la tragedia a l’aquila

L’Aquila, auto su asilo: “errore umano”. Marcia tolta inavvertitamente

Dall’interrogatorio della donna che aveva lasciato l’auto parcheggiata fuori dalla scuola emerge la possibile causa dell’incidente. Non c’era freno a mano

L’Aquila, auto su asilo: “errore umano”. Marcia tolta inavvertitamente

Passano le ore e si ricostruisce la possibile dinamica della tragedia all’asilo Primo Maggio dell’Aquila, dove un’auto, lasciata parcheggiata in discesa, è finita contro la cancellata di una scuola, travolgendo alcuni bambini che giocavano nel giardino e uccidendone uno. Per uno dei bambini feriti a nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del personale medico e paramedico accorso sul posto.

Da quanto emerso dall’interrogatorio alla donna proprietaria della vettura, si sarebbe trattato di un errore umano.

 

Tragedia all'asilo: “Marcia tolta inavvertitamente”

La donna è ancora sotto shock, ma ha ricostruito quanto accaduto nei minuti che hanno preceduto l’incidente, portando gli investigatori ad affermare che si sarebbe trattato di un errore umano. “Una marcia è stata tolta inavvertitamente”: questa sarebbe la causa di quanto accaduto pochi giorni fa e che avrebbe fatto sì che l’auto, parcheggiata dalla madre per entrare a sua volta nell’asilo, si mettesse in movimento e Mi ha detto mio figlio di aver inavvertitamente tolto la marcia. Mio figlio si è anche ferito nel gettarsi dall'abitacolo". Dunque, la marcia dell’auto sarebbe stata tolta per errore, mentre non era inserito il freno a mano.

La donna avrebbe ribadito quanto dichiarato in un primo momento, cioè di aver tentato di frenare la macchina con le mani, senza riuscirci. All’interno della vettura si trovava l’altro figlio 12enne che avrebbe cercato di avvertirla che l’auto si stava muovendo: "Mi ha avvertito mio figlio gridando ‘mamma!’".

Vedendo l’auto procedere in discesa contro la cancellata dell’asilo, il ragazzino si sarebbe poi gettato fuori dall’abitacolo, a terra. La donna avrebbe poi detto che lei stessa, dopo i tentativi di fermare la corsa del veicolo, si sarebbe dovuta spostare per evitare di essere travolta.

A condurre l’interrogatorio c’erano il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta, Stefano Gallo, il difensore Stefano Valentini, componenti della Squadra Mobile e, in alcune fasi, anche il capo della Procura aquilana, Michele Renzo.

 

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