crisi energetica

Meno sprechi per famiglie e imprese: le prossime misure del Governo

L’esecutivo seppur dimissionario prepara un decreto. Il Ministro Cingolani: “Ridurre gli sprechi di energia”. Pesa lo stop alle forniture russe di gas

Meno sprechi per famiglie e imprese: le prossime misure del Governo

Non più “razionamento”, ma “risparmio”: al di là del termine, che incute meno timori nella popolazione e nel mondo delle imprese, la sostanza non cambia.

Di fronte al momento di grave crisi energetica, legata anche alla guerra in Ucraina, occorre ridurre i consumi energetici, soprattutto dopo la preoccupante sospensione temporanea del Nord Strem 1, iniziata l'11 luglio e proseguita fino al 21 luglio, ufficialmente per lavori di manutenzione.

Ma da più parti si teme che lo stop, annunciato e messo in atto da Gazprom, sia destinato a presentarsi di nuovo e che si possa trasformare in una sorta di arma economica da parte della Russia nei confronti dell’Europa.

Da qui l’esigenza di mettere a punto piani di approvvigionamento alternativi, ma anche misure per attutire le conseguenze dei rincari su famiglie e imprese. Per questo il Governo Draghi anche se dimissionario sarebbe al lavoro a un nuovo decreto, dopo il Dl Aiuti bis, da firmare forse ad agosto.

 

In arrivo un nuovo piano contro i rincari

Il Governo è al lavoro per predisporre le misure necessarie: si parla di un “risparmio” per le industrie più energivore, ma anche di contenimento dei consumi sia per il riscaldamento sia per l'illuminazione pubblica. Ad esempio, il nuovo testo dovrebbe prevedere la sospensione dell’illuminazione notturna degli edifici e dei monumenti pubblici.

Negli uffici della PA è anche previsto il contenimento delle temperature, a non oltre i 19 gradi in inverno e non meno di 27 gradi in estate. Insomma, si dovrebbe limitare l’uso di riscaldamento e condizionamento nei locali pubblici, ma le stesse indicazioni dovrebbero riguardare anche il settore privato.

Proseguono anche i contatti a livello internazionale con altri Paesi produttori di energia per arrivare alla sottoscrizione di accordi per nuove forniture alternative a quelle russe. Finora l'Esecutivo ha previsto l'impiego di circa 30 miliardi di euro per affrontare la crisi, con aiuti alle famiglie per compensare soprattutto gli aumenti delle bollette e per sostenere le imprese in difficoltà.

 

Cingolani: “Risparmiare e rieducare i cittadini contro gli sprechi”

“Stiamo discutendo con altri ministeri di un progetto rapido di informazione, tipo Pubblicità e progresso, su due grandi settori: uno è l'acqua, l'altro è l'energia. Fra l'altro sono due settori molto collegati. Stiamo pensando di costruire una serie di messaggi che diano dei suggerimenti di comportamento e di sobrietà nell'uso delle risorse. Sarà fondamentale lanciare questi messaggi a breve, visto che dopo l'estate comincerà il periodo in cui i consumi crescono" ha spiegato il ministro per la Transizione energica, Roberto Cingolani, in occasione di un webinar sul risparmio di gas nel settore residenziale. 

 “Lo abbiamo compreso facendo i conti per sostituire il gas russo. Il settore residenziale rappresenta il 30% dei consumi e il 12% delle emissioni. Il primo punto per risparmiare è l'educazione dei cittadini - ha proseguito il ministro - Se gli utenti non sono sensibili al risparmio e alla riduzione delle emissioni, le politiche sono inutili”.

 

Le misure per contenere i consumi

“Le misure di sobrietà sono semplici. Se abbassassimo di 1 grado la temperatura media o riducessimo di 1 ora il tempo di riscaldamento, risparmieremmo 1,5 - 2 miliardi di metri cubi di gas all'anno", ha spiegato Cingolani, aggiungendo: "Mezzo miliardo dimetri cubi all'anno potremmo risparmiarli usando le lampadine a led. E anche la proposta del mio collega tedesco di ridurre il tempo della doccia, che ha causato tante polemiche, è interessante".

L’altro fronte su cui lavorare è quello del risparmio energetico degli edifici: “L'Italia ha un patrimonio immobiliare importante e antico, non siamo un Paese dove si buttano giù gli edifici ogni 10 anni. Ma andranno fatti grandi cambiamenti", ha spiegato ancora il Ministro. 

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