Il punto

Green Pass, Palazzo Chigi insiste e vuole l’estensione dell’obbligo

Intanto oggi incontro di Draghi con il presidente del Consiglio Ue, il belga Charles Michel. Nella maggioranza Letta chiede moratoria su dossier Quirinale

Green Pass, Palazzo Chigi insiste e vuole l’estensione dell’obbligo

Il Governo ha deciso. A breve ci sarà un intervento più ampio di estensione dell’obbligo del Green pass. Dunque, è confermato l’orientamento dell’esecutivo dopo che oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che estende l’obbligo del passaporto vaccinale al personale esterno di scuole e atenei ed allarga l’obbligo del vaccino al personale delle Rsa, le Residenze sanitarie assistenziali. Dopo le trattative e le mediazioni di ieri – fortissime sono state le tensioni con la Lega – il clima sembra in apparenza più disteso. Non mancano tuttavia le fibrillazioni nella maggioranza. Ma il terreno di scontro si sposta sulla partita del Quirinale e l’eventuale secondo mandato del presidente Mattarella.

 

L’appello del segretario del Pd, Enrico Letta “alle forze politiche per una moratoria sul Quirinale perché della questione dell’elezione del presidente della Repubblica se ne parli da gennaio in poi”, crea qualche polemica tra gli alleati. L’invito di Letta è chiaro: “Faccio un appello a tutte le forze politiche affinché in questo momento la concentrazione sia totale sulla questione della ripartenza, della riapertura delle scuola e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Mettiamo da parte i giochi politici”. Replica stizzito il capo del Carroccio, Matteo Salvini: “Ma è lui che continua a parlare di Quirinale. Fa tutto lui. Probabilmente, non so, è la cannabis”. Il riferimento è al testo base sulla cannabis approvato ieri, tra non pochi contrasti, in commissione Giustizia della Camera, con cui si depenalizza la coltivazione domestica di quantità minime. “Noi ci occupiamo di altro”, ci tiene a precisare il leader della Lega. Anche il leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte, interviene sulla vicenda del Colle: “Draghi è il presidente del Consiglio e lasciamo che lavori come presidente del Consiglio. L’attualità è che lo appoggiamo come capo del governo, per il futuro c’è da considerare la sua valutazione personale, mi sembra prematuro parlare di questo tema”.

 

Dichiarazioni a parte, nei partiti di maggioranza c’è preoccupazione per l’esito di quello che sarà lo step più importante dell’inizio del nuovo anno. Al momento sono tutti in alto mare, in attesa che per i due protagonisti principali – il presidente Mattarella e il presidente Draghi – maturino i tempi per le decisioni più opportune sul da farsi. Intanto, da Palazzo Chigi continua l’impegno per un dialogo che coinvolga i vertici Ue sulle questioni di politica internazionale più importanti, a cominciare dalla crisi afghana.

 

Oggi Mario Draghi ha incontrato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Al centro del colloquio – è scritto in una nota - la crisi nel Paese dell’Asia Meridionale, anche in connessione con le prospettive dell’azione internazionale nei diversi fori, incluso il G20, la lotta alla pandemia da Covid e la gestione dei flussi migratori. Ma è probabile che durante il colloquio, durato più di un’ora, si sia parlato anche di un altro dossier delicato, quello delle nuove nomine alla guida delle istituzioni europee, arrivate al giro di boa dei due anni e mezzo. Ad essere coinvolto lo stesso Michel la cui riconferma appare abbastanza incerta, specie dopo l’imperdonabile ‘gaffe’ del divano con Ursula Von der Leyen in occasione della visita ufficiale ad Ankara. L’italiano David Sassoli, dovrebbe invece essere riconfermato presidente del Parlamento Europeo dopo che il capogruppo tedesco del Ppe, Manfred Weber, principale concorrente dell’ex volto del Tg1, ha fatto sapere di rinunciare alla corsa. Ma si attendono sviluppi.

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