Le critiche

Manovra 2024, verso il Parlamento. Fi ottiene modifiche sugli affitti

Chiesto al governo di rivedere la tassazione su affitti brevi, superbonus e Iva su assorbenti e pannolini. FI lamenta anche una scarsa condivisione

Manovra 2024, verso il Parlamento. Fi ottiene modifiche sugli affitti

"Lunedì invieremo la manovra al Parlamento". Ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa ad Acqualagna. "Il lavoro sostanzialmente è chiuso, i saldi di bilancio sono invariati rispetto a quanto approvato in Consiglio dei ministri", ha aggiunto."Siamo pronti a procedere e confido che faremo anche del nostro meglio per poterla approvare in tempi rapidi anche per dare un segnale di serietà e di idee chiare da parte dell'Italia".

 

Le critiche di Forza Italia 

Tutto bene quindi, se non fosse che a scalpitare ora sulle misure bandiera dei partiti di maggioranza da inserire nella Legge di Bilancio, non sia solo la Lega e Salvini che l'altro ieri sono riuciti a scucire, e quindi a portare a casa, Quota 103 sulle pensioni (ma con modifiche ristrittive e penalizzazioni) rispetto a Quota 104, ma si sia aggiunta anche Forza Italia, che ha chiesto oltre alla cancellazione dell’aumento dell’Iva su prodotti igienici come pannolini e assorbenti, c’è anche il cosiddetto «pacchetto edilizia». Si tratta di una serie di questioni che verranno discusse domani a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni, prima di inviare il provvedimento in Parlamento. Tra queste, una fonte di alto livello del partito di Antonio Tajani cita il rafforzamento «non pattuito» della tassazione sulla cessione dell’immobile per chi ha usufruito del Superbonus al 110%, la proroga del bonus per i condomini che hanno già iniziato i lavori (su cui FI afferma che il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti si era «impegnato») e, soprattutto, la complicata questione dell’incremento della cedolare secca sugli affitti brevi. Proprio su quest’ultimo punto si sta concentrando la trattativa tra i due partner.

 

Una possibile soluzione, secondo le ipotesi emerse nelle ultime ore, sarebbe quella di portare dal 21 al 26% la cedolare secca solo se si affitta per periodi inferiori a 30 giorni più di una casa. Una mediazione che, secondo Forza Italia, coprirebbe i «circa 500 milioni» che sono costati l’intervento concordato con la Lega sulle pensioni per riportare a “Quota 103”. E farebbe in qualche modo una differenza tra attività saltuaria dei proprietari e attività organizzata.

Inoltre, gli azzurri ritengono che ci sia stata una mancanza di metodo, denunciando una poca condivisione delle bozze e, soprattutto, delle relazioni tecniche che stabiliscono le cifre di ogni singola misura. Tanto che, i più combattivi tra i forzisti, si dichiarano pronti anche a far naufragare il vertice se non sia garantita a FI la possibilità di esaminare in anticipo i documenti.

 

La partita dunque non è finita e, se non dovesse arrivare il sigillo lunedì, potrebbe davvero saltare la “regola” degli zero emendamenti che il governo si è auto-imposto. «Quando abbiamo accettato di non presentare correzioni in Aula - spiega la stessa fonte azzurra - lo abbiamo fatto perché ci è stato assicurato che il testo finale sarebbe stato condiviso da tutti gli alleati prima di arrivare in Parlamento». Ipotesi che, come dimostrano le tensioni delle ultime ore, non si è poi realizzata. D’altra parte però, tra i fedelissimi della premier continuano a ribadire come il non intervento parlamentare sulla Manovra sia una «linea rossa inderogabile». Anche perché, approvare anche un singolo emendamento, finirebbe con il obbligare il governo ad esporsi su tutto il perimetro.

 

La questione del superbonus

D’altra parte anche la questione del superbonus è di rilievo importante e per di più è stata aggravata con le ultime modifiche al testo: è infatti passato da cinque a dieci anni il periodo entro il quale chi vende un immobile ristrutturato con il 110 per cento, ottenendone un guadagno rispetto al prezzo iniziale, si vedrà tassare la relativa somma al 26 per cento.

La misura dovrebbe avere lo scopo di colpire le ristrutturazioni fatte a fini “speculativi” e non riguarda comunque le prime case. Sempre in tema di superbonus c’è poi il problema della proroga dei lavori condominiali iniziati con la prospettiva della massima detrazione che però non si concluderanno entro la fine di quest’anno e dunque passerebbero, con le regole attuali, ad un’agevolazione meno vantaggiosa (70 per cento). I costruttori segnalano che tutto ciò potrebbe comportare di fatto una fermata ai lavori, perché i proprietari non sarebbero in grado di sostenere la differenza. Il ministero dell’Economia finora ha ufficialmente negato la possibilità di uno spostamento dei termini, anche se nel corso del confronto con le parti sociali c’era stata qualche apertura sul punto.

 

I dietrofont sull'IVA

È sfavorevole anche l’assetto finale dell’articolo relativo alle aliquote Iva di assorbenti e prodotti per l’infanzia. La prima categoria di beni passerà al 10 per cento, dall’attuale 5, ma la seconda (che oltre a latte in polvere e pannolini include anche i seggiolini per l’auto) dovrebbe addirittura tornare all’aliquota ordinaria, ossia al 22 per cento.

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