54esimo giorno

Gaza, Biden: continuare la guerra è dare a Hamas ciò che cerca

La tregua tra Israele e Hamas scade domani all’alba, s’intensificano i contatti tra Usa, Israele ed Egitto con mediazione del Qatar. Oms: rischio epidemie

Gaza, Biden: continuare la guerra è dare a Hamas ciò che cerca

La guerra tra Israele e Hamas, scoppiata il 7 ottobre dopo un attacco terroristico in Israele, è entrata nel 54esimo giorno. Dopo bombardamenti e scontri, le due parti hanno accettato una tregua temporanea di cinque giorni, in scadenza domani all’alba. Ma le trattative per un cessate il fuoco permanente sono ancora in corso e non sembrano registrare progressi significativi. Il presidente americano Joe Biden esorta a fermare la violenza e a consentire l’ingresso degli aiuti umanitari. 

Nuovo appello anche da Papa Francesco che chiede il rilascio di tutti gli ostaggi. "Continuiamo a pregare per la grave situazione in Israele e in Palestina. Pace per favore, pace. Auspico che prosegua la tregua in corso a Gaza, affinché siano rilasciati tutti gli ostaggi e sia ancora consentito l'accesso ai necessari aiuti umanitari. Ho sentito la parrocchia lì, manca l'acqua, manca il cibo. Manca il pace e la gente soffre. Quella semplice del popolo. Non soffrono coloro che fanno la guerra. Chiediamo la pace".

Nel frattempo, si intensificano i contatti tra Usa, Israele ed Egitto con la mediazione del Qatar. 

Intanto, l'OMS lancia l’allarme per il rischio di epidemie a Gaza. La situazione umanitaria nella Striscia è drammatica: oltre 11.000 morti, migliaia di feriti, carenza di acqua, cibo, carburante, elettricità e forniture mediche. La comunità internazionale si mobilita per cercare di fermare la spirale di violenza e alleviare le sofferenze della popolazione civile.

 

Altri ostaggi liberi, si tratta per prorogare la tregua

Ieri sera, un nuovo gesto di distensione ha fatto sperare in una possibile svolta nelle trattative tra Israele e Hamas. Il gruppo islamico ha liberato 10 ostaggi israeliani. In cambio, Israele ha rilasciato 30 prigionieri palestinesi, tutti minori o donne. 

Il quotidiano egiziano The New Arab riferisce che è stata raggiunta un’intesa preliminare per prolungare di altri due giorni e alle stesse condizioni attualmente osservate la tregua tra Israele e Hamas, in scadenza domani all’alba. L’accordo sarebbe stato mediato dall’Egitto, che ospita a Il Cairo una delegazione di Hamas guidata dal leader politico Ismail Haniyeh. Tuttavia, fonti israeliane hanno smentito la notizia, affermando che la tregua non sarà estesa oltre domenica e che Israele si riserva il diritto di rispondere ad eventuali attacchi da parte di Hamas.

Nel frattempo Israele ha ricevuto l'elenco del sesto gruppo di ostaggi che dovrebbe essere liberato oggi da Hamas in cambio del rilascio di altri prigionieri palestinesi. La lista è stata fornita al governo israeliano e le famiglie dei rapiti sono state informate, riferiscono tra gli altri Haaretz e Cnn citando fonti ufficiali. Secondo l'ultimo accordo stipulato tra Israele e Hamas reso noto dal Qatar, ogni giorno di proroga della tregua prevede la liberazione di 10 ostaggi israeliani e di 30 prigionieri palestinesi.

 

Biden, continuare la guerra è dare a Hamas ciò che cerca

Il presidente americano Joe Biden ha espresso la sua preoccupazione per la situazione a Gaza e ha esortato le parti a fermare la violenza e a consentire l’ingresso degli aiuti umanitari. In un post pubblicato ieri sera sul suo account X, Biden ha scritto: “Continuare sulla strada del terrore, della violenza, degli omicidi e della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca. Non possiamo farlo”. Il capo della Casa Bianca ha sottolineato il ruolo degli Stati Uniti nel facilitare la consegna di forniture mediche e di altro genere a Gaza, grazie all’accordo raggiunto con l’Egitto e Israele. Biden ha anche ribadito il suo sostegno alla soluzione dei due Stati e alla sicurezza di Israele.

 

L’OMS: “A Gaza alto rischio epidemie”

L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme per il rischio di epidemie a Gaza, dove la situazione sanitaria è al collasso. Secondo l’OMS, Gaza ospita ora migliaia di persone ferite e gravemente malate, che non possono essere evacuate a causa dei bombardamenti e della chiusura dei confini. Inoltre, c’è stata una forte aumento delle malattie come la diarrea e le infezioni respiratorie, dovute alla mancanza di acqua potabile, di servizi igienici e di rifugi adeguati. L’OMS ha chiesto a Israele di revocare l’ordine di evacuazione di oltre un milione di persone che vivono a nord di Wadi Gaza, sostenendo che una tale operazione sarebbe disastrosa per i pazienti, i sanitari e gli altri civili.

L’OMS ha anche sollecitato la creazione di un corridoio umanitario per far arrivare le forniture mediche che ha preparato nel suo hub logistico a Dubai e che sono pronte per essere consegnate a Gaza via Rafah.

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