ChatGpt Plus è il servizio premium di OpenAI, l’azienda che ha creato ChatGpt, l’intelligenza artificiale generativa più avanzata al mondo. Con un abbonamento mensile di 20 dollari (più tasse), gli utenti di ChatGpt Plus possono accedere a funzionalità esclusive, come la possibilità di creare immagini a partire da una descrizione testuale con Dall-E 3, o di analizzare le immagini caricate con la funzione Vision. Ma il successo di ChatGpt Plus è stato tale da costringere OpenAI a sospendere temporaneamente le iscrizioni al servizio.
Il DevDay e le GPT personalizzate
La decisione di OpenAI è stata comunicata da Sam Altman, co-fondatore e amministratore delegato dell’azienda, sul social network X. Altman ha spiegato che l’aumento dell’utilizzo di ChatGpt in seguito al DevDay, l’evento dedicato agli sviluppatori tenuto lo scorso 6 novembre, ha superato le capacità di OpenAI e che l’azienda vuole assicurarsi che tutti abbiano un’esperienza ottimale.
Il DevDay è stato l’occasione per annunciare importanti novità per gli iscritti a ChatGpt Plus. La più rilevante è la possibilità di creare intelligenze artificiali personalizzate, chiamate GPT, che a differenza della generica ChatGpt sono in grado di svolgere compiti specifici. Le GPT, che in futuro saranno raccolte in un GPT Store affinché i loro ideatori possano guadagnare dal loro utilizzo, hanno suscitato grande entusiasmo tra gli sviluppatori e gli utenti.
Il ruolo di Microsoft e il costo di ChatGpt
L’entusiasmo per le GPT, però, deve aver messo in crisi i server che ospitano ChatGpt. Anche se non esiste una nota ufficiale, tutto lascia pensare che OpenAI sfrutti il cloud computing di Azure, e dunque i server di Microsoft. Microsoft è infatti il principale partner di OpenAI, avendo investito in totale almeno 14 miliardi di dollari (un miliardo nel 2019 più 13 miliardi a inizio 2023) nell’azienda di Altman. Microsoft è anche pronta a elargire altro denaro a OpenAI per lo sviluppo di Gpt-5, il futuro modello di intelligenza artificiale che aumenterà la potenza di ChatGpt.
La potenza di calcolo e l’energia necessarie a generare testi, e soprattutto a produrre immagini, richiedono un notevole sforzo economico e un grande consumo di energia. Non è un caso se OpenAI, nelle scorse settimane, ha deciso di ridurre il numero delle immagini che Dall-E 3, il modello di IA integrato in ChatGpt Plus, può offrire a un utente. Quando Dall-E 3 è stato lanciato, lo scorso 19 ottobre, si potevano ottenere fino a quattro immagini diverse con una sola richiesta. Ora, invece, Dall-E 3 ne può generare soltanto una.
La versione free di ChatGpt e i numeri dell’IA
La versione free di ChatGpt è ancora disponibile, ma l’accesso è condizionato dai picchi di utilizzo dell’IA. Quando questi sono particolarmente alti, chi non ha un abbonamento viene tagliato fuori. Attualmente - stando a quanto ha dichiarato Sam Altman nel corso del DevDay - ChatGpt viene utilizzata da cento milioni di utenti attivi ogni settimana. L’IA di OpenAI, lanciata appena un anno fa, continua a crescere con ritmi impressionanti. Facebook ha impiegato quattro anni e mezzo per superare quota cento milioni di utenti. Twitter ne ha impiegati cinque e Instagram circa due.
Lo scorso aprile la testata The Information, che pubblica analisi ritenute credibili dagli addetti ai lavori, ha scritto che OpenAI spenderebbe circa 700mila dollari al giorno per far funzionare ChatGpt. Bloomberg ha scritto lo scorso ottobre che OpenAI è pronta a quotarsi in borsa vendendo azioni per un valore complessivo di 86 miliardi di dollari.