Al Palazzo di Vetro

Meloni all’Onu: guerra ai trafficanti e cooperazione in Africa

La premier italiana nel suo intervento a UNGA78 ha affrontato diversi temi dalle migrazioni all’Ucraina, dallo sviluppo all’intelligenza artificiale

Meloni all’Onu: guerra ai trafficanti e cooperazione in Africa

Il discorso di esordio della premier Meloni all’Onu è stato un intervento di forte affermazione della sovranità nazionale e della difesa dei valori occidentali, nel quale la presidente del Consiglio ha voluto mostrare la sua visione del mondo, basata sul riconoscimento delle nazioni come attori principali della scena internazionale, e sulla ragione come guida delle relazioni tra gli stati. Ha criticato le tendenze globaliste e imperialiste, che minano la pace e la sicurezza mondiali, e ha proposto una cooperazione multilaterale, fondata sul rispetto reciproco e sull’interesse comune.

Tuttavia, il discorso della Meloni a UNGA78 ha suscitato reazioni diverse tra i media e gli osservatori internazionali. Alcuni hanno apprezzato il suo coraggio e la sua chiarezza, altri hanno criticato il suo nazionalismo e la sua retorica, evidenziando le differenze tra l’Italia e alcuni dei suoi alleati storici, come la Francia e la Germania, che hanno una visione più integrata e federalista dell’Europa e del mondo, e le convergenze tra il nostro Paese e alcuni paesi emergenti, come l’India e il Brasile, che condividono la sua difesa della sovranità nazionale e della democrazia.

 

Il discorso di Meloni all'Onu

Nel suo discorso al Palazzo di Vetro in occasione della 78esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New Yorkl, a premier italiana, Giorgia Meloni, ha affrontato una serie di questioni cruciali che plasmano l'agenda globale. Ha posto l'accento sul ruolo fondamentale delle nazioni, ha richiesto una risposta globale e coordinata alla sfida migratoria, ha annunciato un ambizioso progetto di cooperazione per l'Africa, il Piano Mattei, sottolineato il ruolo chiave dell'Italia come promotrice del multilateralismo, della pace, della cooperazione e dei diritti umani. Ha altresì affrontato questioni di rilevanza globale, concentrandosi su temi quali il conflitto in Ucraina e l'intelligenza artificiale.

 

Il valore delle nazioni e della ragione

Giorgia Meloni ha iniziato il suo intervento ribadendo l’importanza delle nazioni e della ragione come fondamenti della comunità internazionale. Ha respinto il racconto utopico di un mondo senza nazioni, senza confini e senza identità, che sarebbe anche un mondo senza conflitti, e ha condannato il ritorno della forza come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Ha citato la guerra di invasione russa dell’Ucraina come esempio di questo pericolo, e ha espresso il sostegno dell’Italia alla sovranità e all’integrità territoriale di Kiev.

 

La sfida delle migrazioni: "Emergenza Planetaria"

Un punto centrale del discorso di Meloni è stata la questione delle migrazioni, che ha descritto come un'emergenza di portata globale. Ha denunciato con fermezza il ruolo svolto dai trafficanti di esseri umani, che sfruttano la disperazione delle persone per lucrare sulla tratta dell'immigrazione illegale su larga scala. Meloni ha lanciato un appello alle Nazioni Unite affinché intervengano con determinazione per contrastare questo fenomeno e per garantire il diritto di non essere costretti all'emigrazione: per governare le migrazioni, un tema che coinvolge tutti e su cui l'Onu non può "voltarsi dall'altra parte" ha detto Meloni ribadendo il suo impegno a impedire che l'Italia diventi il campo profughi d'Europa e sottolinenado l'importanza dei principi di solidarietà e responsabilità tra gli Stati membri dell'Unione Europea. Agire insieme contro "la nuova schiavitù", quella dei migranti illegali. 

 

Investimenti in Africa per il futuro del mondo

Meloni ha dedicato una parte significativa del suo discorso allo sviluppo in Africa, un continente ricco ma spesso sfruttato e depredato. Ha sostenuto l'idea di una cooperazione "da pari a pari", basata sul rispetto delle realtà locali e sull'utilizzo sostenibile delle risorse naturali e umane. L'annuncio del Piano Mattei per l'Africa ha rappresentato uno dei momenti salienti del suo intervento. Questo piano di cooperazione allo sviluppo prende il nome da Enrico Mattei, figura di spicco italiana, noto per la sua capacità di conciliare gli interessi nazionali italiani con il diritto degli stati partner a conoscere una stagione di sviluppo e progresso. Il piano prevede investimenti mirati in settori chiave come l'energia, l'agricoltura, l'istruzione, la sanità e le infrastrutture.

 

L'Attenzione all'intelligenza artificiale

Infine, Meloni ha affrontato la sfida posta dall'intelligenza artificiale, sollevando importanti questioni etiche e di governance. Ha messo in evidenza i rischi e le opportunità che questa tecnologia comporta per i diritti umani, la sicurezza, la privacy e l'occupazione. La leader italiana ha sottolineato l'importanza di una maggiore cooperazione internazionale per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo dell'intelligenza artificiale.

 

Ha concluso il suo discorso esprimendo solidarietà all'Ucraina e ribadendo il suo impegno per la pace e la soluzione pacifica delle controversie internazionali. Le sue parole si sono chiuse con una citazione del Papa Giovanni Paolo II: "Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo".

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