La coperta troppo corta

Il fisco che verrà: dal cuneo alle tredicesime, governo al lavoro

L’obiettivo è di chiudere la delega fiscale prima della pausa estiva, salvaguardando i dipendenti ma tenendo la barra dritta su risorse e misure ad hoc

Il fisco che verrà: dal cuneo alle tredicesime, governo al lavoro

Le risorse per mettere a terra una riforma del fisco ampia e che dia benefici a tutti, non ci sono e il governo, come per tutti quelli che lo hanno preceduto in questi anni, deve fare i conti con una coperta troppo corta mentre sul tavolo le misure sono, invece, tante.

Dal rinnovo dei contratti del pubblico impiego all'aumento delle pensioni, dalla riforma dell'Irpef al taglio del cuneo fiscale, passando per la detassazione della tredicesima e dei premi di produttività al posto della flat tax dipendenti, il governo è al lavoro per decidere a breve quali saranno le misure definitive da adottare in base alle risorse a disposizione.

 

Per i dipendenti

Cuneo fiscale strutturale, stabilizzazione dei fringe benefit, riduzione delle tasse su tredicesime e straordinari, sono queste alcune delle misure a cui punta il governo Meloni nei confronti dei lavoratori dipendenti. Alcune è vero sono già in vigore ma sono anche limitate e a tempo.

«Il lavoratore dipendente deve essere aiutato, noi guardiamo al lavoratore dipendente con la stessa attenzione con cui guardiamo alle imprese e agli autonomi». E lo farà con una serie di misure: «in aggiunta alle deduzioni per la formazione e ai fringe benefit, per i quali abbiamo elevato il tetto e lo stabilizzeremo, stiamo cercando di rendere strutturale il taglio del cuneo». Ha assicurato il viceministro dell’economia Maurizio Leo, parlando all’assemblea di Assonime.

 

Fringe benefit e cuneo nel decreto lavoro

In merito ai fringe benefit, il decreto lavoro, che dopo l’ok al Senato passa ora alla Camera, ha alzato il tetto di esenzione da 258 a 3mila euro, ma solo per i lavoratori con figli. 

Sul cuneo fiscale invece il decreto ha aggiunto altri 4 punti che portano a 7 il taglio complessivo per i redditi fino a 25mila euro e a 6 per quelli fino a 35mila. 

Entrambe le misure sono fino al 2023 ma il governo è al lavoro per renderle strutturali.

 

Contro l’evasione fiscale

Sul tema dell’evasione: «Il governo in tutte le sue componenti è convinto della necessità di un serio contrasto all’evasione», ha detto il viceministro di FdI, pur evidenziando la necessità di «tendere una mano agli operatori corretti». L’idea è un approccio più collaborativo che repressivo: il tax gap che «oscilla tra i 75 e i 100 miliardi», ha ricordato Leo, e «o si cambia verso all’accertamento o rimaniamo fermi al palo».

 

La delega fiscale

«La riduzione della tassazione sugli straordinari, sui premi di produzione e sugli straordinari che eccedono una certa soglia» come confermato da Leo, è una misura oggetto di un emendamento del governo alla delega fiscale ancora non votato in commissione alla Camera. Successivamente servirà un’apposita norma a fissare l’imposta sostitutiva “agevolata”, per la quale si è ipotizzato un 15%, ma anche stavolta la decisione finale è determinata dalle risorse disponibili.

Il voto sugli emendamenti alla delega fiscale determinanti per il fisco che verrà, comunque riprenderà lunedì 26 giugno con la volontà dello stesso relatore Alberto Gusmeroli (Lega) di terminare l’esame in commissione in settimana.

L’intenzione generale è di procedere con l’esame dei primi 13 articoli alla Camera, e lasciare la modifica degli altri 7 al Senato 

Il testo definitivo dovrebbe poi arrivare in Aula alla Camera intorno al 13-14 luglio, con l’obiettivo di chiudere la delega prima della pausa estiva.

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