TRENTUNESIMO GIORNO

Israele-Hamas, guerra senza fine: Gaza City assediata, 9.770 morti

Netanyahu non cede alle pressioni internazionali, Abu Mazen offre una soluzione politica. Il segretario USA Blinken è ad Ankara, Burns a Tel Aviv.

Israele-Hamas, guerra senza fine: Gaza City assediata, 9.770 morti

Gaza City assediata, Netanyahu non cede. La guerra tra Israele e Hamas entra nel suo 31° giorno senza segni di tregua. Le forze israeliane hanno circondato Gaza City, la principale città della Striscia di Gaza, tagliando le vie di approvvigionamento e di fuga per i circa 600.000 abitanti. Secondo fonti mediche palestinesi, il bilancio delle vittime ha raggiunto quota 9.770, di cui 4.000 bambini. Le Nazioni Unite hanno denunciato una grave crisi umanitaria, con migliaia di sfollati, scarsità di acqua, cibo e medicine, e danni alle infrastrutture civili.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le richieste di cessate il fuoco provenienti da diversi paesi e organizzazioni internazionali, sostenendo che l’operazione militare è necessaria per difendere la sicurezza di Israele e per eliminare la minaccia dei razzi di Hamas. Netanyahu ha accusato il movimento islamista di usare i civili come scudi umani e di sfruttare la situazione per ottenere vantaggi politici.

 

Abu Mazen offre una soluzione politica

Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, detto Abu Mazen, ha dichiarato di essere pronto a una soluzione politica globale che ponga fine al conflitto e che garantisca la creazione di uno Stato palestinese indipendente e sovrano, con Gerusalemme Est come capitale, entro i confini del 1967.

Abu Mazen ha invitato Israele a ritirare le sue truppe da Gaza e a porre fine all’assedio, a fermare la colonizzazione e l’annessione dei territori occupati, e a rilasciare i prigionieri palestinesi. Ha inoltre chiesto il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina e il sostegno alla sua adesione alle organizzazioni internazionali.

Abu Mazen ha espresso la sua solidarietà con il popolo di Gaza e ha condannato gli attacchi di Israele, definendoli una violazione del diritto internazionale e dei diritti umani. Ha anche criticato Hamas per aver scatenato la guerra con il lancio di razzi contro Israele, senza consultare le altre fazioni palestinesi e senza tener conto delle conseguenze per la popolazione civile. Ha ribadito la necessità di ristabilire l’unità nazionale palestinese e di riprendere il dialogo interno per formare un governo di unità nazionale e preparare le elezioni generali.

 

Blinken é ad Ankara, Burns a Tel Aviv

Gli Stati Uniti, principale alleato di Israele, hanno intensificato i loro sforzi diplomatici per cercare di fermare la guerra e di favorire una soluzione pacifica. Il segretario di Stato Antony Blinken si è recato ad Ankara, dove ha incontrato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan per discutere della situazione a Gaza e del conflitto tra Israele e Palestina. A renderlo noto l'agenzia di stampa Anadolu. Non è chiaro se dopo i colloqui ci sarà una conferenza stampa congiunta. Blinken ha espresso la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e ha chiesto alla Turchia di usare la sua influenza su Hamas per indurlo a cessare il fuoco. Ha anche sottolineato l’importanza di mantenere il dialogo tra Turchia e Israele, due paesi membri della NATO, nonostante le tensioni e le divergenze.

Il direttore della CIA William Burns si è invece recato a Tel Aviv, dove ha avuto colloqui con Netanyahu e con i vertici dei servizi di sicurezza israeliani. Burns ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi, ma ha anche esortato il governo israeliano a fare il possibile per evitare le vittime civili e per facilitare l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Ha inoltre espresso la disponibilità degli Stati Uniti a collaborare con Israele e con i partner regionali per promuovere una soluzione a due Stati, basata sui parametri internazionali e sul rispetto reciproco.

 

Erdo?an minaccia di denunciare Israele per crimini di guerra

Il presidente turco Erdo?an ha rinnovato le sue accuse contro Israele, definendolo uno Stato terrorista e genocida, responsabile di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità. Erdo?an ha annunciato che la Turchia intende denunciare Israele alla Corte Penale Internazionale (CPI) per le sue azioni a Gaza e nei territori occupati. Ha anche invitato gli altri paesi musulmani e i membri della comunità internazionale a fare altrettanto e a isolare Israele sul piano politico, economico e culturale.

Erdo?an ha espresso il suo sostegno a Hamas, definendolo un movimento di resistenza legittimo e popolare, che lotta per la liberazione della Palestina e per la difesa dei luoghi santi dell’Islam. Ha anche elogiato il ruolo della Turchia nel fornire assistenza umanitaria e medica a Gaza, nonostante le difficoltà e gli ostacoli imposti da Israele. Ha infine affermato che la Turchia continuerà a sostenere la causa palestinese fino alla vittoria finale.

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