La successione

Quirinale, Salvini ha deciso: bocche cucite della Lega fino a gennaio

Moratti: “L’unico candidato del centrodestra è Berlusconi”. Pd: riunione congiunta gruppi e direzione il 13 del mese prossimo per decidere la linea

Quirinale, Salvini ha deciso: bocche cucite della Lega fino a gennaio

Un risiko che prima di gennaio non disvelerà chi saranno i protagonisti in campo. Per capire come si intreccerà la partita che porterà il Parlamento in seduta comune, insieme ai rappresentanti delle Regioni, ad eleggere il successore di Sergio Mattarella bisognerà attendere l’inizio del nuovo anno. E stavolta anche la Lega sembra orientata a mantenere il riserbo in questa fine del 2021. “Non parlo di Quirinale perché ce ne occuperemo a gennaio”, fa sapere Matteo Salvini. “Come centrodestra, ci troveremo giovedì, non solo i principali partiti ma tutti, per parlare di taglio di tasse, di fondi europei”. Del Colle “si discuterà il mese prossimo perché parlarne adesso serve a poco o niente”. 

 

Ma nel centrodestra ha fatto un certo rumore l’incontro di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, con Letizia Moratti, attualmente vice presidente e titolare del Welfare alla Regione Lombardia. Tanto da costringere la stessa Moratti a una secca smentita sull’eventualità di una sua candidatura alla presidenza della Repubblica. “Credo che per il centrodestra l’unico candidato è il presidente Berlusconi. Io mi occupo di sanità alla Regione. Ho un impegno che cerco di portare avanti con tutta me stessa”, ha detto l’ex sindaca di Milano.

E anche Giorgia Meloni ha dovuto smentire le voci di un impegno dell’ex presidente della Rai per la corsa al Colle. La presidente di FdI ha affermato che durante il colloquio si è parlato solo di sanità e Lombardia. Precisando, peraltro, che “Berlusconi non si è risentito dell’incontro”, come invece alcuni quotidiani hanno riportato. Poi ha aggiunto: “Informo che il 24 sera sarò con mia madre, ma non per questo intendo candidarla al Quirinale. Non facciamoci dei film. Credo fosse normale che il presidente di FdI parli con un assessore del centrodestra”. Tuttavia un passo avanti Meloni lo ha fatto: FdI chiede apertamente che il successore di Mattarella sia un esponente di centrodestra. 

 

Sul fronte opposto, quello di centrosinistra, si apprende che il segretario dem, Enrico Letta, ha proposto durante la segreteria del partito una riunione congiunta dei gruppi parlamentari e della direzione per il prossimo 13 gennaio. L’obiettivo è impostare il percorso di elezione del nuovo capo dello Stato. Dunque, al Nazareno, come già annunciato più volte da Letta, silenzio assoluto fino all’approssimarsi del percorso di votazione. Anche Matteo Renzi è convinto che “sul Quirinale è presto per discutere. Fino al 10 gennaio non succede niente, tutti quelli che chiacchierano, chiacchierano per far finta di contare, chi chiacchiera non conta, chi conta sta zitto. L’importante è che sia una decisione il più possibile ampia”. Ma la grande incognita resta quella di una eventuale candidatura di Mario Draghi. Da Palazzo Chigi non trapela nulla. Il premier più volte ha detto di non voler affrontare l’argomento e non lo farà fino a quando non saprà con certezza come muoversi. 

 

Intanto arriva l’appello del governatore della Puglia, Michele Emiliano: “È il momento per le Regioni di fare valere il proprio peso politico” sul Quirinale perché in questo periodo c’è stata una piccola congiura involontaria” contro di loro. “E’ il momento che diventino protagoniste in una logica istituzionale, quindi non di parte, che dia al Paese quella stabilità che purtroppo le regole costituzionali ancora non consentono”.

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