La contromossa

Colle, Salvini: “Berlusconi faccia i suoi conti entro il 24 gennaio”.

Il leghista spariglia le carte e allontana l’ipotesi Cavaliere: “Faremo una proposta convincente per tanti”. Enigma 5S. Conte domani vede Letta e Speranza

Colle, Salvini: “Berlusconi faccia i suoi conti entro il 24 gennaio”.

 

Non c’è dubbio, in queste ore la partita del Quirinale sta davvero entrando nel vivo. Intanto Forza Italia cerca immediatamente di sminuire la portata delle parole del segretario della Lega. Alcune fonti riferiscono che “le dichiarazioni di Matteo Salvini sono in linea con gli impegni presi e l’accordo raggiunto alla riunione dei leader del centrodestra di venerdì scorso”. E ancora: “Come ripetuto in più occasioni, il centrodestra affronterà l’elezione del presidente della Repubblica - come tutti i prossimi appuntamenti elettorali - unito e saprà esprimere un candidato all’altezza.

 

Il profilo del presidente Silvio Berlusconi è certamente quello più autorevole. Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili solo agli avversari politici, sarà dunque respinto”. Ma i fatti sembrano riferire altro ed evidenti sommovimenti agitano il centrodestra. In serata, una telefonata definita “lunga e cordiale” ci sarebbe stata tra i due capi partito. Tuttavia l’effetto delle affermazioni del leader di via Bellerio è immediato. Il primo e più evidente è quello di indebolire la candidatura del Cavaliere. Per venerdì è atteso un nuovo vertice di Lega, Fdi, azzurri e il partito di Toti. Ma a quanto pare l’ipotesi di un piano B inizia a profilarsi ed è probabile che dietro le quinte Salvini, consapevole di quanto il nome di Berlusconi sia divisivo, si stia muovendo per avvicinare le posizioni di centrodestra e centrosinistra conducendo in prima persona trattative che precludono un vero via libera al leader degli azzurri.

 

Nel Pd il segretario, Enrico Letta, in occasione della commemorazione di David Sassoli al Parlamento europeo, invita “la politica a sapere guardare oltre: oltre l'apparenza e l'immediatezza. E a fare scelte coraggiose”. Ma dal Nazareno non tutte le voci che si levano vanno nella stessa direzione. Qualche malumore si registra nell’area del ministro della Cultura, Dario Franceschini, e in quella di Base riformista che fa capo al titolare della Difesa, Lorenzo Guerini. Tuttavia la posizione più enigmatica risulta in questo momento quella del Movimento Cinque Stelle.

Il partito o di maggioranza relativa non sembra proprio avere le idee chiare sul da farsi a 8 giorni dall’inizio delle votazioni per eleggere il tredicesimo presidente della Repubblica. Ieri sera il leader ed ex premier, Giuseppe Conte, ha incontrato i suoi ministri. Domani è atteso nel corso della mattinata l’incontro con Enrico Letta e per Liberi e Uguali con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Si lavora per unire centrosinistra e pentastellati e arrivare in Aula più compatti possibile. La strada non è in discesa. 

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