l’inchiesta europea

Qatargate, l’inchiesta si allarga. Chi sono i nuovi nomi nel fascicolo

Se Eva Kaili rimane un personaggio chiave, insieme ad Antonio Panzeri, spuntano altri nomi come quello di Salvino Salvaggio, legato all’ente dello Stoa

Qatargate, l’inchiesta si allarga. Chi sono i nuovi nomi nel fascicolo

L’inchiesta che ha scatenato un terremoto nelle istituzioni europee e in particolare al Parlamento, si sta allargando. Eva Kaili avrebbe ricevuto anche aiuti, tramite presunte lobby che agirebbero sul Parlamento europeo, sul fronte della sua carriera.

Secondo quanto riferito dall’Ansa, si indaga sui rapporti con il Comitato per il futuro della scienza e della tecnologia (Stoa), un panel dell’Eurocamera dedicato alla “realizzazione di progetti di valutazione tecnologica”, guidato dalla stessa Kaili dal 2017 al 2022.

Proprio questo incarico avrebbe permesso alla ex vicepresidente del Parlamento europeo un’accelerazione improvvisa della carriera, un’esposizione maggiore alle lobby e molti nuovi contatti con gruppi di interesse, soprattutto tecnologici”.

È  in questo contesto che sarebbe emerso il nome di Salvino Salvaggio, direttore esecutivo presso l’Università Hamad Bin Khalifa e presso il Qatar Fund. Si tratta di un professore originario del Molise, che secondo fonti di Strasburgo sarebbe entrato nell’advisory board di Stoa nel novembre 2020, su spinta della Kaili.

L’esponente del Pasok, il partito socialista greco, avrebbe sponsorizzato anche l’ingresso di componenti dalla ong Elontech, l’organizzazione fondata dalla sorella della stessa deputata, Mantalena Kaili, e specializzata in cybersicurezza e criptovalute.

 

Chi è Salvino Salvaggio

Come si legge sulla pagina ufficiale dello stesso Salvino Salvaggio vanta una serie numerosa di incarichi in ambito manageriale e poi accademico, per vent’anni, che lo hanno portato poi in Qatar. La nomina nello Stoa è precedente a quella, degli ultimi mesi, nell’università Hamad Bin Khalifa di Doha.

Sul fronte accademico, invece, conta su un PhD in Sociologia, conseguito in Belgio, mentre da qualche anno è Research Assistant, dunque ricercatore anche se non confermato, presso l’ateneo di Liegi.

 

Le carte e le conseguenze

Intanto fonti giudiziarie belghe hanno confermato nelle scorse ore che nell’appartamento di Bruxelles di Kaili sarebbero stati scoperti sacchi pieni di banconote del valore di 150.000 euro. Ma secondo l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos, la ex vicepresidente del Pe "non sapeva dell'esistenza di questi soldi": sarebbero appartenuti al compagno Giorgi, che ne avrebbe "tradito la fiducia". L'inchiesta condotta dal giudice belga Michel Claise finora ha portato a una ventina di perquisizioni in Belgio, compresi i locali del Parlamento europeo a Bruxelles.

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