Fiocchi rossi

Giulia Cecchettin, l’addio alla 22enne uccisa dall’ex fidanzato

Padova piange la giovane vittima di femminicidio. Il funerale nella basilica di Santa Giustina. Il ricordo della nonna e le parole del presidente Mattarella

Giulia Cecchettin, l’addio alla 22enne uccisa dall’ex fidanzato

Una città in lutto per dire addio a Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, 21 anni, oggi in carcere a Verona. I funerali saranno celebrati stamattina nella basilica di Santa Giustina in Prato, dove migliaia di persone renderanno omaggio alla giovane vittima di femminicidio. Un dolore condiviso da tutta la comunità, che ha espresso solidarietà e vicinanza alla famiglia di Giulia.

 

Una rosa che sta sbocciando

Giulia era una ragazza solare, espansiva, amante dei pupazzi e dei fiori. Era il suo primo amore, quello con Filippo, ma quando ha capito che non era la persona giusta per lei, ha deciso di lasciarlo. Una scelta che non è stata accettata dall’ex fidanzato, che l’ha perseguitata e minacciata fino a compiere il gesto estremo. “Era una rosa che sta sbocciando”, così l’ha descritta la nonna Carla Gatto, intervenendo ieri a Pomeriggio Cinque su Canale 5. “Spero che la sua morte sia di esempio, visto tutto il clamore che la vicenda ha creato. Spero che serva a qualcun altro. Spero che non ci siano troppi emuli, questi ragazzi sono così superficiali, che vogliono fare la stessa cosa”, ha aggiunto l’anziana, esprimendo anche il suo dispiacere per i genitori di Filippo.

 

Il funerale nella basilica di Santa Giustina

Le esequie di Giulia inizieranno alle 11 nella basilica di Santa Giustina, dove il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, officerà la messa. La capienza della chiesa è stata ridotta a 1200 posti, per rispettare le norme anti-Covid, ma all’esterno e in Prato della Valle sono stati allestiti due maxischermi dal Comune per consentire a tutti di seguire la cerimonia. Tra i presenti anche il sindaco di Padova Sergio Giordani e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Non ci sarà il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre sulla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri politici di livello nazionale non vi sono ancora conferme anche se fonti interne locali affermano che la premier ci sarà. Lo stesso presidente del Veneto ha fatto poi un appello: “Fiocchi rossi sugli abiti e alle finestre. Diamo un segnale durante le esequie di Giulia. Chi può abbassi la serranda, chi può spenga le luci alle 11, per 5, 10 minuti o anche per un'ora. Suoniamo i clacson, ognuno nel suo piccolo dia un segnale. Questo dev'essere lo spartiacque, che è culturale nell'approccio, altrimenti andrà a finire che Giulia sarà dimenticata” ha concluso. 

Dopo il funerale, Giulia sarà sepolta nel cimitero di Vigonovo, accanto alla mamma Monica, morta a 51 anni a ottobre dello scorso anno per malattia.

L'esequie di Giulia saranno trasmesse in diretta tv dal Tg1, da Canale 5 che dedicherà uno speciale e da Telechiara, l’emittente della Diocesi di Padova che durante il Tg Veneto News trasmetterà ‘L’ultimo abbraccio a Giulia’.

 

La condanna del presidente Mattarella

Il caso di Giulia ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato nuovamente il problema della violenza di genere. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale i membri del Comitato di Monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e ha sottolineato che “la parità di genere è un tema che rientra nella protezione dei diritti umani”. “Troppi femminicidi, serve uno sforzo più intenso”, ha detto il capo dello Stato, auspicando una maggiore collaborazione tra le istituzioni e la società civile per prevenire e contrastare questo fenomeno. “Non possiamo tollerare che ci siano ancora donne che perdono la vita per mano di uomini che non accettano la loro libertà e la loro dignità”, ha concluso Mattarella.

 

Filippo potrebbe seguire i funerali dal carcere

Filippo potrebbe seguire i funerali di Giulia in tv. Il 21enne è detenuto dal 25 novembre nel carcere di Montorio (Verona), dove avendo gli stessi diritti degli altri reclusi, potrebbe accedere a libri e televisione. Condivide la cella con un altro uomo, tra i 50 e 60 anni, che in passato a Montorio si era distinto per aver assistito i detenuti più fragili, i cosiddetti ‘primari’, ovvero quelli che affrontano per la prima volta la reclusione. Un sorta di tutor che, su richiesta della direzione di Montorio, ha accettato di stare in cella con Filippo, per controllarlo e impedire che il giovane faccia gesti irrazionali.

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