la crisi ucraina

Il Mediterraneo è centrale nella guerra con le basi Usa in Sicilia

Fin da prima dell’inizio dell’offensiva militare russa in Ucraina, la presenza navale russa preoccupava. Ora la base di Sigonella è fondamentale per gli Usa

Il Mediterraneo è centrale nella guerra con le basi Usa in Sicilia

La guerra in Ucraina non consiste solo in attacchi via terra. Oltre ai missili che hanno colpito prima alcune zone nell’est del Paese, altri punti strategici riguardano gli sbocchi sul mare. Non a caso si è combattuto a lungo nella città portuale di Mariupol, a sud dell’area e a nord della Crimea, posta a ridosso del confine russo.

Si tratta di un corridoio obbligato per le truppe e le merci di Mosca verso la zona orientale dell’Ucraina.

Ma sul fronte marittimo non è passato inosservato neppure l’attacco di due navi russe all’Isola ucraina dei Serpenti, prospiciente le coste della Romania.

Ma che importanza hanno i combattimenti nei pressi degli sbocchi sul mare, delle vie di collegamento marittimo e che ruolo può avere l’Italia, in particolare con la Sicilia e le basi americane che vi sono collocate?

 

I collegamenti (strategici) col mare

Anche Odessa risulta uno snodo fondamentale. Se cadesse nelle mani delle Forze moscovite, la città portuale risulterebbe completamente isolata e dunque il governo di Kiev non avrebbe più collegamenti navali con i partner occidentali.

Ma non si tratta dell’unico aspetto che rende importante Odessa, in chiave strategica. Se Mosca riuscisse a impossessarsene potrebbe installarvi i propri missili, che dall’isola sarebbero in grado di raggiungere facilmente la base multinazionale della Nato “Mihail Kog?lniceanu”, che si trova nei pressi di Costanza. A questo punto per l’Alleanza diventerebbe facile bersaglio e, se colpita, priverebbe l’Ucraina e gli alleanti di una postazione di polizia aerea e di contrattacco.

Secondo gli esperti, inoltre, i russi potrebbero creare un ponte aereo tra Sebastopoli, in Crimea (già sotto influenza russa dopo la guerra del 2014) e l’aeroporto militare di Tiraspol (Transnistria).

 

Il ruolo strategico della Sicilia

In tutto questo che ruolo gioca l’Italia con le sue basi. Le attenzioni sono rivolte proprio a quelle nel Mediterraneo, come in Sicilia. Sull’isola si trovano installazioni statunitensi. Fin dal primo giorno di offensiva militare russa in Ucraina, due droni Rq-4 Global Hawk americani avevano effettuato una missione di sorveglianza sui cieli del Paese per monitorare le prime fasi dell’attacco delle forze di Mosca. Entrambi erano decollati dalla base italiana di Sigonella, al cui interno si trova la stazione aeronavale degli Stati Uniti.

 

Gli Usa a Sigonella

Come ricorda Limes, “L’attività dei ricognitori Usa conferma l’indiscussa centralità della Sicilia nel dispositivo militare a stelle e strisce. Con un’autonomia di 36 ore e oltre 20 mila chilometri, i Global Hawk stanziati nella principale isola del Mediterraneo possono spingersi verso le piane dell’Europa orientale oppure sorvolare i deserti del Nord Africa, raccogliendo informazioni di vario tipo sui rivali della superpotenza”.

Sempre la rivista specializzata ha ricordato che un altro motivo per cui Sigonella è stata coinvolta fin da subito nella crisi ucraina. Qui si trovano, infatti, anche i P-8A Poseidon della US Navy: si tratta di sofisticati velivoli antisommergibile e da pattugliamento marittimo che hanno svolto attività fra lo Stretto di Sicilia e le acque del Mar Nero, ossia nella stessa area nella quale si trovavano anche navi russe, prima dell’attacco, ufficialmente presenti per missioni di addestramento ed esercitazioni. A preoccupare, soprattutto, è la segnalazione di due incrociatori lanciamissili, insieme ai propri gruppi navali, e almeno un paio di sottomarini di classe Kilo avanzata, temuti dalla Nato per la loro silenziosità e del loro armamento.

 

Le rassicurazioni americane

"Al momento nulla è cambiato" a Sigonella dopo l'operazione militare avviata dalla Russia nel Donbass. Così, secondo quanto si apprende da fonti ufficiali. Dalla base Usa, dunque, si rassicura: che “prosegue la normale attività" in una struttura che "non è una base avanzata" nello scenario attuale. L'aeroporto è gestito dall'Aeronautica militare italiana, ma ospita anche la Naval air station (Nas) Sigonella dell'aviazione della marina degli Stati Uniti ed è utilizzato anche per operazioni della Nato.

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