Il provvedimento

Autonomia differenziata, colmerà disuguaglianze o spaccherà l’Italia?

La bozza Calderoli è stata approvata in CdM all’unanimità ma diverse critiche sono arrivate al ddl da parte delle opposizioni e dell’ordine dei medici

Autonomia differenziata, colmerà disuguaglianze o spaccherà l’Italia?

Applausi a Palazzo Chigi, dopo che il Consiglio dei Ministri ha provveduto ad approvare all’unanimità il tanto discusso ddl sull'autonomia differenziata, recante “Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”. Critiche invece dall'opposizione, dall'ordine dei medici ma anche dal governatore della Sicilia. Emblematici, infatti, i timori di Renato Schifani, contrario all'idea di una Italia a due velocità: "Cittadini e professionisti, a vario titolo, - dice Schifani - del Mezzogiorno hanno gli stessi diritti di quelli del Nord. Esiste ancora oggi una sperequazione infrastrutturale nel Paese. Poi c'è il tema della insularità, riconosciuta ormai in Costituzione, che è un tema fondamentale nell'ambito della riforma dell'autonomia. È giusto che alle regioni insulari siano date misure compensative per la marginalità geografica in cui sono costretti a vivere milioni di italiani. Bisogna dare concretezza alla norma, ne ho parlato anche col ministro Calderoli che ha annunciato l'approvazione di un'apposita legge di attuazione che consenta di dare corso a quanto previsto dalla norma costituzionale". 

 

La conferenza stampa

Una conferenza stampa dei ministri Roberto Calderoli, Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, ha spiegato nel dettaglio il provvedimento.

 

Calderoli: "Il ddl non crea l'autonomia differenziata, che c'era già in una legge approvata nel 2001 dal centrosinistra. Le materie della legge sono quelle indicate nell'articolo 117 della Costituzione". 

"L'esistenza di cittadini di Serie A e B è una realtà, in cui la sperequazione non riguarda solo le differenze tra Nord e Sud, ma anche tra diversi territori: un problema che va risolto e che non può essere attribuito all'Autonomia differenziata, ma è frutto di una gestione centralista". 

 

Casellati: "Oggi è una giornata speciale perché diamo finalmente attuazione alla Costituzione. Un modello che significa uguali servizi in tutte le Regioni, con una particolare attenzione alla coesione sociale.È una scommessa vinta perché il metodo che è stato usato da dimostrazione di come le ragioni del Nord e del Sud hanno trovato un equilibrio. Autonomia significa oggi una migliore allocazione delle risorse, così che tutte le Regioni possono esprimere le loro potenzialità. Ci sarà arricchimento e non depauperamento. Oggi è una giornata importante per l'Italia. Oggi le Regioni e l'Italia hanno acquisito un punto in più". 

 

Fitto: ''Il testo che oggi approviamo era parte integrante del nostro programma elettorale. Noi ci muoviamo nei confini della Costituzione e in Parlamento ci aspettiamo che ci arrivino delle critiche di merito, più che critiche preconcette''. 

E ha aggiunto: “È auspicabile individuare un confronto parlamentare per eventualmente migliorare il provvedimento". 

 

Meloni: "Con il disegno di legge quadro sull'autonomia puntiamo a costruire un' Italia più unita, più forte e più coesa. Il Governo avvia un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d'Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi. La fissazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, in questi anni mai determinati, è una garanzia di coesione e unità. Un provvedimento che declina il principio di sussidiarietà e dà alle Regioni che lo chiederanno una duplice opportunità: gestire direttamente materie e risorse e dare ai cittadini servizi più efficienti e meno costosi" fa sapere Meloni in una nota.

 

Le critiche al ddl sull'autonomia differenziata

Forti critiche sono state invece sollevate da parte dell'opposizione e non solo. Il candidato segretario alle primarie del Pd nonché governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha affermato al Tg3 che "la bozza Calderoli sull'autonomia differenziata approvata in Consiglio dei ministri è irricevibile e noi siamo pronti alla mobilitazione perché non è stata condivisa con la Conferenza delle Regioni, cosa clamorosa e incredibile, e perché è un'autonomia differenziata che non tiene conto delle nostre proposte e va nella direzione di spaccare il Paese". Da segnalare però che poco prima il ministro Calderoli in conferenza stampa, aveva dichiarato che sull'autonomia differenziata "era d'accordo anche uno dei candidati alle primarie del Pd", riferendosi alla richiesta dell'Emilia Romagna guidata da Bonaccini.

 

Per il governatore della Regione Campania De Luca, il primo a prendere posizione sul ddl approvato, "la bozza di riforma circolata in queste ore è tale da rafforzare tutte le preoccupazioni già avanzate, rispetto a una riforma istituzionale tanto inefficace quanto foriera di pericoli gravi per l'unità del Paese". De Luca avanza delle perplessità circa i Lep, livelli essenziali di prestazioni che secondo lui dovrebbero essere fissati da un organismo tecnico e non politico, il recupero dei divari regionali nella spesa pubblica, l'ipotesi di residuo fiscale trattenuto dalla regioni a maggiore capacità fiscale e i contratti integrativi regionali per la Sanità. 

 

Contrario anche Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo)

Il no al ddl arriva anche dagli ordini dei medici. “Rivedere il disegno di legge sull'autonomia differenziata che, presentato dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, è arrivato oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri”. È stato l'appello che Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) ha rivolto alla politica. ''Il testo che è stato presentato sull'autonomia differenziata, che esalta ovviamente il ruolo delle Regioni, rischia di non essere un testo che aiuta a colmare le differenze che, purtroppo, esistono sul territorio nazionale, le disuguaglianze in tema di salute''. 

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA