a UNGA78

Meloni all’ONU: Italia promuove multilateralismo e sfida migratoria

La premier nel suo discorso di esordio ha sottolineato il ruolo chiave del Paese chiedendo azioni globali per affrontare migranti e investimenti in Africa

Meloni all’ONU: Italia promuove multilateralismo e sfida migratoria

Meloni all'ONU: Italia promotrice del multilateralismo. La Presidente del Consiglio nel suo discorso di esordio all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ha voluto subito mettere in evidenza il ruolo chiave dell'Italia, uno dei fondatori dell'ONU, nella promozione del multilateralismo e nel sostegno all'Ucraina contro la minaccia russa. In questo contesto internazionale, l'Italia, tramite Meloni, emerge come protagonista impegnata nella gestione delle sfide migratorie e investimenti in Africa, contribuendo al futuro delle relazioni globali e cooperazione internazionale.

Durante UNGA78 a New York, la presidente Meloni sta tenendo anche numerosi e importanti incontri bilaterali con leader di altre nazioni, tra cui il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari e il primo ministro etiope Abiy Ahmed. Inoltre, ha reso omaggio alla comunità italoamericana depositando una corona di fiori presso Columbus Circle.

 

La sfida migratoria: "Emergenza Planetaria"

Un punto centrale del discorso di Meloni è stato il problema migratorio, che ha descritto come un'emergenza di portata globale, richiedendo una risposta globale e coordinata. Ha sollecitato l'ONU a svolgere un ruolo attivo per facilitare il rimpatrio dei migranti irregolari e per espandere i campi dell'Unhcr in Africa, lungo le rotte che conducono verso l'Europa. Ha anche messo in luce la situazione critica dell'Italia, evidenziando l'importanza di non lasciare il paese da solo a gestire gli sbarchi e le richieste di asilo.

 

Investimenti in Africa per il futuro del mondo

Meloni ha poi lanciato un accorato appello ai grandi leader mondiali affinché investano nell'Africa, considerato il continente del futuro, dove si giocherà il destino non solo dell'Europa ma di tutto il pianeta. Ha proposto di trasformare l'attuale instabilità africana in un'opportunità attraverso una partnership paritaria e rispettosa, basata su principi di sviluppo sostenibile, lotta contro la povertà, tutela ambientale e transizione energetica. Ha espresso la determinazione dell'Italia a svolgere un ruolo di leadership nel dialogo con l'Africa, anche all'interno dell'Unione Europea.

 

"Non permetterò che l'Italia diventi il campo profughi d'Europa".

Aveva detto Meloni a margine della cerimonia con cui ha deposto una corona di fiori al monumento di Cristoforo Colombo a New York.

Per la premier ora "bisogna dichiarare guerra ai trafficanti di uomini". 

 

"Per me è importante che vada avanti il memorandum con la Tunisia, al di là dei soliti tentativi della sinistra europea di minare un lavoro molto delicato, lungo e faticoso e di non avere spesso il coraggio di farlo a viso aperto, continua a essere la soluzione più sensata", ha detto la premier. "Dopodiché la commissione ha detto che secondo loro il memorandum è un modello da utilizzare anche con altre nazioni io sono d'accordo. Bisogna mandare avanti il memorandum, implementarlo e fare arrivare le risorse. Penso che lo schema vada utilizzato per tutti i paesi del Nordafrica".

 

Le critiche di Morawiecki facevano "riferimento al patto di immigrazione e asilo, se il tema è quello sono d'accordo, nel senso che la questione non è quella dei ricollocamenti ma come si fermano le partenze illegali, finché in Europa pretendiamo di discutere di come distribuiamo le persone non ne verremo a capo perchè nessuno può pensare di fronte a questi flussi di scaricare il problema su un altro". Così la premier del Consiglio Giorgia Meloni parlando coi cronisti a New York. "Il patto di immigrazione e asilo è un tema precedente, lei lo ha citato ma fa parte del pacchetto. Von der Leyen sa che non è la mia priorità".

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