I passaggi che precedono le consultazioni al Colle

Parlamento, è il giorno in cui si votano i presidenti dei gruppi

Fdi e Lega verso la conferma degli uscenti. Berlusconi vuole Ronzulli al Senato. Nel Pd in ogni caso tandem al femminile. Terzo Polo: Richetti alla Camera

Parlamento, è il giorno in cui si votano i presidenti dei gruppi

E’ la giornata in cui le formazioni politiche rappresentate in Parlamento devono votare i loro capigruppo. Per Fratelli d’Italia dovrebbero essere riconfermati quelli uscenti. Dunque, Francesco Lollobrigida al Senato e Luca Ciriani alla Camera. “Vedremo in futuro se sarà necessario fare delle modifiche” ha dichiarato il responsabile dell’organizzazione del partito, Giovanni Donzelli. Anche il Carroccio va verso la conferma dei presidenti uscenti: Riccardo Molinari a Montecitorio e Massimiliano Romeo a Palazzo Madama. Molinari, dato la settimana passata come candidato allo scranno più alto della Camera ha dovuto poi cedere il passo a Lorenzo Fontana

 

Per Forza Italia Silvio Berlusconi ha dato questa mattina le sue indicazioni: Alessandro Cattaneo alla Camera e Licia Ronzulli al Senato. Il primo, fino a poche ore fa dato come possibile ministro della Funzione Pubblica, dovrebbe quindi guidare i deputati azzurri. La seconda, all’origine dello scontro durissimo che si è consumato tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, rimane fuori dalla squadra di governo ma va a guidare i senatori forzisti. 

 

Non ci dovrebbero essere grandi novità nemmeno per le formazioni dell’opposizione. Nel Pd non si esclude la riconferma di Simona Malpezzi al Senato e Debora Serracchiani alla Camera. In ogni caso, se si dovesse cambiare, l’orientamento è di scegliere un tandem ugualmente al femminile. Al Senato in lizza ci sarebbero anche Valeria Valente e Anna Rossomando. A Montecitorio, invece, Serracchiani potrebbe cedere il posto all’ex ministra Anna Ascani. Per ora, anche nelle file pentastellate, si fanno i nomi dei due uscenti: Mariolina Castellone come presidente del gruppo al Senato, Francesco Silvestri per quello dei deputati. Nel Terzo Polo la scelta è caduta su Raffaella Paita di Italia Viva al Senato e su Matteo Richetti di Azione alla Camera.

 

Domani, invece, dovrebbero sciogliersi i nodi sulle vicepresidenze dei due rami del Parlamento. Acque agitatissime nell’opposizione. Carlo Calenda di Azione conferma che al momento la decisione è quella di non partecipare al voto perché “è chiaro il segnale politico del Pd e del Movimento Cinque Stelle che si mettono d’accordo per prendere tutte le cariche. Il Pd ha già scelto Conte”. Per ogni Camera in ballo ci sono quattro vicepresidenti (due alla maggioranza e due alla minoranza), tre questori (due alla maggioranza e uno all’opposizione), più otto segretari d’Aula. Problemi potrebbero nascere per la spartizione anche nelle file della maggioranza. Fratelli d’Italia e Lega esprimono già i presidenti d’Aula. A onor di logica al Senato i due vice dovrebbero quindi essere in quota Lega e FI, alla Camera andare a Fi e FdI. Gli azzurri potrebbero puntare su Deborah Bergamini e Alberto Barachini, ma ambirebbero anche al ruolo di questore, richiesta che però comporterebbe un passo indietro di uno degli alleati.

 

Un’altra partita tutta da giocare nei prossimi giorni è quella della presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, e della Commissione di Vigilanza Rai, per prassi da attribuire alle opposizioni. Pd, M5S e Terzo Polo sono già sul piede di guerra. Sicuramente alla fine un’intesa bisognerà trovarla ma il gioco ad incastro riguarda anche le caselle delle vicepresidenze. Nelle prossime ore il quadro dovrà chiarirsi. 

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