la festa degli innamorati

La Brexit rovina San Valentino. Cosa c’entrano rose e cioccolatini

La festa degli innamorati rappresenta il primo banco di prova dopo l’entrata in vigore delle norme sull’import. Un “codice” rischia di fermare le merci

La Brexit rovina San Valentino. Cosa c’entrano rose e cioccolatini

Quando è stata decisa la Brexit, seppure non senza “sofferenze” e scossoni politici nel Regno Unito, a tutto si era pensato fuorché a San Valentino. Eppure la Festa degli Innamorati, che si celebra il 14 febbraio in tutto il mondo rischia di non poter essere festeggiata proprio Oltremanica.

Cosa c’entrano rose rosse e cioccolatini con la decisione di uscire dall’Unione europea?

 

La Brexit “rovina” San Valentino

In realtà il 14 febbraio, notoriamente festa degli innamorati, rappresenta il primo importante banco di prova per le nuove regole commerciali che sono seguite all’entrata in vigore della Brexit il primo gennaio 2022. Si tratta delle norme che regolano le importazioni nel Regno Unito di merci provenienti dall’Europa e tra queste ci sono (anche) fiori, cioccolatini, regali e vino, che non possono mancare per poter celebrare la ricorrenza che sta tanto a cuore a chi vive l’amore (e a chi conta sulla celebrazione per risollevare il bilancio delle proprie attività, post pandemia).

Il dubbio principale riguarda la quantità di rifornimenti, che potrebbe essere insufficiente rispetto alle richieste.

 

Il “codice della discordia”

Secondo quanto stabilito nell’ambito dei regolamenti post Brexit, intatti, il servizio dogane di Sua Maestà (Hmrc) richiede ora un nuovo codice per l'ingresso dei beni. Si tratta di un numero di identificazione che contiene le informazioni relative al contenuto della spedizione e alla provenienza, che va poi notificato alle autorità. Se manca o la procedura è incompleta, i beni possono essere sequestrati, confiscati o rispediti al mittente.

Il problema è sorto perché molti importatori sostengono di non essere stati informati della novità e dunque di essere sprovvisti del requisito. Il risultato sarebbe un blocco delle merci al di qua della Manica. “Questa settimana abbiamo avuto problemi... l'Hmrc non condivide a sufficienza le informazioni”, ha detto Daniel Lambert Wines, uno dei maggiori importatori di vino europeo nel Regno Unito, secondo quanto riferito dal Sky.

Le difficoltà riscontrate dai grandi importatori, però, potrebbero essere maggiori nel caso dei venditori più piccoli, che generalmente non possono contare sullo stesso tipo di organizzazione dei big.

In sostanza, se fino al 1° gennaio erano ancora in vigore “eccezioni”, che mitigavano gli effetti della Brexit sugli scambi commerciali, con il nuovo anno si è andati a regime e San Valentino rappresenta il primo grande banco di prova nel campo degli approvvigionamenti e delle importazioni.

 

Ritardi nelle importazioni

A onor del vero, i primi effetti si sono già registrati nelle scorse settimane, con ritardi nelle importazioni. Il rischio, però, è che con San Valentino il problema aumenti. A conferma della complessità della materia, l'Unione Europea ha previsto una serie di pubblicazioni informative molto dettagliate e disponibili in tutte le lingue europee e in inglese, per spiegare come regolarsi in materia di tasse, accise e Iva.

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