lo scenario di guerra

Ucraina, nuove prove di pace, ma con minacce di ricorso al nucleare

Il ministro degli esteri russo, Lavrov, torna a parlare di un eventuale ricorso ad armi atomiche, ma chiarisce: “Solo se la Russia rischia l’annientamento”

Ucraina, nuove prove di pace, ma con minacce di ricorso al nucleare

Proprio nel momento in cui la Russia è impegnata in una nuova e più dura fase di attacco all'Ucraina, si torna a parlare di possibili negoziati.

A lasciare una porta aperta è il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che ha dichiarato che Mosca è disponibile a considerare un'eventuale proposta di incontro tra il presidente russo, Putin, e quello statunitense, Biden. 

L'occasione potrebbe essere quella del vertice del G20 in programma a novembre in Indonesia. Ma la condizione è, come riferisce l'agenzia Tass, che questa proposta dovrebbe essere presentata. 

Intanto, però, lo stesso Lavrov conferma toni duri e parla di un eventuale ricorso ad armamenti nucleari. 

 

Mosca e il possibile ricorso al nucleare: "Solo se minacciati di annientamento"

Ancora una volta Mosca conferma la propria linea e dunque di non voler ricorrere al nucleare, "in accordo con la propria dottrina" come previsato già nei giorni scorsi, cioè di ricorrere a misure di ritorsione solo pre prevenire un eventuale rischio di "annientamento" della Russia stessa. 

Quanto alle possibili manovra in Bielorussia, alleato della Russia, secondo fonti di Minsk le forze congiunte sarebbero "puramente difensive". 

 

G7 con Zelensky

Intanto, una condanna agli attacchi russi in Ucraina è giunta dall'Onu, in occasione dell'Assemblea generale che ha preceduto il G7, convocato in emergenza dalla Germania in modalità virtuale, di fronte ai recenti sviluppi del conflitto. Per le Nazioni Unite i bombardamenti delle scorsi ore da parte delle forze di Mosca "potrebbero aver violato" il diritto internazionale in materia di guerra".

Prima della riunione del G7, invece, il premier Mario Draghi ha avuto una conversazione telefonica con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Il colloquio si è incentrato sugli ultimi, grandi sviluppi della situazione sul terreno con particolare riguardo algi attacchi missilistici condotti dalle forze russe contro Kiev e altre città - come precisato da Palazzo Chigi - Il presidente Draghi ha sottolineato l'inaccettabilità di questi attacchi brutali, che aggravano ulteriormente le reponsabilità russe, e ha confermato la vicinanza dell'Italia alle autorità e alla popolazione ucraine". 

 

Il ruolo delle Cina e della Turchia

Ma sono ore febbrili anche sul fronte dei negoziati, in vista del vertice tra il presidente russo, Putin, e quello turco, Erdogan, ad Astana. Il ministro degli esteri di Ankara, Cavusoglu, in una intervista tv ha chiesto a Mosca un cessate il fuoco "il più presto possibile".

Preoccupata anche la Cina, che ha espresso la propria posizione alla vigilia dell'importante apertura del congresso del Partito comunista cinese, dal quale il presidente Xi Jinping potrebbe uscire con un terzo mandato alla guida del Paese. 

"Siamo preoccupati per l'evoluzione della situazione e inviatiamo le parti interessate a risolvere adeguatamente le divergenze con il dialogo e le consultazioni", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, nel proprio incontro stampa quotidiano. La Cina si è detta "disposta a collaborare con la comunità internazionale per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nell'allentamento delle tensioni". 

 

Cybersecurity, in Germania "a rischio" il responsabile: contatti con Mosca

Intanto gli effetti del conflitto si fanno sentire anche a livello dirigenziale in Germania. Il direttore dell'BSI, l'Ufficio federale tedesco per la cybersicurezza rischia di essere sollevato dal proprio incarico a causa di presunti contatti stretti con Mosca e con l'intelligence russa. A riferirlo è la stampa in Germania, dove il ministro dell'Interno, Nancy Faeser, sta valutando una eventuale rimozione. Ufficialmente si parla di "accuse serie, che sranno prima esaminate e poi saranno prese le misure necessarie". 

Il "caso" della sicurezza cibernetica arriva in un momento delicato per il Paese: non solo dopo il sabotaggio al gasdotto Nord Stream, ma anche in seguito ad azioni di attacco alle proprie infrastrutture e, in particolare, alla linea ferroviaria che ha portato alla semiparalisi dei collegamenti sabato e a problemi nelle scorse ore. 

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