Cosa fare della misura

Reddito di cittadinanza: rafforzarlo, migliorarlo o cancellarlo?

La misura di contrasto alla povertà è al centro del dibattito elettorale, le forze politiche si dividono sul futuro del sostegno che vale però parecchi voti

Reddito di cittadinanza: rafforzarlo, migliorarlo o cancellarlo?

Il reddito di cittadinanza, emblema del Movimento 5 stelle, è al centro del dibattito elettorale tra chi vorrebbe rafforzarlo e chi cancellarlo subito dopo la vittoria alle urne. Tra gli schieramenti politici la posizione nei confronti del sostegno è netta ma è una misura che in termini di voti vale molto, potremmo azzardare anche un 10%. 

La misura di contrasto alla povertà introdotta nel gennaio 2019 dal famoso governo gialloverde, M5s e Lega, costa ogni anno tra i 7 e gli 8 miliardi di euro ed è stato molte volte al centro di diverse frodi. Il reddito di cittadinanza specialmente nel periodo pandemico è stato un potente paracadute per 4,8 milioni di persone tanto che lo stesso premier Draghi, nel suo ultimo discorso in Senato l’ha definito «utile, ma può essere migliorato», anticipandone una necessaria stretta.

 

M5S, il reddito di cittadinanza va rafforzato

Per il Movimento 5 Stelle, il reddito di cittadinanza, non solo va confermato ma anche rafforzato. E’ ciò che prevede il programma  elettorale cinque stelle presentato al Viminale. Il rafforzamento del sostegno contro la povertà passa attraverso specifiche misure che serviranno a  rendere più efficiente il sistema delle politiche attive e monitoraggio delle misure antifrode. 

 

Centrodestra, RdC va cancellato (o sostituito)

Nel centrodestra, invece, il parere sul reddito di cittadinanza è sempre stato negativo. Soprattutto da parte di Giorgia Meloni che tempo fa lo definì «metadone di Stato». Nel programma del centrodestra però non parla di cancellazione quanto di una generica «sostituzione con misure più efficaci». 

Al suo posto, Fratelli d’Italia, preferirebbe introdurre dei nuovi sussidi «di solidarietà» solo per chi ha un Isee basso. «Il reddito di cittadinanza va cancellato, un conto è il dovere sacrosanto di aiutare chi è in difficoltà perché non può lavorare, altro è regalare un assegno di stato a chi non vuole lavorare» così Luca Ciriani, capogruppo di FdI al Senato.

Più moderata la posizione di Forza Italia, Tajani: «Ridurremo i beneficiari del reddito di cittadinanza e destineremo quelle risorse (4 miliardi secondo Silvio Berlusconi, ndr) agli anziani con pensione più basse, agli invalidi».

 

Pd, va ricalibrato

Il Partito democratico di Letta vuole una revisione del provvedimento sulla base delle indicazioni della commissione Saraceno (istituita dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando). Nel programma elettorale - che prevede tra l'altro anche il salario minimo - si propone di «ricalibrare il reddito di cittadinanza» per evitare le storture come «l’ingiustificata penalizzazione delle famiglie numerose e con figli minori».

 

Terzo polo: tolto alla prima rinuncia

Nel Terzo Polo le posizioni di partenza tra Carlo Calenda e Matteo Renzi erano ben distanti. Ora invece con la presentazione del programma elettorale la posizione si uniforma. Eliminare il Reddito di Cittadinanza dopo il primo rifiuto ad un’offerta di lavoro congrua, prevedere un limite temporale di due anni per trovare un’occupazione, dopodiché l’importo dell’assegno deve essere ridotto di un terzo e il beneficiario preso in carico dai servizi sociali del Comune. E per favorire la ricerca di un’occupazione, le agenzie private dovranno affiancare il Centro per l’impiego.

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