cambio delle norme

Pandemia, le 7 proposte delle Regioni sulle regole anti-Covid

È da tempo che i Governatori chiedono un cambio delle normative, sia sui colori sia sulle restrizioni. Ora arriva un documento con proposte in sette punti

Pandemia, le 7 proposte delle Regioni sulle regole anti-Covid

La parola d’ordine è “cambiare”: cambiare strategie e dunque cambiare anche le regole in materia di provvedimenti anti-Covid. Le Regioni invocano modifiche da tempo, ma ora hanno deciso di mettere nero su bianco le loro proposte.

In primo piano c’è la cancellazione del sistema a colori, ma anche modifiche nel conteggio dei positivi e nel mondo della scuola, che sta vivendo un momento di grande caos.

Il cambio, secondo i Governatori regionali, è "necessario per avviare un percorso di normalizzazione della vita dei cittadini e dell'intero Paese”.

Da qui l’appello per “un aggiornamento della strategia di contrasto al coronavirus, tenuto conto dell'elevato tasso di vaccinazione che ha raggiunto percentuali ormai significative per la gran parte della popolazione e numeri incoraggianti per la popolazione pediatrica".

 

Bisogna “semplificare”: via i colori

Nel documento messo a punto dalle Regioni si legge che è "assolutamente necessario procedere a una semplificazione delle regole, basandole non più sulla suddivisione per zone di rischio ma concentrando esclusivamente l'attenzione sui cittadini, in relazione al completamento del ciclo vaccinale". Da qui la prima richiesta concreta: superare il sistema a colori per classificare le zone a rischio.

 

Il conteggio dei positivi

Altro nodo è quello che riguarda il sistema di calcolo dei positivi e che porta anche a pesare sull’incidenza dei casi in relazione alla popolazione (uno dei parametri di rischio). Per questo si chiede una revisione delle misure inerenti la sorveglianza sanitaria, suddividendo tra i casi positivi asintomatici e quelli con sintomatologia correlata.

 

Stop al tracciamento

Di fronte all’alta contagiosità della variante Omicron, i Governatori ritengono che non abbia più senso proseguire nel tentativo di tracciamento “nell'attuale contesto epidemiologico di elevata incidenza per la variante Omicron”. Piuttosto suggeriscono di “concentrare energie e risorse per un più efficace contrasto al virus”.

 

Stop all’isolamento, sì all’autosorveglianza

Un’altra richiesta che arriva dagli Amministratori regionali è un aggiornamento delle misure di isolamento dei lavoratori dei servizi essenziali. Per loro (dunque soprattutto sanitari, le cui assenze rischiano di mandare in tilt la gestione negli ospedali) viene chiesta una riduzione dei giorni di isolamento (pari a 3 giorni dall'inizio dei sintomi e ulteriori 3 giorni obbligo mascherina Ffp2), favorendo l'autosorveglianza.

 

Rivedere la Dad

Altra nota dolente è il sistema di sorveglianza nelle scuole, che sta creando non pochi disagi sia al personale docente, sia alle famiglie di alunni e studenti. Si chiede, quindi, di procedere alla sospensione della didattica in presenza solo per i soggetti sintomatici; a questo si unisce la sospensione del contact tracing e il mantenimento dell'autosorveglianza.

 

Il conto dei ricoveri

Un’altra proposta è la revisione della classificazione dei ricoveri Covid: si vorrebbe superare l’attuale metodo di contare tutti i pazienti ricoverati, anche per altre patologie, come ricoverati per le conseguenze da Covid quando sono positivi, distinguendo tra chi è in ospedale “con” Covid o “per” Covid.

 

Green Pass valido in tutta Europa

Infine, si vorrebbero rivedere le attuali norme sul Green Pass, riconoscendone la validità per i cittadini stranieri, anche oltre la durata prevista in Italia, per evitare che una certificazione regolarmente rilasciata in un altro Stato membro Ue non sia valida in Italia, con conseguenti ricadute negative per il turismo nostrano. Piuttosto, viene invocato un maggior ricorso ai tamponi in ingresso.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA