Diario di guerra

Moskva affondata: il duro colpo per la Russia. E Kiev “gioisce”

Biden pronto ad andare in Ucraina, la Cia esorta a non sottovalutare le minaccia nucleare del Cremlino. La Cina: “Noi dalla parte giusta della storia”

Moskva affondata: il duro colpo per la Russia. E Kiev “gioisce”

Incidente o attacco? Il dubbio resta e probabilmente resterà a lungo perché da un lato c’è Kiev che rivendica di aver colpito (e affondato) l’incrociatore russo, dall’altro c’è il Cremlino che ammette la perdita, ma la attribuisce alle conseguenze di un incendio a bordo.

Il risultato è che la Moskva è perduta e a sprofondare nelle acque del Mar Nero, secondo gli esperti, è anche parte dell’orgoglio del Cremlino. Di sicuro la flotta russa perde la sua ammiraglia, con conseguenze anche sul piano militare nell’offensiva nelle acque antistanti l’Ucraina.

 

Come è affondata la Moskva?

Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Interfax, che cita il ministero della Difesa di Mosca, la nave "ha perso stabilità a causa di un danno allo scafo, avvenuto durante l'incendio seguito all'esplosione delle munizioni" trasportate a bordo, “in condizioni di mare tempestoso”. Per questo l’incrociatore sarebbe affondato mentre veniva rimorchiato.

Diversa la versione delle autorità di Kiev, che rivendicato il successo dell’attacco alla nave da parte di missili ucraini Neptune, uno o due, partiti giovedì notte. Unico dettaglio in comune tra le due versioni è il fatto che a bordo della Moskva si è sviluppato un incendio, seguito dallo scoppio di munizioni a bordo. A causa dei danni la nave, secondo i russi, era comunque “in grado di navigare purché rimorchiata, diretta verso il porto di Sebastopoli, in Crimea". A sostenere quest’ultima versione è stato anche il Pentagono.

 

Cos’è la Moskva

Si tratta di una nave militare imponente, lunga di 186 metri, in grado di ospitare fino a 510 membri di equipaggio e sarebbe anche l’unità più grande affondata dalla Seconda Guerra mondiale, con un peso di quasi 12.500 tonnellate). Il suo valore era stimato in 750 milioni di dollari. La perdita non è solo economica e simbolica: oltre ad avere il nome della capitale russa ed essere riportata sui francobolli fin dagli anni ‘70, era stato uno dei simboli dell’offensiva militare contro l’Ucraina, non solo perché in grado di lanciare missili a lunga gittata, ma perché aveva anche guidato l'assalto all'Isola dei serpenti.

Entrata in servizio nel 1979, riammodernata nel 2000, sarebbe stata equipaggiata da oltre una dozzina di missili anti-nave Vulkan, da armi anti-sottomarino e mine-siluro, secondo le informazioni a disposizione. Oltre ad essere dotata di un sistema di difesa aerea a tre livelli, potrebbe aver avuto una testata nucleare, ora inabissata nel Mar Nero.

 

La minaccia nucleare russa preoccupa la Cia

Oltre al rischio nucleare connesso alla Moskva, preoccupano le minacce del Cremlino di un ricorso alla deterrenza nucleare in caso di ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, così come in Ucraina. Stati Uniti non “prendono alla leggera” la possibilità che la Russia possa usare armi nucleari in Ucraina: a dirlo, il direttore della Cia, William Burns, che ha spiegato: “Data la disperazione del presidente Putin e della leadership russa, date le battute d'arresto che hanno affrontato finora militarmente, nessuno di noi può prendere alla leggera la minaccia, rappresentata da un potenziale ricorso ad armi nucleari tattiche o ad armi atomiche a basso potenziale”. Ciononostante Burns ha chiarito che non ci sono segnali che Mosca stia preparando un simile attacco.

 

Biden pronto a volare in Ucraina

Intanto fa discutere il riferimento del presidente americano alla possibilità di una sua partenza alla volta di Kiev. Joe Biden, salendo sull’Air Force One, ha risposto a una giornalista che gli chiedeva se questa eventualità fosse reale e il capo della Casa Bianca ha risposto con un laconico “Sì”. Intanto la Cina, preoccupata per l’escalation anche nella minaccia ad armi nucleari da parte della Russia e dalle forniture americane a Kiev, ribadisce la propria posizione: "La Cina sta svolgendo un ruolo costruttivo sulla questione ucraina", ha spiegato il ministro degli Esteri, Zhao, ribadendo che Pechino si oppone ad "accuse e sospetti infondati" contro la Cina, "per non parlare di pressioni o coercizione. Il tempo", ha concluso, "alla fine dimostrerà che la Cina è dalla parte giusta della storia".

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