MEDITERRANEO

Migranti, la direttiva Piantedosi contro i soccorsi “spontanei”

Con 78mila arrivi nel 2022, i titolari del Viminale e delle Infrastrutture agiscono per il rispetto delle leggi italiane da parte delle navi umanitarie

Migranti, la direttiva Piantedosi contro i soccorsi “spontanei”

Con il nuovo governo di Giorgia Meloni torna la stagione dei porti chiusi e della stretta sui comportamenti delle navi umanitarie. Lunedì il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha convocato il comandante della Guardia costiera Nicola Carlone per farsi illustrare la situazione nel Canale di Sicilia, dove sono presenti due navi, la Ocean Viking e la Humanity One, con a bordo complessivamente 326 migranti soccorsi. A sua volta il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha firmato ieri una direttiva che definisce la condotta delle due imbarcazioni non “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all'immigrazione illegale”, valutando pertanto di imporre loro il divieto di ingresso nelle acque territoriali.

 

La direttiva di Piantedosi - che fu capo di Gabinetto di Salvini al ministero dell'Interno - è analoga a quella firmata da Matteo Salvini nel marzo 2019: si comunica ai vertici di Forze di polizia e Capitaneria di porto che il ministro degli Esteri ha inviato note verbali agli Stati di bandiera delle due navi, Norvegia (Ocean Viking) e Germania (Humanity One), per informarli che la loro condotta non è “in linea con lo spirito delle norme europee e italiane”. In pratica hanno svolto le operazioni di soccorso “in piena autonomia e in modo sistematico senza ricevere indicazioni dall'Autorità statale responsabile di quell'area Sar, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute”.

 

Così come anche l'Italia. Piantedosi potrebbe quindi adottare il divieto di ingresso nelle acque territoriali, sulla base dell'articolo 19 della Convenzione Onu sul diritto del mare, secondo cui “le navi di tutti gli Stati, costieri o privi di litorale, godono del diritto di passaggio inoffensivo attraverso il mare territoriale”. Ma il passaggio è inoffensivo “fintanto che non arreca pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato costiero”. Queste ultime condizioni si verificano invece se la nave in questione è impegnata in alcune attività, tra cui: “il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero”.

 

La Ong tedesca Sos Humanity, che gestisce la nave Humanity One, ha comunicato all'ANSA di non aver ricevuto al momento “alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane.” Immediata la replica al governo italiano: “Come organizzazione di ricerca e soccorso seguiamo la legge internazionale del mare, salvando persone in difficoltà”. Si vedrà nelle prossime ore se le due navi - che per ora incrociano nel Canale di Sicilia - sfideranno il divieto entrando nelle acque italiane.

 

Nel frattempo la situazione nel Mediterraneo è sempre più grave, con l’aumento dei flussi che sono passati dai 52mila arrivi del 2021 ai 78mila di quest’anno. Solo nell’ultima settimana gli arrivi sono stati tremila e il perdurare del bel tempo fa prevedere ulteriori sbarchi. Le tragedie sono all’ordine del giorno: i cadaveri di due gemellini di un mese sono stati trovati su un barcone soccorso dalla Guardia costiera al largo di Lampedusa, mentre due barconi con circa 1.300 persone a bordo sono stati segnalati da Alarm Phone in forte difficoltà a est di Sicilia e Malta. Per il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, “c'è un grido che sale dal Mediterraneo che non dobbiamo dimenticare, un grido che dice: salvami! La pace comincia nel salvare la vita e la speranza”.

 

Una situazione difficile per la neopremier Giorgia Meloni, che nel suo discorso alla Camera ha evocato un nuovo “piano Mattei” per fare crescere l’Africa rimuovendo all’origine le cause dell’emigrazione dai paesi africani. Intanto, la soluzione messa in campo è quella di Salvini e Piantedosi, dove quest'ultimo fin dalla prima intervista aveva dichiarato di volere agire per garantire il rispetto delle leggi italiane combattendo ogni "spontaneismo, sia pure umanitario". 

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