La crisi

Ucraina, risposta degli Usa a Mosca. Blinken vuole vedere Lavrov

Si stringe per arrivare a una de-escalation, senza escludere la “madre di tutte le sanzioni”, anche contro Putin. Dal Cremlino sconti all’Italia sul gas

Ucraina, risposta degli Usa a Mosca. Blinken vuole vedere Lavrov

Il documento messo a punto da Stati Uniti e Nato è stato recapitato nella serata di ieri a Mosca, dove ora sarà valutato. Si tratta di una risposta scritta alle richieste russe, in primo luogo quella di fermare l’allargamento a est dell’Alleanza atlantica, che però è un tema sul quale il numero della stessa Nato, Jens Stoltenberger, era già stato chiaro: l’Alleanza ha intenzione di proseguire nella propria politica della Open door, la “porta aperta” a chiunque voglia entrare a farne parte.  

Adesso si attendono ore delicate, in attesa di una contromossa della Russia, il cui presidente Vladimir Putin dovrebbe avere un colloquio con il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, domani venerdì 28 gennaio.

Anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha intenzione di parlare a breve con il suo omologo russo, Sergej Lavrov. Ai colloqui delle prossime ore potrebbe intervenire anche la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss.

Intanto Putin ha offerto il gas russo "scontato" alle imprese italiane. 

 

Blinken: “Abbiamo fornito una risposta seria”

Da Washongton non si accenna ad abbassare il livello di tensione, nonostante le parole rassicuranti del segretario di Stato, Blinken, che ha definito la risposta scritta inviata a Mosca “un serio percorso diplomatico da seguire, qualora la Russia lo volesse”. A lasciare poche speranze che il documento americano sia accolto dal Cremlino sono anche i chiarimenti arrivati dal numero 1 della Nato, Stoltenberger, in una conferenza stampa straordinaria: “Innanzitutto dovremmo ristabilire i nostri rispettivi uffici a Mosca e a Bruxelles. Secondo, dovremmo fare pieno uso dei nostri attuali canali di comunicazione militari per promuovere la trasparenza e ridurre i rischi e cercare anche di creare una linea di comunicazione civile per le emergenze”. Infine, “dovremmo consultarci sui modi per prevenire incidenti in aria e in mare e impegnarci nuovamente a rispettare pienamente gli impegni internazionali sulle armi chimiche e biologiche. Infine, dobbiamo avere una conversazione seria sul controllo degli armamenti, comprese le armi nucleari e le armi a medio e corto raggio a terra”.

Stoltenberger ha mantenuto una linea di fermezza anche riguardo le accuse russe di “provocazioni”, ricordando invece che Mosca ha truppe anche in Bielorussia, in Moldova e in Georgia: “La Russia ritiri le sue truppe da questi Paesi e avvii una seria de-escalation”, ha esortato.

 

Washington e la “maxi sanzione”

Se gli sforzi diplomatici dovessero fallire, però, la Casa Bianca è pronta sia a un dispiegamento militare (con 5.000/8.500 militari pronti a essere dislocati in zona), sia sul fronte economico con quella che è stata definita la “madre di tutte le sanzioni”. La bozza di un piano con cui colpire pesantemente la Russia è stata presentata dal presidente della commissione Esteri del Senato, Bob Menendez, e autorizza Joe Biden. Prevede blocchi all’export Usa di materia prime fondamentali alla Russia, ma anche sanzioni personali contro Vladimir Putin. Un’ipotesi che ha scatenato la dura reazione del Cremlino, con il suo portavoce Dmitry Peskov che ha parlato di iniziative “politicamente dolorose” e “distruttive” per le relazioni tra Mosca e l’Occidente. Al contrario, le sanzioni non sarebbero “affatto dolorose” per Putin perché, come chiarito da Peskov, la legge russa vieta in linea di principio agli alti funzionari del Paese di possedere beni all’estero.

 

Putin alle imprese italiane: "Gas a prezzo scontato"

L'offerta è giunta ieri in occasione di un incontro tra il presidente russo e i vertici di alcune aziende italiane. 

“Noi consideriamo l’Italia uno dei nostri partner fondamentali”, ha detto Putin aprendo l’incontro, che il Governo avrebbe esortato a rinviare per motivi di opportunità, nonostante fosse stato fissati in tempi non sospetti lo scorso autunno. Il presidente russo ha offerto all’Italia la possibilità di acquistare gas russo a prezzi più bassi, “direi molto più bassi rispetto ai cosiddetti prezzi di mercato spot, che sullo sfondo della pandemia e del deficit di offerta sono notevolmente cresciuti”. Il motivo starebbe nel fatto che “le compagnie energetiche italiane continuano a lavorare con Gazprom sulla base di contratti di lungo termine”. All’incontro in videoconferenza, a cui avrebbero dovuto partecipare in 19 rappresentanti di aziende italiane, 3 hanno deciso all’ultimo momento di rinunciare.

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