missili in Ucraina

Perché Putin ha dato il via libera all’offensiva: le reazioni

Le parole del presidente russo mentre iniziava l’offensiva in Ucraina e la reazione dei leader internazionali. Condanna unanime per il ricorso alle armi

Perché Putin ha dato il via libera all’offensiva: le reazioni

Prima le parole del presidente russo Putin, poi quelle dell’omologo statunitense, Biden, mentre fioccano le reazioni internazionali, compresa quella della presidente della Commissione Ue, Ursula Von del Leyen: “Condanniamo fermamente l'attacco ingiustificato della Russia all'Ucraina. In queste ore buie, i nostri pensieri sono con l'Ucraina e le donne innocenti, uomini e bambini che affrontano questo attacco non provocato e la paura per la loro vita. Riterremo il Cremlino responsabile".

 

Cosa ha detto Putin

Dopo aver ricevuto il via libera dal Parlamento russo, il presidente Vladimir Putin ha dunque deciso per l’operazione militare, che però non definisce guerra. In un discorso a sorpresa, trasmesso dalla tv russa, ha detto: "Chiunque tenti di interferire con noi, e ancor di più di creare minacce al nostro Paese, al nostro popolo, dovrebbe sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze come non sono state sperimentato nella storia. Siamo pronti per qualsiasi sviluppo di eventi. Tutte le decisioni necessarie al riguardo sono state prese. Spero di essere ascoltato". Il presidente russo ha anche esortato le forze ucraine a consegnare le armi e "andare a casa".

 

La risposta di Biden

Immediata la risposta del presidente statunitense, Joe Biden, che in una nota ha tuonato: "Il presidente russo Vladimir Putin ha scelto una guerra premeditata che porterà una catastrofica perdita di vite umane e sofferenza".

“Solo la Russia è responsabile della morte e della distruzione che questo attacco porterà, e gli Stati Uniti, i loro alleati e partner risponderanno in modo unito e deciso. Il mondo riterrà responsabile la Russia. Questa sera monitorerò la situazione dalla Casa Bianca e continuerò a ricevere aggiornamenti regolari dalla mia squadra di sicurezza nazionale. Domani incontrerò i miei omologhi del G7 al mattino e poi parlerò al popolo americano per annunciare le ulteriori conseguenze che gli Stati Uniti, i nostri alleati e partner imporranno alla Russia per questo inutile atto di aggressione contro l'Ucraina e la pace e la sicurezza globali. Ci coordineremo inoltre con i nostri alleati della NATO per garantire una risposta forte e unita che determini qualsiasi aggressione contro l'Alleanza. Stanotte, Jill ed io preghiamo per il popolo coraggioso e orgoglioso dell'Ucraina", si legge nella nota.

Poi il presidente Usa ha telefonato all’omologo ucraino, Zelensky.

 

La reazione ucraina

Proprio Zelensky ha reagito all’attacco russo, affermando: "L'esercito è operativo. Sarò con voi costantemente. Siate forti. Vinceremo perché siamo l'Ucraina. Gloria all'Ucraina". Nel corso della riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza, convocata mentre le truppe russe entravano nel Donbass, l'ambasciatore dell'Ucraina all'Onu ha attaccato l'inviato russo con parole dure: "Non c'è purgatorio per i criminali di guerra. Andranno diretti all'inferno". Ma per il rappresentante russo alle Nazioni Unite "Mosca non è aggressiva nei confronti del popolo ucraino, ma contro la giunta al potere a Kiev". L’inviato russo ha anche aggiunto che si sta prendendo di mira la "giunta al potere a Kiev".

 

Onu: “Putin ritiri le truppe”

È il momento più triste del mio mandato da segretario generale Onu. Devo cambiare il mio appello: presidente Putin, nel nome dell'umanità, porti indietro le truppe russe". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aggiungendo: "Questo conflitto deve fermarsi ora". "Quello che mi è chiaro è che questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu" ha proseguito il segretario dell’Onu. Appelli sono stati rivolti anche da paesi europei, come la Francia: "La Russia ha scelto la guerra. La Francia condanna nel modo più assoluto l'avvio di queste operazioni", come spiegato dall’ambasciatore francese all’Onu. 

Per il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, l'operazione militare russa è "una violazione eclatante" del diritto internazionale, mentre il primo ministro britannico, Boris Johnson si dichiara "inorridito" per quello che definisce "un attacco non provocato". Il presidente Vladimir Putin - denuncia Johnson - "ha scelto la strada del bagno di sangue e della distruzione".

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