richieste, priorità e attacchi

Il calo del Pil italiano complica il futuro della Manovra 2024

Nel secondo trimestre 2023 il prodotto interno lordo dell’Italia cala dello 0,4% rendendo ancora più arduo il compito di Giorgetti di far quadrare i conti

Il calo del Pil italiano complica il futuro della Manovra 2024

Strada ancora più in salita per il governo Meloni. Dopo che la pubblicazione di ieri dei dati ISTAT sul Pil hanno fatto segnare una tediosa frenata dell’economia italiana nel secondo trimestre. Un calo del Pil che di fatto va anche complicare ancora di più il lavoro sulla legge di bilancio del ministero di Giorgetti.

 

I nuovi dati Istat sul Pil italiano: calo -0,4%

Nel secondo trimestre del 2023 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2022. A rilevarlo è l’Istat che ha rivisto al ribasso la stima diffusa in via preliminare il 31 luglio di una riduzione congiunturale dello 0,3% e di una crescita tendenziale dello 0,6%. Alla luce dei nuovi dati è stata rivista al ribasso anche la variazione acquisita per l'intero anno che passa dal +0,8% stimato a fine luglio al +0,7%. La flessione del Pil, dichiara l'Istituto, è stata determinata dalla soprattutto dalla domanda interna che ha sottratto all'economia a 0,7 punti.

 

Nel secondo trimestre dell'anno l'economia italiana ha registrato una performance inferiore a quella della media europea e dei principali partner. A fronte del -0,4% registrato dall'economia italiana, il Pil - ricorda l'Istat - è cresciuto in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia ed è rimasto stabile in Germania. In termini tendenziali, rispetto al +0,4% italiano, si è registrata una crescita del 2,6% negli Stati Uniti e dello 0,9% in Francia, mentre si registra una diminuzione dello 0,1% in Germania. Ciò significa che, il Pil dei paesi dell'area euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nel confronto con il secondo trimestre del 2022. 

  

Il futuro della Manovra 2024

Già da settimane il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva avvertito i suoi della situazione tutt’altro che semplice in cui versano conti pubblici e economia italiana. Dal Meeting di Rimini il titolare di XX Settembre aveva definito la manovra “complicata” nella quale sarebbe stato impossibile dare spazio alle misure bandiera di ciascun partito della maggioranza ma che invece era necessario fare un lavoro oculato sulle spese e uno certosino sulle priorità, e sul quale, la premier si è dimostrata essere sulla stessa lunghezza d’onda chiedendo, nel primo CdM dopo la pausa estiva, ai suoi ministri una finanziaria seria e politica.

E’ quindi l’asse Giorgetti-Meloni a dettare la linea con gli aiuti alle famiglie per favorire la natalità e ai redditi bassi partendo dal taglio del cuneo fiscale per aumentare il potere di acquisto degli stipendi. La revisione al ribasso del Pil annunciata ieri dall’Istat non pare, almeno per il momento, scomposto più di tanto il governo, ben  consapevole di come l’economia italiana abbia perso slancio e di come sia necessario invertire la rotta.

A breve, con la presentazione della Nadef, propedeutica per messa a terra della manovra, si vedrà quanto questo -0,4% di ieri peserà sulle previsione e sugli obiettivi di crescita e quanto spazio sarà dato al deficit e quanto alle coperture.

 

Le richieste, le priorità e gli attacchi

Le richieste. Per tutti i governi che si sono succeduti in questi decenni, i lavori sulla legge di bilancio, sono stati sempre complessi e minuziosi. Il livello di difficoltà è però cresciuto anno dopo anno, complicato ancora di più negli ultimi tempi dalla pandemia e della guerra in Ucraina e a Meloni, forte del suo mandato politico, ora l’arduo compito di fare tornare a crescere l’Italia. Ma se da una parte la trovata della tassa sugli extraprofitti delle banche, ha permesso di trovare risorse aggiuntive, dall’altra si sa che non si potrà ricorrere ad altre tasse perché farlo sarebbe controproducente per l’economica.

 

Le priorità. Ma le spese sono tante e aumentano come le richieste dei partiti e dei Comuni. E’ recente una lettera del presidente Antonio Decaro, fa presente al governo le priorità dei Comuni, come il rifinanziamento del Fondo affitti e quello di solidarietà comunale, ma anche l’accantonamento per il Fondo crediti di dubbia esigibilità, e ovviamente l’emergenza alluvione, che in Emilia Romagna sembra tutt’altro che superata.

 

Gli attacchi. L’opposizione che dal canto suo vede la difficoltà di Meloni&Co, è passata all’attacco invitando il governo ad abbandonare i toni propagandistici. «La prossima manovra di bilancio è chiamata a fare i conti con la realtà. Le risorse disponibili vanno concentrate dove servono: difesa dei redditi delle famiglie erosi dall’inflazione, sanità, scuola e trasporto pubblico, e per rilanciare lo sviluppo del Paese», ha spiegato il responsabile economico del Pd Antonio Misiani

«Oggi Meloni raccoglie quello che ha seminato con il cappello in mano di fronte ai falchi dell’austerità», ha invece dichiarato Giuseppe Conte che alla premier dà anche «due consigli non richiesti: smettere di dare sempre la colpa a qualcun altro e rimboccarsi le maniche per rimediare ai propri errori».

 

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