Il costo dell’adeguamento energetico

Case green in Italia: 9,7 milioni di edifici per 1000 miliardi di euro

Secondo lo studio di Federcepicostruzioni circa il 77,9% degli immobili italiani necessitano di interventi di riqualificazione per arrivare alla classe D

Case green in Italia: 9,7 milioni di edifici per 1000 miliardi di euro

All'indomani dell'approvazione da parte del Parlamento europeo e di Strasburgo della delibera per l'adeguamento energetico degli edifici cd case green, uno studio dell'Ufficio Studi Federcepicostruzioni su dati Istat-Enea mette in evidenza l'impatto di questa decisione sul parco immobiliare italiano.

 

Case green, lo studio di Federcepicostruzioni

In base allo studio condotto da Federcepicostruzioni, il 53,7% delle abitazioni italiane risulta costruito prima del 1970; un ulteriore 31% è stato edificato nel ventennio successivo (1971-1990) ed il 7,4% nel periodo 1991-2000. Meno dell'8% è stato edificato nell'ultimo ventennio. Secondo le stime sarebbero dunque 9,7 milioni gli edifici in Italia che necessitano di lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico, per un investimento complessivo di circa 1000 miliardi di euro.    

"La direttiva europea-  afferma il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi - dimostra come il governo italiano sia stato troppo precipitoso e avventato nel sopprimere uno strumento, il Superbonus 110%, che ha attivato investimenti per 68,5 miliardi, consentendo la riqualificazione energetica, con conseguente guadagno di due classi, di 55mila condomini, 221mila edifici unifamiliari e 109mila edifici funzionalmente indipendenti".

 

Emissioni zero entro il 2050

La direttiva europea impone agli Stati membri di raggiungere la classe E entro il 2030 e la D entro il 2033 nell’edilizia residenziale privata (2027 per gli edifici pubblici) fino ad arrivare via via all'obiettivo finale di "emissioni zero" da realizzare entro il 2050. 

"In attesa che l'Europa chiarisca se ci saranno, ed in che misura, sostegni finanziari per il conseguimento di questi ambiziosi obiettivi - aggiunge ancora Lombardi- occorre che il governo individui sollecitamente percorsi per l'adeguamento energetico del patrimonio abitativo privato e pubblico, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia dove la situazione è più preoccupante. La strada degli interventi di miglioramento della vivibilità interna e della qualità ambientale delle abitazioni deve rimanere una priorità anche per il nostro Paese, che più dei partner europei sconta una forte dipendenza energetica da paesi esteri".

 

L'Ufficio Studi di Federcepicostruzioni stima che su 12 milioni di edifici presenti in Italia: il 77,9% (vale a dire 9.740.581 edifici), necessita di interventi di riqualificazione per rientrare nella classe energetica D

E "considerando un costo medio di un intervento in 104.500 euro, gli investimenti da attivare da qui al 2033 (salvo proroghe delle scadenze) ammontano a circa 1.000 mille miliardi di euro, vale a dire in media 100 miliardi l'anno: "Un importo evidentemente insostenibile - conclude Lombardi - in mancanza di un'adeguata ed incisiva politica di sostegno da parte dell'Europa".

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