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Zelensky licenzia il capo della sicurezza e il procuratore generale

Azzerati i vertici della sicurezza e della giustizia ucraina, poco efficienti nello scovare “traditori”. Intanto navi russe in Algeria, dove oggi c’è Draghi

Zelensky licenzia il capo della sicurezza e il procuratore generale

Licenziati in tronco con un’accusa pensate: essere traditori. Con questa motivazione il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha firmato un decreto con il quale ha rimosso il capo del servizio di sicurezza del Paese, Ivan Gennadiyovych Bakanov. Con un altro provvedimento analogo è stato “azzerato” il vertice della procura generale e in particolare la responsabile, Irina Venediktova.

Il governo ucraino, infatti, lamentava la scarsa efficienza dei due alti dirigenti nell'individuare i traditori e collaboratori della Russia.

 

Sospetto di tradimento per i due capi rimossi

Ufficialmente il provvedimento di Zelensky relativo a Bakanov fa riferimento all'articolo 47 della Carta disciplinare delle forze armate ucraine, secondo cui si prevede la rimozione di un ufficiale o un funzionario per "mancato esercizio delle funzioni, che ha provocato vittime umane o altre gravi conseguenze" o se ha creato situazioni tali da poter portare a queste conseguenze.

A precisare il senso del licenziamento, però, ci ha poi pensato lo stesso Zelensky nel suo consueto discorso serale alla nazione.

Secondo il Presidente ucraino, le forze dell'ordine stanno indagando già su centinaia di casi di tradimento e collaborazionismo tra le forze dell'ordine: "Al momento, sono stati registrati 651 procedimenti penali riguardanti alto tradimento e attività collaborazioniste di dipendenti dell'ufficio del pubblico ministero, organi investigativi e altre forze dell'ordine", ha affermato Zelensky, chiarendo: " In 198 procedimenti penali, gli altri gradi erano stati già informati dei sospetti".

"In particolare, più di 60 dipendenti dell'ufficio del procuratore e della SBU sono rimasti nel territorio occupato e stanno lavorando contro il nostro stato", ha continuato Zelensky. Insomma, i due sarebbero in odor di tradimento.

 

Il timore di “spie” interne

Non è la prima volta che Zelensky interviene sul fronte della sicurezza interna e del timore di “doppio gioco” tra funzionari e ufficiali, tanto che già lo scorso aprile il leader aveva parlato del problema dei "traditori tra i dipendenti della SBU" e aveva degradato e tolto titoli a diversi capi dipartimento. A segnare la svolta, però, sarebbe stato l'arresto dell'ex capo di uno dei dipartimenti regionali della SBU che è sospettato di tradimento per aver passato informazioni alla Russia.

Si tratta di Oleg Kulinich, che fino allo scorso marzo era a capo del dipartimento SBU per la Repubblica autonoma di Crimea e che, dopo l'annessione della penisola alla Russia, si trovava a Kherson.

"Questa persona è stata licenziata da me all'inizio dell'invasione e, come possiamo vedere, quella decisione era completamente giustificata. Sono state raccolte prove sufficienti per denunciare questa persona sospettata di tradimento. Tutte le sue attività criminali sono documentate. Tutto ciò che ha fatto in questi mesi e anche prima sarà sottoposto a un'adeguata valutazione legale" ha dichiarato Zelensky

"Saranno ritenuti responsabili anche tutti coloro che insieme a lui facevano parte di un gruppo criminale che operava nell'interesse della Federazione Russa. Si tratta del trasferimento di informazioni segrete al nemico e di altri fatti di cooperazione con i servizi speciali russi" ha aggiunto il presidente ucraino.

Da qui la decisione delle scorse ore: "Una tale serie di crimini contro le basi della sicurezza nazionale pone interrogativi molto seri sui leader interessati – ha concludo Zelensky - Oggi ho deciso di rimuovere il procuratore generale e il capo del servizio di sicurezza dell'Ucraina".

 

Navi russe in Algeria, dove arriva Draghi

Intanto sono arrivate navi da guerra russe della flotta del Mar Nero della Marina di Mosca nel porto di Algeri, “composte dalla nave idrografica (Kildin) e dalla nave cisterna (Vice ammiraglio Paromov)", come si legge in un comunicato ufficiale nel quale si precisa che l’attracco avviene nell’ambito della cooperazione con il Paese nordafricano: "Questa pausa, che durerà fino al 19 luglio, mira a rafforzare i rapporti di cooperazione militare bilaterale tra le nostre forze marine e la marina russa, e a scambiare esperienze, oltre a rafforzare il coordinamento congiunto tra i due eserciti".

Lo scorso novembre, navi da guerra russe e algerine avevano effettuato manovre navali nelle acque del Mediterraneo, comprese esercitazioni tattiche e di intercettazione. L'Algeria è uno dei più importanti alleati militari della Russia nel continente africano ed è anche uno dei maggiori clienti di armi russe nella regione.

Ma è anche il Paese dove oggi si trova il premier, Mario Draghi, per concludere accordi per l’ampliamento delle forniture energetiche alternative proprio a quelle russe.

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