Il “Quisling”

Attentato Dugina, i giudizi e i rapporti con la politica italiana

Durissimi commenti sul premier Mario Draghi, ma anche sul centrodestra. La Dugina esortava gli italiani a votare Rizzo e Ingroia il prossimo 25 settembre

Attentato Dugina, i giudizi e i rapporti con la politica italiana

Per Daria Dugina il premier dimissionario, Mario Draghi, era un "Quisling", un "collaborazionista" degli americani. Per questo agli italiani, in vista delle elezioni del 25 settembre, l’unica via sarebbe stata quella di votare per le forze che finora non avevano supportato il Governo e l’establishment.

Almeno per quella che la stessa figlia dell’ideologo ed è consigliere di Vladimir Putin era ritenuta “l’'Italia sovrana e popolare". Il pensiero della donna, rimasta uccisa nell’attentato di domenica mattina, era chiaro: agli italiani non sarebbe che rimasta, come scelta utile in occasione del voto autunnale, di puntare sul partito (comunista) di Rizzo e Ingroia.

Ma non si tratta delle uniche dichiarazioni e relazioni che sono emerse col passare delle ore, dopo l’esplosione dell’autobomba che è costata la vita a Dugina

 

Dugina: "Draghi e il servilismo verso gli Usa"

Durissimi i commenti della Dugina sull’ex governatore della Banca centrale europea e premier dimissionario, la cui guida avrebbe portato l’Italia “con il suo cieco servilismo verso gli Stati Uniti” e avrebbe contribuito “all'attuale crollo dell'Europa, portandola sull'orlo di una crisi economica, politica, sociale". Così, infatti, la figlia dell’ex ideologo del nazionalismo russo si era espressa solo quattro giorni prima della sua morte in un articolo pubblicato su United World International (Uwi) e firmato da Fabrizio Verde. Proprio a causa delle sue affermazioni, però, Daria Dugina era stata sanzionata dagli Stati Uniti, lo scorso marzo.

In qualità di direttore di United World International, era ritenuta a capo di un sito considerato da Washington un luogo di disinformazione e propaganda filorusso e, in particolare, troppo vicino al presidente, Vladimir Putin. Nel testo spiegava anche che "non c'è in vista nessun cambiamento di prospettiva", neanche in caso di vittoria del centrodestra.

 

La sostenitrice del nazionalismo russo e il centrodestra italiano

Il giudizio della Dugina non era clemente neppure nei confronti del centrodestra italiano.

La donna, infatti, spiegava che "Giorgia Meloni ha avuto fretta, come gli altri leader, di proclamare la sua fede nell'alleanza atlantica, che sembra una necessità per governare in Italia".  Per chi dovrebbe votare gli italiani La conseguenza è che, come spiegato sul suo sito, per Daria Dugina, gli italiani dovrebbero puntare su "Italia Sovrana e Popolare, che include alcune formazioni come il Partito Comunista, Ancora Italia, Riconquistare l'Italia". In quello che oggi viene letto come una sorta di “lascito morale”, la Dugina spiegava che si tratta di una coalizione che è anche la sola e "unica alternativa al totalitarismo liberalista, guerrafondaio e sanitario", il cui programma mette "tra le priorità far uscire l'Italia dalla Nato, dall'Ue, dall'Euro e dall'Oms. E include lo stop immediato dell'invio di armi al regime ucraino e alle sanzioni alla Russia".

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