Dopo il primo tentativo, fallito e con rinvio della partenza, è ora iniziata la missione Artemis 1, con l’obiettivo di aprire la strada a futuri nuovi viaggi sulla Luna. La Nasa ha lanciato il razzo vettore SLS, che rappresenta anche il più potente mai realizzato, insieme alla navicella spaziale Orion.
Il primo lancio era previsto a settembre, ma era poi stato rinviato per alcuni problemi tecnici, che non sono mancati neppure in questa occasione, ma anche comunque non hanno impedito il via alla missione. Il decollo è avvenuto dal Kennedy Space Center.
Il via alla missione Artemis 1
Nonostante il ritardo di quasi un’ora, dunque, il razzo è partito, senza personale a bordo. Si tratta, infatti, di una missione che non prevede ancora la presenza di astronauti, ma anche servirà a organizzarne di future proprio con personale che potrà così tornare sulla Luna dopo la storica missione del 1969.
Al momento sulla navicella spaziale ci sono infatti soltanto manichini.
Dopo circa due minuti dal lancio, i due moduli (motore principale e navicella) si sono separati e lo stadio principale del razzo Sls (Space Launch System) è ammarato nell'oceano Pacifico. Sulla capsula Orion è previsto, quindi, che siano dispiegati i pannelli solari e poi che entri nell'orbita terrestre.
Una missione che “parla” anche italiano
A bordo della prima missione lunare Artemis 1 c’è anche molta presenza dell’ingegneria italiana. La navicella Orion è stata costruita dalla Lockheed Martin per la Nasa, mentre il modulo di servizio Esm (European Service Module) è stato realizzato dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa).
Anche i pannelli solari con configurazione a X, che servono a caricare l'energia di cui la capsula avrà bisogno per il viaggio fino all'orbita lunare, sono stati realizzati in Italia grazie dalla collaborazione fra l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'industria. In particolare la realizzazione è frutto del lavoro di Leonardo, mentre la Thales Alenia Space (joint venture Thales 67% e Leonardo 33%) ha curato la struttura e i sottosistemi critici del modulo, compresa la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico.
Ma non è tutto. A rappresentare l’Italia nella missione Artemis 1 c’è il piccolo satellite Argomoon, realizzato per l’Asi dall’azienda Argotec di Torino.