dopo la pausa natalizia

Mes e manovra 2024, frizioni tra M5S e Meloni. Giorgetti in audizione

Il ministro oggi in Aula per parlare di Legge di Bilancio e non di Mes. Intanto, il M5S nega i contatti con l’ex leader Di Maio e accusa Meloni di mentire

Mes e manovra 2024, frizioni tra M5S e Meloni. Giorgetti in audizione

La manovra 2024 entra nel vivo alla Camera dopo la pausa natalizia. Oggi, 27 dicembre, la commissione Bilancio riprenderà l'esame del testo, che dovrà essere approvato entro il 31 dicembre per evitare l'esercizio provvisorio.

Ma tra le questioni più spinose, rimane quella del Mes, il meccanismo europeo di stabilità, che divide le forze politiche e scatena le polemiche tra il M5S e Giorgia Meloni.

 

La manovra in commissione Bilancio

La prima convocazione della commissione Bilancio è prevista per le 11, quando si valuteranno le ammissibilità degli emendamenti presentati dalle opposizioni. Si tratta di circa un migliaio di proposte di modifica, di cui 350 del Partito Democratico, 320 del Movimento 5 Stelle, 254 di Alleanza Verdi e Sinistra, 70 di Azione e il resto tra Italia Viva e il gruppo Misto. I voti inizieranno nel pomeriggio, ma nello stesso orario è fissata anche l'audizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, richiesta con insistenza dalle opposizioni per fare chiarezza sulle implicazioni che il Patto di Stabilità e la non ratifica del Mes avranno sulla Finanziaria.

Il capo di via XX Settembre ha accettato di presentarsi, ma ha precisato, tramite il sottosegretario al Mef Federico Freni, che si limiterà a parlare della manovra, rimandando le audizioni sugli altri argomenti a una seduta successiva, dopo aver concluso l'esame della legge di bilancio. Il testo della manovra, identico a quello approvato dal Senato la settimana scorsa, dovrebbe arrivare in Aula alla Camera domani 28 dicembre alle 13.30 per la discussione generale, mentre venerdì 29 dicembre, alle 17, sono previste le dichiarazioni di voto, in diretta televisiva. Il Governo, secondo quanto concordato nella conferenza dei capigruppo, non dovrebbe porre la questione di fiducia.

 

Le polemiche sul Mes

Intanto, continua il botta e risposta sul Mes tra il M5S e Giorgia Meloni. Il partito pentastellato smentisce di aver avuto contatti con Luigi Di Maio, l'ex ministro degli Esteri e attuale inviato dell'Ue per il Golfo, per contrastare gli attacchi della leader di Fratelli d'Italia sulla ratifica del trattato che modifica il Fondo salva Stati.

"Non ci risulta nessuna telefonata", affermano fonti del M5S sulla presunta chiamata, riportata da Repubblica, di un dirigente pentastellato a Di Maio sul fax mostrato da Meloni in Senato. “Il lavoro sul dossier Mes è stato svolto alla luce del sole”, a partire dal “dibattito parlamentare” richiesto più volte da Conte, spiegano le stesse fonti. Sono proprio “questi fatti”, invece, a “smascherare le bugie di Meloni in Parlamento”. Di Maio, dal canto suo, si defila: “Non è una polemica che mi riguarda. Chi mi ha chiamato nei giorni delle dichiarazioni in aula del premier Meloni, è libero di dirlo se vuole”, replica l’inviato dell’Ue per il Golfo ed ex leader del M5S, a chi gli chiede della vicenda. “Non ho nessuna intenzione di farmi trascinare in giochetti politici - aggiunge - Ho saputo della richiesta di un giurì d’onore dalla stampa come ogni altro cittadino italiano”.

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