Giornata del Laureato

Mattarella a La Sapienza: dialogo per la libertà e i diritti umani

Il Presidente della Repubblica con toni decisi ha ribadito non solo il suo impegno per la pace in Medio Oriente ma anche il diritto all’esistenza di Israele

Mattarella a La Sapienza: dialogo per la libertà e i diritti umani

In un mondo segnato da conflitti e disuguaglianze, il discorso di un capo di stato assume un significato che va oltre le parole. Il 16 maggio, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha visitato l’Università La Sapienza di Roma, portando un messaggio di pace e dialogo che risuona con forza in un’epoca di incertezze globali.

 

Dialogo accademico e pace globale

Nell’ambito dell’XI edizione della Giornata del Laureato, il Presidente Sergio Mattarella ha preso la parola davanti a una platea di studenti e accademici dell’Università La Sapienza. Il suo intervento non è stato solo una formalità istituzionale, ma un momento di riflessione profonda sul ruolo dell’istruzione e del dialogo nella promozione della pace e dei diritti umani. “Non posso ignorare le voci che mi interpellano”, ha esordito Mattarella, facendo riferimento a una lettera aperta pubblicata da alcune agenzie di stampa e a un cartello che lo interrogava sulla situazione a Gaza. Con tono deciso, ha ribadito il suo impegno per la pace in Medio Oriente e il diritto all’esistenza di Israele, temi che la comunità internazionale segue con apprensione.

 

La dignità umana e la libertà

Il Presidente ha poi esteso il suo discorso oltre i confini nazionali, toccando le ferite aperte di conflitti e violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. “La dignità umana e la libertà non hanno confini”, ha dichiarato, sottolineando come l’università sia luogo di libero dibattito e critica, spesso in dissenso dal potere. Ha citato esempi dolorosi di violenze recenti, come gli eventi in Slovacchia e la situazione dei diritti umani in Iran e Afghanistan, per riaffermare il valore universale della dignità umana. Mattarella ha concluso il suo discorso con un appello al dialogo e al rispetto reciproco, pilastri fondamentali per una società che rispetti pienamente il diritto allo studio e la libertà individuale.

 

La manifestazione studentesca contro le Forze dell’Ordine

Dopo il sentito appello del Presidente Mattarella, scandendo lo slogan “polizia via, vergogna”, un gruppo di studenti ha iniziato a marciare dietro alle forze dell’ordine lungo i viali del campus universitario, cantando slogan e inseguendo le camionette della polizia in ritirata. All’entrata di Viale Regina Elena, i giovani si sono trovati faccia a faccia con gli agenti in assetto da sommossa, che hanno usato gli scudi per respingerli verso l’interno del campus.

Dopo aver espresso il loro dissenso verso le autorità in concomitanza con la partenza del Presidente Sergio Mattarella, gli studenti si sono ritirati verso le loro tende nel grande prato dell’Università La Sapienza. In segno simbolico, hanno chiuso i cancelli del passaggio numero tre e si sono diretti verso il loro accampamento, dopo aver negoziato con la polizia.

Gli studenti in presidio hanno poi letto un messaggio rivolto al Presidente della Repubblica. La mattinata era iniziata con la lettura di una lettera indirizzata al Presidente dello Stato, Sergio Mattarella, da parte degli studenti mobilitati per la Palestina presso l’Università La Sapienza di Roma. Hanno invitato il Presidente a visitare il loro accampamento nel prato e successivamente si sono spostati vicino alle barriere presso il rettorato per aumentare la loro visibilità. Uno striscione nel prato recitava “Italia e Sapienza complici del genocidio”, mentre un altro studente leggeva la lettera ad alta voce. “Le università di Gaza sono ridotte a macerie. A Gaza si consegue la laurea sotto le bombe”, si leggeva su un altro cartello. Gli studenti hanno anche esposto un cartone raffigurante il volto della rettrice Antonella Polimeni.

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