quarantunesimo giorno

Guerra di Gaza, Biden: “Soluzione dei due Stati è l’unica risposta”

Il presidente Usa difende il rifiuto di chiedere il cessate il fuoco. Tajani illustra le iniziative dell’Italia per ostaggi, assistenza e de-escalation

Guerra di Gaza, Biden: “Soluzione dei due Stati è l’unica risposta”

Il conflitto tra Israele e Hamas continua senza tregua, mentre il mondo cerca di trovare una soluzione diplomatica. Il presidente americano Joe Biden ribadisce il suo sostegno alla soluzione dei due Stati, e il suo rifiuto a chiedere un cessate il fuoco a Gaza, sostenendo che Hamas rappresenta una minaccia continua per Israele e che le forze israeliane stanno cercando di evitare vittime civili: "Hamas ha già detto pubblicamente che intende attaccare di nuovo Israele come ha fatto in passato. Quindi l'idea che si fermino e non facciano nulla non è realistica". Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani illustra le iniziative dell’Italia per la liberazione degli ostaggi, l’assistenza umanitaria e la de-escalation. Nella notte, nuovi attacchi di Israele contro postazioni di Hezbollah in Libano.

 

Biden: “La soluzione dei due Stati è l’unica risposta al conflitto”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato in una conferenza stampa di aver espresso chiaramente al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che una soluzione a due Stati è l'unica risposta per risolvere il conflitto israelo-palestinese e che occupare Gaza sarebbe un errore. Dopo aver incontrato il suo omologo cinese Xi Jinping, Biden ha dichiarato ai giornalisti che sta facendo tutto il possibile per liberare gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, ma che ciò non significa inviare l'esercito statunitense. Ha inoltre ribadito che gli Stati Uniti credono, come Israele, che Hamas abbia il suo quartier generale sotto l'ospedale al-Shifa e che Hamas ha commesso crimini di guerra. 

 

Tajani: “Ecco le posizioni dell’Italia sulla crisi Israele-Palestina”

Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, di rientro dalla visita in Egitto, Israele e Giordania, ha parlato dell’impegno del governo italiano per cercare di favorire una soluzione pacifica al conflitto in Medio Oriente. “L’Italia è contro Hamas, non contro la Palestina. Ma Israele deve difendersi”, ha detto Tajani, condannando gli “orribili e inauditi atti di terrore” compiuti da Hamas il 7 ottobre e sostenendo il diritto di Israele alla sicurezza. Tajani ha anche illustrato le iniziative dell’Italia per la liberazione degli ostaggi, l’assistenza umanitaria e la de-escalation. “Stiamo lavorando incessantemente per la liberazione degli ostaggi, per il sostegno alla popolazione civile palestinese e per favorire la de-escalation del conflitto. Dopo Israele e Giordania, infatti, andrò anche in Tunisia”, ha annunciato. Tajani ha poi spiegato che l’Italia sta cercando di far uscire i cittadini con passaporto italiano che si trovano nella Striscia di Gaza, ma che ci sono difficoltà dovute ai controlli egiziani al valico di Rafah. “L’ambasciata italiana al Cairo è pronta ad andare a recuperare queste 19 persone per riportarle a casa, ma una serie di concause rallenta le procedure: l’Egitto, ad esempio, teme che tra i palestinesi con doppia nazionalità si insinuino anche miliziani di Hamas”, ha detto. Infine, Tajani ha espresso la sua preoccupazione per il rischio di un allargamento del conflitto ad altri paesi arabi, in particolare l’Iran e il Libano, e ha ribadito il sostegno dell’Italia alla soluzione dei due Stati. “Per Israele il modo migliore per neutralizzare il progetto di Hamas è dare una speranza concreta al popolo palestinese”, ha affermato.

 

Nuovi attacchi di Israele contro Hezbollah in Libano

La guerra tra Israele e Hamas non accenna a fermarsi, anzi si allarga ad altri fronti. Nella notte, l’aviazione israeliana ha condotto nuovi attacchi contro le infrastrutture di Hezbollah in Libano, in risposta ai lanci di razzi dal territorio libanese verso Israele. Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), gli attacchi hanno colpito “siti di lancio, depositi di armi e postazioni di comando” di Hezbollah, il gruppo militante sciita filo-iraniano che sostiene Hamas. Hezbollah ha rivendicato i lanci di razzi, affermando che si tratta di una ritorsione per l’uccisione di tre suoi miliziani nei giorni scorsi. “La resistenza islamica sarà ferma nella sua risposta agli attacchi israeliani che colpiscono il nostro Paese e la sicurezza del nostro popolo, in particolare quando questi attacchi fanno martiri”, ha dichiarato Hezbollah in un comunicato. 

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