A Kiev tornano luce e acqua, ma le “bombe sporche” preoccupano l’Aiea
Attacco alla centrale nucleare: Putin e i nuovi piani sull’Ucraina
Biden: Hamas e Putin vogliono annientare le democrazie vicine
L'incontro tra Vladimir Putin e Kim Jong Un è stato definito da molti come un evento di notevole importanza geopolitica che merita più di una riflessione. Da una parte, questa riunione sottolinea la dinamicità del panorama delle relazioni internazionali, con nuove alleanze e partnership che possono emergere inaspettatamente. D'altra, mette in luce le sfide e le tensioni che invece possono sorgere quando leader di nazioni con interessi comuni, e anche divergenti, cercano di collaborare per (s)travolgere l'ordine mondiale.
La visita di Kim accolto dallo zar in pompa magna, impone dunque delle domande importanti circa la stabilità regionale e sugli equilibri di potere in Asia, visto che la Russia è alla ricerca di risorse militari e tecnologiche, mentre la Corea del Nord mira ad un sostegno internazionale e agli aiuti umanitari in un momento in cui il paese sta affrontando difficoltà economiche e alimentari.
Ma sarà fondamentale anche capire come la Cina, essendo un attore chiave nella regione con relazioni complesse con entrambi i paesi, reagirà a questa alleanza nascente e quanto sarà in grado di mediare tra Russia e Corea del Nord, al fine di prevenire potenziali tensioni e conflitti nella penisola coreana.
Putin e Kim, un'allenaza nascente
Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha offerto al presidente russo Vladimir Putin un "pieno e incondizionato sostegno" nella "sacra lotta" della Russia per difendere i suoi interessi. Questo è quanto sarebbe emerso da un vertice bilaterale tenutosi presso il centro spaziale Vostochny Cosmodrome, situato nell'estremo oriente russo nella regione dell'Amur.
Nel corso della riunione, i due leader si sono scambiati una cordiale stretta di mano, segno di un'amichevole relazione in evoluzione. Tuttavia, nonostante la disponibilità alla cooperazione, Putin e Kim sono rimasti discreti riguardo ai dettagli dei loro colloqui, lasciando molte questioni in sospeso e il campo libero a diverse speculazioni. Tra queste, il possibile accordo tra i due paesi in merito a forniture di armi e tecnologia militare.
Per Putin, l'interesse principale sembra essere infatti l'acquisizione di armi dalla Corea del Nord, un paese con una vasta industria della difesa e una notevole capacità di produzione che potrebbe diventare determinante per la Russia occupata ad affrontare un dispendio significativo di risorse militari nel conflitto ucraino. Inoltre, l'incontro a Vostochny riflette l'interesse di Kim Jong Un nel cercare assistenza tecnologica russa per sviluppare satelliti militari da ricognizione, cruciali per i suoi obiettivi nucleari.
Il ruolo chiave della Cina e le sue riserve
La nuova alleaza non è stata accolta positivamente dalla Cina. Mentre ufficialmente il governo cinese ha dichiarato che l'incontro tra Kim Jong Un e Putin riguarda solo i due paesi e le loro relazioni bilaterali, in privato sembra esserci preoccupazione per una possibile cooperazione militare tra i due paesi. La Cina, attualmente impegnata nel tentativo di migliorare le relazioni con l'Occidente e di gestire le tensioni con gli Stati Uniti, sembra restia a vedere crescere l'alleanza tra Russia e Corea del Nord e per questo potrebbe assumere un ruolo cruciale per mediare tra le parti coinvolte.
Un accordo militare tra Russia e Corea del Nord innescherebbe inevitabilmente delle tensioni nella penisola coreana, e Pechino che invece è interessata a preservare le relazioni con gli Stati Uniti e l'Occidente, potrebbe decidere di utilizzare la sua influenza per scoraggiare ulteriori cooperazioni militari tra Mosca e Pyongyang. Ed invitare il coinvolgimento diplomatico degli Stati Uniti potrebbe essere una mossa saggia per gestire, e in un certo qual modo limitare, questa crescente alleanza tra Russia e Corea del Nord.