Emergenza Covid

Covid, da oggi test antigenici nel bollettino sui contagi: perché

Cosa cambia con le indicazioni contenute nel Dpcm atteso oggi. Crescerebbero i contagi Covid, giù invece il rapporto tamponi-positivi. Le Regioni a rischio

Covid, da oggi test antigenici nel bollettino sui contagi: perché

Si cambia, ancora. Con il nuovo Dpcm sono attese modifiche nelle modalità di conteggio dei nuovi contagi, previste nel bollettino giornaliero. In particolare dovrebbero aggiungersi anche gli esiti dei test antigenici rapidi, come peraltro diverse Regioni chiedevano da tempo.

 

Al momento, infatti, il numero di positivi dipende solo dai tamponi molecolari, ma sono molti i territori che stanno procedendo a screening di massa avvalendosi dei test antigenici.

 

Test antigenici nel bollettino ufficiale

«Finalmente è arrivata la decisione che attendevamo da giorni: è la dimostrazione che il Piemonte ha sempre agito correttamente conteggiando anche i tamponi rapidi, e i soggetti risultati positivi, nel totale dei test eseguiti e dei casi confermati». Così l’Assessore regionale alla Ricerca applicata al Covid del Piemonte, Matteo Marnati, ha commentato la decisione di inserire i test antigenici nel conteggio dei casi confermati e dei tamponi effettuati. Ad invocare la modifica era stato anche il governatore del Veneto, Luca Zaia.

Ma perché si è deciso di cambiare e cosa potrebbe accadere ora?

 

Perché si cambia e cosa accadrà

Il motivo per cui molte Amministrazioni chiedevano da diverso tempo di poter conteggiare anche i test rapidi è il fatto che, essendo più pratici e veloci, spesso sono privilegiati rispetto ai tamponi molecolari. Il loro conteggio, poi, permetterebbe di riequilibrare il rapporto tra numero di test e persone positive al Covid. Aumentando il numero di analisi a disposizione, infatti, diminuisce l’incidenza. Questo, a sua volta, può permettere a una Regione di non rientrare nella zona rossa, ma magari poter rimanere in quella arancione o addirittura gialla.

Ma proprio la colorazione dei territori dovrebbe cambiare fin dalle prossime ore.

 

Cambia la colorazione: le Regioni a rischio

Al momento le Regioni a rischio di tornare a essere classificate come zone rosse sono la Lombardia, la Sicilia ed Emilia Romagna Sono poi 10 quelle che potrebbero essere arancioni: Piemonte, Lazio, Umbria, Marche, Puglia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, le province di Trento e Bolzano oltre alla Calabria che lo è già.

Le altre potrebbero essere classificate come in zona gialla (Veneto, Valle d’Aosta, Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna) mentre solo la Toscana potrebbe essere vicina alla zona bianca, l’unica ritenuta a basso rischio e con indice Rt di 50 casi di contagio ogni 100mila abitanti. Per la certezza, però, occorrerà attendere le rilevazioni previste per oggi.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA