380esimo giorno di guerra

Mancanza di munizioni e controffensiva di Kiev: Mosca è in difficoltà

La Russia ha bisogno di più tempo per reperire i missili perché deve produrli. Il capo del gruppo Wagner accusa Putin: “tagliato fuori dai rifornimenti”

Mancanza di munizioni e controffensiva di Kiev: Mosca è in difficoltà

E’ il 380esimo giorno di guerra in Ucraina e la situazione diventa ancora più incandescente e preoccupante. Mentre il presidente Zelensky e la premier finlandese Sanna Marin rendono omaggio all'eroe ucraino Dmytro "Da Vinci" Kotsyubaylo uscciso a Bakhmut lo scorso 7 marzo, il Cremlino guarda preoccupato ai sussulti in Georgia, dopo che nel paese si sono verificate dure proteste nella capitale Tbilisi che hanno portato il governo a ritirare la controversa legge "agenti stranieri". Sud Ossezia e Abkhazia, le due regioni della Georgia di cui Mosca ha riconosciuto la sovranità, sono sotto la lente di osservazione russa. Il portavoce Dmitry Peskov, ha spiegato che Mosca sta seguendo la situazione "con preoccupazione”. 

 

Ma anche sul campo di battaglia di Bakhmut e dell’Ucraina orientale, la situazione si aggroviglia. Kiev da ieri sera ha sferrato un pesante attacco contro siti e centri logistici dove sono concentrate le truppe e le attrezzature dell'esercito russo in territorio ucraino. L’aviazione ha colpito un complesso missilistico antiaereo, mentre unità di artiglieria hanno centrato 6 aree di concentrazione del personale militare russo, 2 centri logistici, 3 depositi di munizioni, 6 stazioni di controllo elettronico e 2 veicoli antiaerei in posizione di tiro.

All’indomani del violentissimo raid aereo russo su tutto il paese, il più violento dal 16 febbraio e uno dei più pesanti in un anno di guerra, che ha lasciato il 30% degli utenti senza riscaldamento, Kiev ha dunque risposto con un potente contrattacco.

 

Inoltre l’ultimo report del ministero della Difesa del Regno Unito spiega anche perché la Russia è costretta a lanciare attacchi massicci sempre meno frequenti. E cioé perché ha bisogno di più tempo per reperire “una massa critica di missili di nuova produzione direttamente dall'industria" e usarli sul suolo ucraino. E la mancanza di munizioni sarebbe alla base anche dallo sfogo del capo del gruppo mercenario russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, che ha infatti accusato Vladimir Putin di averlo tagliato fuori per la sua richiesta di rifornimento di armi e munizioni nella battaglia nell'est dell'Ucraina.

"Per farmi smettere di chiedere munizioni, mi sono state tagliate tutte le linee telefoniche con gli uffici, con i dipartimenti, ecc. Ma la cosa più assurda è che hanno anche bloccato le agenzie dal prendere decisioni su Wagner", ha dichiarato il numero uno del gruppo su Telegram. 

 

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