meno riscaldamento

Caro-gas, il piano Cingolani: un’ora in meno, un grado in meno

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha illustrato i dettagli del programma per ridurre i consumi energetici, in vista dell’inverno

Caro-gas, il piano Cingolani: un’ora in meno, un grado in meno

Nei prossimi mesi i riscaldamenti andranno meno: un'ora in meno al giorno per quanto riguarda gli impianti centralizzati e un grado in meno per quelli autonomi e negli uffici pubblici. È quanto previsto dal piano messo a punto dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per contenere i consumi energetici in un momento di crisi energetica.

Il programma di contenimento dei consumi scatterà a ottobre, secondo quanto previsto. 

 

Il piano Cingolani: cosa prevede

Secondo quanto trapelato da fonti ministeriali, dunque, si conferma l'intenzione di stabilire una temperatura massima negli uffici pubblici a 19°C, così come nelle abitazioni con riscaldamento autonomo. Laddove ci siano impianti centralizzati si vorrebbe tagliare di un'ora il loro funzionamento. 

Sempre secondo le indiscrezioni, si lavora anche per far sì che il piano ottenga il via libera - insieme ad altre misure contenute in un nuovo decreto - nel consiglio dei Ministri della prossima settimana. 

Sarebbe escluso, invece, il ritorno alla Dad nelle scuole per ridurre il ricorso al riscaldamento nelle aule. 

 

Bianchi: niente Dad

"La scuola deve essere l'ultima" ad essere coinvolta in nuovi provvedimenti che limitino le lezioni in presenza. Lo ha chiarito il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, escludendo il ritorno in Dad per risparmiare sui riscaldamenti. "La scuola ha bisogno di una presenza chiara ed esplicita, e non soggetta agli andamenti del prezzo del gas", ha aggiunto Bianchi, escludendo l'ipotesi di chiusure al sabato (con Dad) o accorpamenti di orari per consumare meno energia negli istituti scolastici. 

Il titolare del dicastero dell'Istruzione ha anche spiegato: "Stiamo investendo sui tempi prolungati, sui tempi pieni, stiamo dando risorse per le mense e per le palestre, ma, ma questo è un altro piano". 

 

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Ma mentre il mondo della scuola tira un sospiro di sollievo, è il settore dell'imprenditoria che teme il peggio. Preoccupa l'ipotesi che la Russia fermi del tutto le esportazioni di gas, tanto che il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, prevede che si potrebbe avere "un buco di 4 miliardi di metri cubi", che equivarrebbe a uno scoperto degli stoccaggi nazionali al 90%. "Quindi se dovessero mancare quei 4 miliardi e fossero tutti incidenti sull'industria, vorrebbe dire spegnere quasi un quinto dell'industria italiana". 

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