Cambio di colore

Contagi Covid, le Regioni che passano in giallo: Liguria e Veneto

La crescita delle ospedalizzazioni porta a un cambio nelle colorazioni. Oggi la cabina di regia. Casi in aumento, ma meno che in Europa. In Norvegia record

Contagi Covid, le Regioni che passano in giallo: Liguria e Veneto

Cresce il numero di contagi, che ha superato quota 26mila, come non accadeva dalla scorsa primavera. Salgono anche le occupazioni negli ospedali, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive, specie in alcune Regioni che da lunedì 20 dicembre passeranno in zona gialla.

Si tratta di Liguria e Veneto, ma a rischio ci sono anche le Marche e la provincia autonoma di Trento.

 

Chi passa in zona gialla e perché

"Da lunedì la Liguria sarà in zona gialla per le prossime due settimane. Secondo il report del 16 dicembre l’incidenza media settimanale ogni 100mila abitanti si attesta a 313 (314 Savona, 235 Spezia, 647 Imperia, 229 Genova) mentre i posti letto occupati in area medica sono al 17% e quelli in terapia intensiva sono al 12%": così il Presidente della Regione e assessore alla Sanità. Giovanni Toti ha chiarito che la crescita era prevista e che si sta vivendo il picco della quarta ondata, anche se “fortunatamente grazie ai vaccini, gli ospedali e le terapie intensive sono occupate di un terzo rispetto allo scorso anno e questo ci permette di non avere situazioni di allarme negli nostri ospedali”.

Stessa analisi per il Governatore del Veneto, Luca Zaia: "Natale sarà in giallo, come anche Capodanno. Se i dati continueranno a crescere si andrà verso la zona arancione: gestiremmo la fase con il Super Green Pass, ma scatterebbero le prime chiusure, a livello ad esempio di confini comunali", ha avvertito Zaia rispondendo ad una domanda sulle possibili conseguenze nel caso in cui la tendenza al rialzo fosse confermata.

 

Cosa cambia

I cambiamenti non sono eclatanti. Il principale riguarda, però, l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Per il resto, a regolare accessi e utenze in luoghi pubblici rimane il Super Green Pass, che permette di continuare a entrare in cinema e teatri (con capienza al 100%) o negli stadi (capienza che scende al 75%). Serve il certificato anche per salire sui mezzi pubblici (anche con tampone), mentre non cambiano gli orari e i giorni di apertura degli esercizi commerciali, sia nella ristorazione, sia nei centri commerciali, aperti sempre nel fine settimana.

 

Contagi in risalita, ma meno che in Europa

Sono 26.109 i casi di coronavirus registrati nell'ultimo bollettino, con 123 i morti su un numero però molto alto di tamponi processati, pari a 718.281. Il tasso di positività è al 3,6%. Anche se in Italia la variante Omicron rimane meno responsabile di nuovi contagi (prevale sempre la Delta), secondo i dati dell'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, tra il 14 e il 15 dicembre si sono registrati altri 502 casi di questa mutazione nell'Unione europea e nello Spazio economico europeo (Ue/See).

Il maggior numero è segnalato in Norvegia (1.498), in Italia solo 27 da diversi giorni.

Tra gli altri paesi Ue, la variante è presente in Austria (59), Belgio (90), Croazia (3), Cipro (3), Repubblica Ceca (9), Danimarca (310 solo quelli confermati da sequenziamento), Estonia (6, numero minore rispetto al precedente perché sono stati esclusi casi erroneamente conteggiati come confermati), Finlandia (20), Francia (170), Germania (102), Grecia (5), Ungheria (2), Islanda (20), Irlanda (18), Lettonia (14 ), Liechtenstein (1), Lussemburgo (1), Paesi Bassi (80), Portogallo (69), Romania (11), Slovacchia (3), Spagna (51) e Svezia (51), e i due nuovi Paesi che segnalano per la prima volta la presenza di Omicron in questo ultimo aggiornamento, cioè Lituania (2) e Slovenia (4).

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