Senato e Camera: L’informativa

Consiglio Ue, Meloni in Parlamento: critiche da Conte e Schlein

La premier ha difeso la linea del suo governo, ma ha ricevuto pesanti contestazioni da parte dell’opposizione specie sulle questioni palestinesi e migranti

Consiglio Ue, Meloni in Parlamento: critiche da Conte e Schlein

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riferito ieri al Senato e alla Camera in vista del Consiglio europeo che si terrà oggi e domani a Bruxelles. Tra i temi trattati, il conflitto tra Israele e Hamas, la gestione dei flussi migratori, la legge di bilancio e le riforme istituzionali. Meloni ha difeso la linea del suo governo, ma ha ricevuto critiche e polemiche da parte dell’opposizione e anche di alcuni alleati di maggioranza.

 

Israele-Hamas, Meloni: “Sosteniamo il diritto alla difesa”

Meloni ha esordito parlando della situazione in Medio Oriente, dove da oltre due settimane si combatte tra Israele e Hamas. La premier ha espresso la sua solidarietà al popolo israeliano, vittima degli attacchi missilistici dei terroristi di Gaza. “Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi dalle aggressioni e a garantire la sicurezza dei suoi cittadini”, ha detto Meloni, aggiungendo che l’Italia è pronta a collaborare con gli altri partner europei per favorire una soluzione pacifica del conflitto. Meloni ha anche condannato le violenze antisemite che si sono verificate in Europa in questi giorni.

 

Conte: “Bisogna fermare la strage, due popoli e due Stati”

La posizione di Meloni non ha convinto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che ha replicato duramente alla premier. Conte ha sottolineato che il M5S ha sempre condannato gli attacchi di Hamas e difeso il diritto di Israele a esistere e a proteggersi, ma ha anche ricordato le sofferenze del popolo palestinese, che merita una prospettiva di pace giusta e durevole. “Bisogna fermare la strage, che ha causato migliaia di morti, molti dei quali bambini”, ha detto Conte, ribadendo il principio di due popoli e due Stati. Conte ha anche accusato Meloni di avere alleati imbarazzanti in Europa, come il premier ungherese Viktor Orban, che secondo lui ostacolano il processo di integrazione europea.

 

Schlein: “Vittime palestinesi non valgono meno”

Anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato l’informativa di Meloni sul conflitto israelo-palestinese. Schlein ha affermato che il PD riconosce il diritto di Israele a esistere in sicurezza, ma anche quello di uno Stato palestinese indipendente e sovrano. “Le vittime palestinesi non valgono meno di quelle israeliane”, ha detto Schlein, denunciando le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale da parte di Israele nei territori occupati. Schlein ha anche invitato Meloni a dire a Orban che stare in Europa significa condividere responsabilità e non solo benefici.

 

Migranti, Meloni: “No ai ricollocamenti forzati”

Un altro tema caldo affrontato da Meloni è stato quello dei flussi migratori verso l’Europa. La premier ha ribadito la sua contrarietà ai meccanismi di ricollocamento forzato dei richiedenti asilo tra i Paesi membri, sostenendo che si tratta di una violazione della sovranità nazionale. Meloni ha anche difeso l’operato della Guardia costiera italiana nel soccorso dei migranti in mare, respingendo le accuse di violazione dei diritti umani. Infine, Meloni ha chiesto più solidarietà e cooperazione da parte dell’Unione europea nella gestione dei flussi migratori, sia sul fronte della prevenzione che su quello dell’integrazione.

 

Schlein: “Solidarietà si chiede con coerenza”

La replica di Schlein su questo tema è stata molto dura. La leader del PD ha sottolineato che l’Italia non può fare da sola a fronteggiare il fenomeno migratorio, ma ha bisogno di una politica europea comune basata sulla solidarietà e sul rispetto dei diritti umani. Schlein ha ricordato che nel 2022 solo cinque Paesi su 27 hanno accolto il 75% delle richieste d’asilo in Europa, e che l’Italia è al quinto posto. “Invece di cercare scontri con Germania e Francia, perché non chiedere cosa fanno gli altri 22?”, ha chiesto Schlein a Meloni, invitandola a essere più coerente con i suoi alleati, come Orban, che si oppongono a qualunque forma di accoglienza.

 

Manovra, Meloni: “Rispettiamo il patto di stabilità”

Meloni ha poi illustrato le linee guida della legge di bilancio per il 2024, approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso venerdì. La premier ha sostenuto che si tratta di una manovra responsabile e coraggiosa, che rispetta il patto di stabilità europeo e che punta a rilanciare la crescita economica e sociale del Paese.

Meloni ha elencato alcune delle misure previste dalla manovra, come la riduzione delle tasse sul lavoro, il sostegno alle famiglie e alle imprese, il potenziamento degli investimenti pubblici e privati, la riforma della giustizia e della pubblica amministrazione.

 

Conte: “Tagliate la sanità e aumentate le tasse”

Conte ha contestato duramente la manovra del governo Meloni, accusandola di tagliare la spesa sanitaria in piena pandemia, di penalizzare i lavoratori e i pensionati, di scegliere i tagli invece degli investimenti. Conte ha anche ironizzato sul fatto che Meloni abbia aumentato l’Iva sui prodotti per l’infanzia e sugli assorbenti, definendola “la Fornero dei pannolini”.

Conte ha poi attaccato Meloni per aver rinunciato al Recovery Fund europeo, definendolo un’occasione storica per il rilancio del Paese. “Da Fratelli d’Italia a Fratelli d’imposta”, ha concluso Conte.

 

Riforme, Meloni: “Più poteri al premier e al Parlamento”

Infine, Meloni ha parlato delle riforme istituzionali che il suo governo intende portare avanti. La premier ha annunciato che presenterà una proposta di legge costituzionale per rafforzare il ruolo del presidente del Consiglio, attribuendogli maggiori poteri di indirizzo politico e di coordinamento dell’azione di governo.

Meloni ha anche detto che intende rivedere il sistema elettorale, introducendo una forma di proporzionale corretta da una soglia di sbarramento e da un premio di maggioranza. Infine, Meloni ha ribadito la sua volontà di ridurre il numero dei parlamentari, ma non nella misura prevista dal referendum del 2020.

 

Schlein: “Riforme populiste e autoritarie”

Schlein ha espresso il suo dissenso sulle riforme proposte da Meloni, definendole populiste e autoritarie. Schlein ha sostenuto che il rafforzamento del premier non può avvenire a scapito dei poteri del Parlamento e del presidente della Repubblica, e che il sistema elettorale deve garantire la rappresentanza delle minoranze e la governabilità. Schlein ha anche criticato la scelta di ridurre i parlamentari senza una riforma complessiva delle istituzioni. “Queste riforme non servono al Paese, ma solo a lei e ai suoi interessi personali”, ha detto Schlein a Meloni.

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