pensionamento anticipato

Manovra e pensioni 2024, cambiamenti in vista. Ecco su cosa si ragiona

Possibile estensione di Opzione Donna a 58 anni e di Ape social, proroga di Quota 103 e possibile focus sul riscatto agevolato della laurea per i giovani

Manovra e pensioni 2024, cambiamenti in vista. Ecco su cosa si ragiona

Pensioni 2024, possibile l'estensione di Opzione Donna a 58 anni. Con la Manovra, potrebbe arrivare una modifica sul pensionamento anticipato delle donne, che consentirebbe alle beneficiarie di anticipare ulteriormente il pensionamento da 60 a 58 anni. In particolare, la modifica riguarderebbe tre categorie di beneficiarie: caregiver, invalide con almeno il 74% di invalidità, e lavoratrici licenziate o dipendenti da aziende in crisi. L'obiettivo è eliminare il requisito dei figli per queste categorie e rendere più accessibile l'uscita dal mondo del lavoro a un'età più giovane.

L'estensione dell'Opzione Donna potrebbe rappresentare un passo significativo verso una maggiore flessibilità nelle scelte pensionistiche delle donne, consentendo loro di ritirarsi prima dal mondo del lavoro. Una mossa questa che potrebbe essere ben accolta da coloro che soddisfano i nuovi requisiti e desiderano godere di una pensione più precoce. Tuttavia, è importante garantire che le politiche pensionistiche rimangano sostenibili nel lungo termine, tenendo conto delle implicazioni finanziarie.

 

I nuovi requisiti di Opzione Donna 2024

La legge di bilancio 2023 ha introdotto requisiti più rigorosi per l'accesso all'Opzione Donna. Oltre al requisito anagrafico di 60 anni, che può essere abbassato a 59 o 58 anni se la lavoratrice ha uno o più figli, sono richiesti 35 anni di contributi. Inoltre, è stata introdotta una "condizione soggettiva" che prevede che la lavoratrice svolga assistenza a un coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità per almeno sei mesi; abbia un'invalidità civile di almeno il 74%; o sia stata licenziata o dipendente da imprese in crisi al momento della domanda.

La stretta sui requisiti ha portato a una significativa riduzione delle nuove pensioni con l'Opzione Donna. Nel primo semestre del 2023, secondo i dati dell'Inps, solo 7.536 donne hanno scelto questa opzione, a fronte delle 24.559 del 2022. La maggioranza di coloro che hanno optato per questa soluzione (4.120) riceve meno di mille euro al mese come importo pensionistico.

Nel quadro della nuova Legge di Bilancio 2024, il governo Meloni si sta valutando una possibile revisione del sistema di pensionamento anticipato per le donne, che potrebbe consentire alle beneficiarie di anticipare il pensionamento da 60 a 58 anni. Questa revisione si concentrerebbe su tre gruppi di beneficiarie: le caregiver, le invalide con un grado di invalidità del 74% o superiore, e le lavoratrici licenziate o impiegate in aziende in crisi.

L'obiettivo principale è quello di eliminare l'attuale requisito relativo alla presenza di figli per queste categorie di lavoratrici, rendendo così più accessibile l'opzione di ritirarsi dal lavoro a un'età più giovane.

 

Manovra, quota 103 e Ape social

La prossima legge di Bilancio, sembra destinata a contenere anche la proroga di quota 103, consentendo l'accesso alla pensione a coloro che hanno almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Inoltre, l'esecutivo sta anche valutando la possibilità di estendere l'Ape social, con un possibile focus sul riscatto agevolato della laurea per i più giovani.

Il sottosegretario leghista al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Durigon, ha delineato l'orientamento del governo in merito alle pensioni. Ha sottolineato la volontà di confermare quota 103 e quota 41 con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Inoltre, si sta valutando come ampliare l'Ape social per offrire più opzioni alle lavoratrici.

Per quanto riguarda l'Opzione Donna, Durigon ha evidenziato la necessità di fornire un ristoro alle donne, ma con una gestione diversa rispetto al passato, in cui c'era un notevole impegno finanziario. L'obiettivo è rendere il sistema sostenibile.

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