Dietro gli attacchi hacker ai siti italiani, il collettivo filorusso

Il terrorismo corre sul web, e va anche molto veloce, può contare su una platea praticamente illimitata e risalire alla sua matrice è assai impegnativo. Lo sanno bene la polizia postale e le aziende e le istituzioni italiane che nelle ultime ore hanno dovuto far fronte a diversi attacchi hacker da parte del collettivo filorusso NoName057, che ha rivendicato l'azione sui propri profili Telegram. 

Dietro gli attacchi hacker subiti dall'Italia ci sarebbero dunque i filorussi contrariati dalla visita a Kiev di Meloni. La conferma arriva anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che parlando con i giornalisti a margine dei lavori dell’Assemblea generale dell’Onu, ha definito l’accaduto come una “minaccia”, un “avvertimento”, dopo la visita della premier in Ucraina. L’attacco informatico, di tipo Ddos che mira a sovraccaricare i server o un sito web inviando un'enorme quantità di traffico da diverse fonti contemporaneamente, è infatti partito nella giornata di martedì quando Meloni è arrivata nella capitale ucraina. “L’Italia fornirà all'Ucraina il sesto pacchetto di assistenza militare”, scrivono sui propri canali gli hacker citando la conferenza stampa della presidente del Consiglio, aggiungendo: “Continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l'Italia russofoba”.

L'attacco ha riguardato diversi siti ed è lo stesso collettivo filorusso a citarli: dal Ministero degli Esteri a quello dell'Interno, Carabinieri, banca Bper, gruppo A2A e  Ministero della Difesa. Fonti investigative italiane hanno confermato la cyber-azione anche se i sistemi di difesa delle aziende e delle istituzioni sono riusciti a mitigarne le conseguenze. Tra i domini presi di mira ci sarebbero anche quello del Ministero delle politiche agricole, il portale per la carta d'identità e quello del gruppo Tim. 

Chi sono gli hacker di NoName057? Sono un gruppo di hacker filorussi responsabili di diversi attacchi informatici all'Ucraina, agli Stati Uniti e altri vari paesi europei che sostengono Kiev. Tali attacchi vengono in genere eseguiti su agenzie governative, media e siti Web di società private.