sia di qualità, sostenibile, inclusiva”. Mario Draghi illustra in serata, dopo un Consiglio dei ministri durato circa 4 ore, il disegno di legge di Bilancio per complessivi 30 miliardi. Con lui i ministri dell’Economia, Daniele Franco, e del Lavoro, Andrea Orlando. “La crescita guida l’azione del governo”, dice il premier. E’ la strada “per uscire dal debito”. Il Paese “nell’ultimo trimestre di quest’anno crescerà ben oltre il 6%”.

 

Tasse

Il governo stanzia complessivamente 12 miliardi l’anno per la riduzione delle imposte. Di questi, 8 miliardi saranno destinati ad interventi mirati per “società e persone. Le modalità le definirà il Parlamento. Complessivamente dal 2022 al 2024, in termini cumulati, verranno stanziati 40 mld, di cui 24 destinati al cuneo fiscale”, annuncia Draghi, “e la parte restante agli incentivi a famiglie e imprese per il patrimonio immobiliare e la digitalizzazione”.

Per il ministro Franco si tratta dell’“avvio del processo di riforma del sistema fiscale”. Il presidente del Consiglio sottolinea anche: “è il primo atto significativo di riduzione delle imposte che ha luogo dopo l’approvazione della delega fiscale”, e poiché non c’è stato il tempo per definire decreti attuativi, “è naturale definire questi pesi dopo un’interlocuzione che tenga conto del lavoro del Parlamento, ma anche del confronto con le parti sociali”. Poi specifica: con i sindacati “non c'è stato nessun trauma e nessuno scontro” e “non è questo il motivo” per cui il governo non ha deciso come destinare questi fondi”.

 

Pensioni

“L’obiettivo è tornare in pieno al sistema contributivo. Finisce quest’anno Quota 100 e si adotta un regime di transizione con Quota 102 per l’anno prossimo”, spiega Draghi. Dunque, nel 2022 si potrà andare in pensione con 38 anni di anzianità contributiva e 64 anni di età. Intanto “sono rafforzate Opzione Donna e Ape Sociale”. Il premier ‘apre’ ai sindacati: “il sistema contributivo è la ‘scatola’ entro la quale si possono fare diversi aggiustamenti, sia per la flessibilità in uscita che per un riequilibrio generale. Anche per le pensioni dei giovani e per assicurare la sostenibilità del sistema”. E aggiunge: “Non mi aspetto uno sciopero generale, mi sembrerebbe strano. C’è la disponibilità del governo a ragionare”.

 

Investimenti

La legge di Bilancio punta sul rilancio forte degli investimenti. Ci sono “89 miliardi nel periodo che va dal 2022 al 2036”, sottolinea il capo di Palazzo Chigi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta subito dopo il Consiglio dei ministri. “Ma se si considerano i fondi già stanziati in precedenza, quelli messi a disposizione dal Pnrr e quelli messi nella manovra attuale, il tutto porta a una cifra di 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni”. Mentre il titolare dell’Economia specifica che “nel prossimo triennio la crescita degli investimenti sarà molto superiore a quella del Pil. Porteremo gli investimenti della Pubblica amministrazione intorno a 3,5 punti di Pil”, afferma.

“Quelli complessivi del Paese che nel 2019 erano al 18%, quest’anno sono al 19,5% e contiamo che nel 2024 arrivino al 21%. E’ un aumento molto significativo che cerchiamo di incoraggiare”. Inoltre per le imprese vengono rifinanziate “le misure di transizione 4.0, con l’eccezione di quelle riguardanti beni immateriali tradizionali. Le misure erano già finanziate per il 2022. Il governo le rinnova per il 2023, 2024 e 2025. Questo per indicare al sistema delle imprese un quadro di certezze per i prossimi anni che consenta loro di meglio programmare gli investimenti”.

 

Ammortizzatori sociali

Passa la riforma per il sostegno al reddito di chi è in disoccupazione. Gli ammortizzatori vengono estesi alle imprese sotto i cinque dipendenti, attualmente non coperti dalla cassa integrazione guadagli straordinaria. In più dal 1 gennaio 2022 l’aliquota di finanziamento del Fondo di integrazione salariale (Fis, finora pagato dalle imprese con più di cinque dipendenti) è fissata allo 0,50% per i datori di lavoro che, nel semestre precedente la presentazione della domanda, abbiano occupato fino a cinque dipendenti. E allo 0,80% per i datori di lavoro con più di cinque dipendenti. “Mettiamo al centro il principio dell’universalismo”, dichiara il ministro del lavoro, Andrea Orlando. L’intervento “porta protezioni laddove non c’erano, estende quelle esigue nelle aziende tra i 5 e i 10 dipendenti” e “garantisce a tutti di beneficiare di trattamenti di integrazione salariale”.

 

Reddito di cittadinanza

È rifinanziata la misura introdotta dal governo Conte ma con una razionalizzazione e un migliore collegamento con le politiche attive del lavoro. Quindi è prevista la revoca dopo il secondo rifiuto di una proposta di lavoro.  

 

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

“La manovra è coerente con il Pnrr”, ci tiene a puntualizzare Draghi. “Ieri sono stati approvati in Cdm importanti provvedimenti per semplificare e accelerare l’utilizzo dei fondi europei”. Tra le idee maggiormente innovative “quella di avere un formato standard per la costruzione di nuove scuole che sarà progettato da grandi architetti, e che i comuni potranno usare. Il tempo per costruire una scuola potrebbe essere notevolmente ridotto”.  

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