Le celebrazioni

Festa della Repubblica 2023, 77° anniversario: Auguri, Italia!

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come di consueto, ha dato il via alle celebrazioni solenni con l’omaggio al Milite ignoto. Poi la parata

Festa della Repubblica 2023, 77° anniversario: Auguri, Italia!

Oggi è un giorno molto importante per l'Italia che celebra il 77esimo anniversario della Festa della Repubblica, 77 anni da quel referendum che nel 1946 sancì la nascita dell'Italia repubblicana, e la prima festa dell’era Meloni. Per l'occasione, è stata organizzata dal ministro Guido Crosetto con i suoi generali, una parata militare e civile in grande stile lungo la via dei Fori Imperiali, dove sfileranno 5.500 persone.

A dare il via allle celebrazioni come sempre il presidente Sergio Mattarella, con al suo fianco il titolare della Difesa, che ha aperto alle ore 9 le celebrazioni con l'omaggio al Milite ignoto e l'alzabandiera sull'Altare della Patria, poi la Lancia Flaminia e l'inizio della sfilataaperta da 300 sindaci insieme al presidente dell'Anci Antonio Decaro, con rappresentanza degli amministratori dell'Emilia Romagna colpita al cuore, e infine le meravigliose acrobazie delle Frecce tricolori.

 

Festa della Repubblica: perché si festeggia il 2 giugno?

Le origini della Festa della Repubblica: il 2 giugno del 1946 gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica.

Un momento che segnò una svolta per l’intero paese, che aveva vissuto la monarchia dei Savoia, l’epoca del fascismo e la Seconda Guerra Mondiale.
I risultati di questo referendum vennero confermati un paio di settimane dopo, più precisamente il 18 giugno: il 54,3% degli elettori si era espresso a favore della Repubblica. Detto risultato decretò la fine del Regno d’Italia, sancito nel 1861 e guidato dai Savoia per 85 anni. L’Italia passò così da una monarchia costituzionale a una repubblica parlamentare.

L’anno successivo, quindi nel 1947, venne celebrata la prima Festa della Repubblica, ma solo nel 1949 divenne festa nazionale.

Il primo Presidente della Repubblica italiana fu Enrico de Nicola, mentre Alcide de Gasperi il Presidente del Consiglio. La nuova costituzione della Repubblica italiana entrò in vigore nel 1948.

 

Le celebrazioni

I festeggiamenti per la Festa della Repubblica si svolgono, come da tradizione, a Roma.

Solo nel 1961 vennero spostati a Torino, in occasione del centenario dell’unità d’Italia, in quanto prima capitale del paese (dal 1861 fino al 1865).

Dal 1977, per motivi legati alla crisi economica in atto, si decise di spostare le celebrazioni alla prima domenica di giugno, in modo da non dover sostenere i costi sociali della festività.

Dal 2001 si è tornati a celebrare la Festa della Repubblica il 2 giugno, per volontà dell’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.

L’omaggio al Milite ignoto

Il cerimoniale per le celebrazioni del 2 giugno segue uno schema preciso.

Si apre con l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria di Roma e l’omaggio al Milite ignoto, tramite la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica, alla presenza della massime cariche dello stato.

Dopodiché il Presidente passa in rassegna tutti i reparti militari spiegati, insieme al comandante militare di Roma, e va a sedersi nella tribuna presidenziale in attesa della parata ai Fori Imperiali.

In cielo fanno la loro comparsa le Frecce Tricolori.

Nel pomeriggio vengono aperti i giardini del Quirinale e si esibiscono i complessi musicali delle forze armate: eventi che chiudono i festeggiamenti della giornata.


La parata militare ai Fori Imperiali
Un’altra parte molto emozionante del cerimoniale per celebrare la Festa della Repubblica è la parata ai Fori Imperiali.

A questa manifestazione partecipano le forze armate italiane, le forze di polizia della Repubblica, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile.

Istituita e sospesa più volte, è stata ripristinata con Ciampi, per poi essere svolta in forma ridotta nel 2013 con l'allora Presidente Napolitano.

La parata è tornata in grande stile con il Presidente Sergio Mattarella nel 2015.

 

Mattarella e la Festa della Repubblica 2023

La Festa della Repubblica, i valori della nostra Costituzione, la pace che non è solo assenza di guerra. Sono i temi che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha affrontato in una intervista concessa alla rivista Postenews, in occasione del 2 giugno, festa della Repubblica italiana, anticipata da Il Foglio. 

"La centralità della persona, il riconoscimento della sua integrità e inviolabilità, il primato dell’uguaglianza tra gli esseri umani, la dignità, la libertà, la solidarietà, i diritti e i doveri caratterizzano la struttura democratica del nuovo Stato nato dalla Liberazione. Sono valori che appartengono a tutti i cittadini. Sono nostri, e vivono nella società nel passaggio tra generazioni nella partecipazione attiva alla vita civile”, aggiunge il Capo dello Stato.

“I giovani - aggiunge - devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti. Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria. I giovani chiedono di essere ascoltati. Sono l’energia vitale che va velocemente reintrodotta nel motore dell’Italia. L’articolo 3 della Carta assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica economica e sociale del Paese”. 

"È la nostra declinazione di un diritto alla felicità. Quanto alle donne, vi sono dinamiche vecchie e nuove che influiscono nelle scelte di vita. Sono ancora presenti gli ostacoli da rimuovere per permettere loro una piena realizzazione nella dimensione lavorativa e nel vissuto privato. Quando il diritto di un singolo viene negato è tutta la comunità a risentirne. Fino a quando esisterà un solo ambito precluso di fatto a una donna il principio di uguaglianza sarà tradito”.

“L’unità europea rappresenta uno degli eventi di maggior successo della storia del nostro Continente.- dice il capo dello Stato nella intervista - Nel quadro delle istituzioni europee e col loro concorso è stato possibile realizzare i maggiori progressi sociali, garantire democrazia e sistema delle libertà, assicurare una condizione di pace dopo i continui conflitti dei secoli precedenti. Nel contesto odierno, in cui la dimensione dei protagonisti della vita internazionale è determinante, nessuno dei singoli Paesi che appartengono all’Unione Europea sarebbe capace, da solo, di svolgere un ruolo efficace”. 

"Nei momenti di crisi si riscoprono i valori del patto fondativo europeo per affrontare uniti le emergenze. Anche per la costruzione della casa comune i processi di avanzamento sono stati più rapidi nei momenti difficili. La risposta alla pandemia ne è stata un esempio. Nel mondo globalizzato affermare che nessuno si salva da solo non è una mera affermazione di rito. Il prossimo anno ci saranno le elezioni del Parlamento europeo. Una straordinaria occasione di democrazia per i cittadini di ventisette Paesi. L’Europa siamo noi”. 

Costituzione riferimento sicuro, garanzia libertà
"Ricorrono anche 75 anni dall'entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità". Lo dice il Capo dello Stato  in un messaggio ai Prefetti in occasione della Festa della Repubblica, "nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all'insegna del rinnovamento della democrazia".

 

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