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Come si elegge il presidente della Repubblica: quando e come si vota

Tutto pronto per scegliere il successore di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica. Ecco come avverrà la scelta, quando e tra quali nomi

Come si elegge il presidente della Repubblica: quando e come si vota

Sergio Mattarella ha già escluso, più volte, di voler prolungare il proprio mandato settennale oltre la scadenza naturale, ossia a febbraio 2022. Per quell’epoca, quindi, si dovrebbe andare a scegliere il nuovo presidente della Repubblica.

Ecco come avverrà l’elezione, chi la effettuerà e chi sono i nomi dei possibili successori.

 

Quando si voterà per il Colle

Il primo punto riguarda la data. Sergio Mattarella è stato scelto da Camera e Senato in seduta comune con le elezioni che si sono svolte tra il 29 e il 31 gennaio di 7 anni fa. Dopo quattro scrutini si è giunti al suo nome e il giuramento è arrivato il 3 febbraio del 2015, quindi il prossimo presidente della Repubblica dovrà essere eletto per quella data.

La successione a Giorgio Napolitano fu necessaria dopo le dimissioni di quest’ultimo, due anni dopo la sua seconda elezione al Quirinale.

Il calendario con la data di inizio all'elezione del nuovo presidente della Repubblica è stato comunicato da Roberto Fico: si parte dal 24 gennaio alle ore 15.

 

I nomi per la successione

Da tempo, ormai, circola con insistenza il nome dell’attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi, per un possibile passaggio da Palazzo Chigi al Quirinale. Ma se così fosse, occorrerebbe trovare un sostituto per la guida dell’esecutivo. Molti partiti vorrebbero evitare il ritorno alle urne.

Un’altra ipotesi che non viene esclusa è quella di un Mattarella-bis, invocata anche dal pubblico che ha assistito alla Prima della Scala, il 7 dicembre a Milano, quando al capo dello Stato sono stati tributati 6 minuti di applausi. Nel corso delle settimane si è fatto, però, anche il nome di Giuliano Amato, oltre a quello di Romano Prodi. Silvio Berlusconi invece ha fatto un passo indietro. 

 

Come si vota

Per eleggere il presidente della Repubblica si riuniscono i parlamentari di Camera e Senato, con l’integrazione dei delegati delle Regioni: si tratta di tre consiglieri (due di maggioranza e uno di opposizione) per ogni Regione con l’unica eccezione della Valle d’Aosta (solo uno). In totale i delegati regionali sono 58. Il Parlamento, invece, è composto da 630 deputati e 320 senatori. La votazione avviene alla Camera a scrutinio segreto.

Occorre che nelle prime tre chiamate ci siano almeno dei due terzi dei voti, mentre dalla quarta in poi basta la maggioranza assoluta.

Nella situazione attuale, nei primi tre scrutini servirebbero almeno 673 voti per l’elezione del capo dello Stato, mentre dal quarto sarebbero sufficienti 505 voti tra parlamentari e delegati regionali.

Il mandato del capo dello Stato dura 7 anni, due in più rispetto a quello del Governo, proprio per evitare sovrapposizioni.

 

Il semestre bianco

Il meccanismo di elezione del capo dello Stato prevede anche il “semestre bianco”, ossia un periodo di sei mesi che precede la nomina del successore, durante il quale non è possibile sciogliere le Camere. Si tratta, quindi, degli ultimi sei mesi di mandato del capo dello Stato. L’unica eccezione si verifica quando il semestre bianco coincide anche con gli ultimi sei mesi di legislatura dell’esecutivo, ma non è questo il caso. Il problema si è posto nell’eventualità che al Colla possa andare Mario Draghi, attuale premier.

 

I poteri del Colle

Tra l’altro, tra i poteri del presidente della Repubblica c’è anche quello di sciogliere le Camere, indire elezioni e referendum, nominare fino a cinque senatori a vita e il premier, dopo le consultazioni. Il titolare del Quirinale firma e promulga le leggi (o le rinvia al Parlamento), presiede il Consiglio supremo di difesa, ha il comando delle forze armate, presiede il Consiglio superiore della magistratura e nomina un terzo dei componenti della Corte costituzionale.

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