I temi caldi

Ucraina, Tajani: “Nessuna frenata su scudo anti-aereo e invio armi”

Il ministro smentisce la cessione di mine antiuomo italiane a Kiev e la cittadinanza a Bolsonaro. Ottimista su risoluzione Ue della questione migranti

Ucraina, Tajani: “Nessuna frenata su scudo anti-aereo e invio armi”

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani in un’intervista di stamattina su Radio anch'io ha toccato diversi temi, a partire dall'invio di armi all'Ucraina, sul quale ha ribadito che non ci sarebbe alcuno stop del governo e smentendo ancora una volta la cessione di mine antiuomo italiane a Kiev. Riguardo all'incontro avvenuto ieri a Palazzo Chigi tra la presidente del Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier Giorgia Meloni, il ministro valuta positivamente il vertice in quanto propedeutico al Consiglio Ue di febbraio durante il quale si affronterà la questione migratoria e un'azione comune. E ricorda a tal proposito che oggi avrà un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri tunisino e che si recherà "presto in Turchia" per affrontare anche il dossier libico, sottolineando come la Libia sia "l'altro ponte, bacino di partenza" dei migranti verso l'Italia e l'Europa.

Il ministro Tajani ha poi affrontato altre due tematiche molto calde quella iraniana e quella brasiliana, dopo l'assalto al congresso dell'8 gennaio da parte dei sostenitori di Bolsonaro. Su quest'ultimo, il ministro smentisce che l'ex presidente abbia chiesto la cittadinanza italiana.

 

Tajani sullo scudo per la difesa aerea

“Non ci sono freni sulla consegna dello scudo per la difesa aerea in Ucraina, abbiamo votato il rinnovo dell'autorizzazione a inviare armi a Kiev in un contesto europeo e della Nato, previa informazione del Parlamento”. Ha detto Tajani. "Il progetto dello scudo è italo-francese, - stiamo lavorando intensamente con i francesi, ci sono dei problemi tecnici da risolvere, per gli aspetti militari non burocratici, il ministro della Difesa Crosetto sta lavorando, stiamo procedendo e non c'è nessuna frenata. Gli stati maggiori sono all'opera ma ci vuole tempo". Ha spiegato il ministro.

 

Le mine antiuomo

Il ministro smentisce la cessione di mine antiuomo italiane all'Ucraina, l'ambasciata della Federazione Russa in Italia e la diplomazia di Mosca "mentono sapendo di mentire", ha evidenziato il ministro ribadendo la posizione espressa ieri da Crosetto. "Dal 1997 l'Italia non produce più quelle mine. Dai brevetti si vede che si tratta di mine prodotte in Estremo Oriente. L'Italia non produce mine né vende mine antiuomo in assoluto rispetto del diritto internazionale. Si tratta di fake news, notizie false", ha evidenziato Tajani.

 

Tajani sull’incontro Meloni-von der Leyen

In merito all’incontro tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni, Tajani lo giudica "molto positivo". La presidente della Commissione europea ha compiuto "passi in avanti verso un'azione europea" di contrasto all'immigrazione illegale, come richiesto dall'Italia, ha dichiarato il ministro degli Esteri ammettendo però che ci sono nodi ancora da sciogliere. "La questione migratoria deve essere affrontata su più fronti, serve un'azione a livello europeo. Questa è la soluzione principale. Questa vicenda preoccupa il Paese. Serve più unita. L'incontro di ieri tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni è stato molto positivo perché la presidente della Commissione europea ha compiuto dei passi in avanti nella direzione di una azione europea. Detto questo - ha continuato il ministro - poi bisogna pensare all'accoglienza a e alla difesa delle frontiere dall'immigrazione illegale. Il governo sta lavorando intensamente anche per affrontare la questione con il ministro degli esteri della Tunisia, inviterò quel governo a bloccare le partenze". 

 

Sulla questione iraniana

Tajani interviene anche sulla questione iraniana: "Possiamo solo alzare il livello della condanna e della protesta, ci muoveremo insieme agli altri paesi. C'è stata la condanna della pena di morte da parte dell'Onu. Io ho convocato l'ambasciatore iraniano, chiedendo con grande fermezza la sospensione della pena di morte e un dialogo tra autorità politiche e manifestanti, donne e studenti", una posizione che ha provocato una "reazione indispettita" di Teheran, ha ricordato il ministro. "Continueremo a condannare" la repressione delle manifestazioni di protesta. "Crediamo che in democrazia ci si possa riunire e manifestare", ha concluso Tajani.

 

Bolsonaro non ha chiesto la cittadinanza italiana

"L'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro non ha mai chiesto la cittadinanza italiana, poi ci sono delle leggi. Ci sono persone che hanno diritto a chiederla, ma lui non l'ha richiesta". Così Tajani ha risposto all'interrogazione parlamentare presentata ieri da Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi Sinistra, chiesta sulla base di alcune notizie secondo cui "tutta la famiglia Bolsonaro intende ottenere il prima possibile il rilascio della cittadinanza italiana presso l'Ambasciata d'Italia a Brasilia e venire in Italia il prima possibile".

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