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navi davanti alla Sicilia

Dossier Ucraina, la Russia tenta di bloccare l’Onu. Le prossime mosse

Lo scontro, per ora diplomatico, si è consumato al Palazzo di Vetro, mentre Mosca sposta le navi davanti alla Sicilia. Oggi a Mosca incontro Putin-Orban

Dossier Ucraina, la Russia tenta di bloccare l’Onu. Le prossime mosse

Lo spostamento continuo di truppe delle ultime ore suona come una “sfida” all’Occidente, proprio mentre la diplomazia continua a seguire la strada dell’uscita dalla crisi, non senza tensioni. È quanto si è registrato al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, dove il rappresentante permanente russo all’Onu, Vasily Nebenzya, ha escluso la possibilità di un'invasione dell'Ucraina anche se i colloqui sulle garanzie di sicurezza chieste da Mosca dovessero fallire.

Pronta la risposta del rappresentante ucraino, Sergiy Kyslytsya: "La domanda è perché ci sono tutte queste forze lì?”. Preoccupazione è stata espressa anche dal numero 1 della Nato, Jens Stoltenberger, che in una videointervista al Washington Post, ha spiegato: "Quello che sappiamo è che c'è un continuo accumulo militare, il più grande ammassamento di forze in Europa dalla Seconda guerra mondiale, e queste sono forze equipaggiate in modo pesante. Le vediamo dal sud della Crimea, a Est nella vera Russia, ma anche nel Donbass e le vediamo, ovviamente, anche nel nord della Russia. E non c'è alcun segno che l'accumulo stia rallentando, in realtà continua".

 

La minaccia delle navi russe davanti alla Sicilia

In Italia, poi, la minaccia è rappresentata dalla presenza di un gruppo navale russo che ha attraversato attraversava il canale di Sicilia. Si tratta di sei navi russe, partite a metà gennaio dal Mare del Nord e progettate per trasportare e far sbarcare circa 60 carri armati e oltre 1.500 soldati. La flotta ha varcato Gibilterra e domenica ha cominciato ad attraversare il canale di Sicilia. Si teme si dirigano verso la Crimea, al confine con l’Ucraina. Secondo Mosca si tratta di esercitazioni navali annunciata nel Mediterraneo e una rassicurazione è arrivata dallo Stato Maggiore della Difesa che ha rassicurato che "la formazione sta effettuando un transito in acque internazionali e non viola la sovranità degli Stati rivieraschi", aggiungendo che la Nato continua a seguire la navigazione del gruppo navale sin dalla partenza ed escludendo "comportamenti o volontà escalatorie" da parte dell'Alleanza e della formazione navale russa.

 

Braccio di ferro Usa-Russia all’Onu

Una prova di forza (diplomatica) intanto si è consumata all’Onu, dove la Russia ha chiesto di ricorrere al voto per tentare di evitare la riunione dello stesso Consiglio di sicurezza sulla questione ucraina, richiesta dagli Stati Uniti. La posizione di Mosca però è stata bocciata con 10 voti a favore del vertice (Usa, Regno Unito, Norvegia, Emirati, Albania, Brasile, Ghana, Francia, Irlanda, Messico), due contrari (Russia e Cina) e tre astensioni (Gabon, India, Kenya). Secondo l'ambasciatore russo presso l'Onu, Vassily Nebenzia, l’incontro sarebbe un tentativo degli Stati Uniti di fuorviare la comunità internazionale, tramite quella che ha definito la "diplomazia del megafono". Nebenzya ai giornalisti ha detto: "Posso escludere una invasione dell'Ucraina anche se i nostri negoziati sulla sicurezza europea e globale dovessero fallire", nonostante la concentrazione di 130mila militari alla frontiera ucraina.

 

Sanzioni Usa in arrivo

Intanto la Casa Bianca ha confermato la preparazione di sanzioni contro "la cerchia ristretta" del Cremlino, da attuare in caso di invasione russa dell'Ucraina. Si tratta di “sanzioni mirate sia alle èlite russe che ai loro familiari se la Russia invaderà ulteriormente l'Ucraina", ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki nel briefing con la stampa. Sarebbero misure messe a punto "in coordinamento con alleati e partner".

 

Il “ricatto” del gas in Europa

Resta poi aperta la questione delle forniture di gas russe all’Europa. Secondo il commissario Ue Valdis Dombrovskis si tratta di “un’arma” in mano di Mosca: "Nonostante la domanda di gas in Europa sia alta, Mosca non sta aumentando le forniture e i depositi del gas sono pieni al 50%. Non è una situazione del tutto nuova, la Commissione è stata chiara sul fatto che il progetto Nord Stream 2 non è in linea con le nostre regolamentazioni e ogni nuovo progetto non deve ledere la posizione dell'Ucraina di Paese di transito del gas", ha aggiunto.

 

Colloqui incrociati Russia, Ungheria, Turchia

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmitri Kuleba, citato dall'agenzia Sputnik, afferma che "L'Ucraina è disposta ad avere negoziati costruttivi con la Russia, ma nessuno ci farà pressioni o ci costringerà, perché l'Ucraina ha già fatto abbastanza per la pace. Ora tocca alla Russia. Nelle scorse ore, invece, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha parlato nuovamente al telefono con il presidente russo, Vladimir Putin.Intanto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è atteso questa settimana a Kiev per una visita ufficiale, alla quale seguiranno quelle dei primi ministri di Regno Unito, Paesi Bassi e Polonia, mentre il ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias, si trova già in Ucraina. Nel frattempo, il premier ungherese Viktor Orban è oggi a Mosca da Vladimir Putin, ufficialmente per mettersi d'accordo su un consistente aumento delle forniture di gas russo, della produzione del vaccino Sputnik in Ungheria, della centrale nucleare che il colosso pubblico russo Rosatom sta costruendo nel Paese e persino di comuni progetti di esplorazioni nello spazio. Ma sul tavolo c’è anche la questione Ucraina.

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