Un quadro giuridico all’avanguardia

L’Ue approva la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale

L’AI Act, arrivata dopo un lungo negoziato tra Parlamento e Consiglio europeo, regola lo sviluppo e l’uso dell’IA nel rispetto dei diritti e della sicurezza

L’Ue approva la prima legge al mondo sull’intelligenza artificiale

L'Unione europea ha approvato la prima legge al mondo sull'intelligenza artificiale (IA), che stabilisce regole chiare e standard globali per il settore. L'AI Act è il risultato di un lungo negoziato tra Parlamento e Consiglio europeo, che ha richiesto oltre 36 ore di discussioni. L'obiettivo è garantire che l'IA sia al servizio delle persone e delle imprese, proteggendo i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale. L'AI Act è anche un trampolino di lancio per l'innovazione e la competitività dell'Europa nell'ambito dell'IA.

 

Un quadro giuridico unico e all'avanguardia

L'AI Act è una novità mondiale, che fa dell'Europa il primo continente a dotarsi di un quadro giuridico unico e completo per lo sviluppo e l'uso dell'IA. La legge europea sull'IA si basa su una classificazione dei sistemi di IA in base al loro livello di rischio, prevedendo requisiti specifici per quelli ad alto rischio, come quelli usati in ambito sanitario, giudiziario, trasporti o sicurezza. La legge prevede anche un sistema di vigilanza e controllo, con sanzioni severe per le violazioni. Inoltre, la legge promuove l'investimento e il sostegno alle startup e ai ricercatori europei, per favorire la crescita e la leadership del continente nell'IA.

 

Un'IA di cui ci si può fidare

L'AI Act è stato accolto con favore dalle istituzioni europee, che hanno sottolineato l'importanza di avere un'IA di cui ci si può fidare, che rispetti i valori e i principi dell'Unione. Il commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton, ha definito l'accordo come "storico" e ha promesso che "il meglio deve ancora venire". La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha elogiato la legge come "un impegno mantenuto" nei confronti della sicurezza e dei diritti fondamentali delle persone e delle imprese. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha parlato di un "momento storico per l'Europa digitale" e ha ringraziato i relatori e la squadra dell'Eurocamera per il lavoro svolto.

 

Norme IA: riconoscimento facciale solo in casi limitati

Uno dei punti più delicati del negoziato è stato quello relativo all'uso dell'IA da parte delle forze dell'ordine, in particolare per il riconoscimento biometrico in tempo reale. Il Parlamento europeo chiedeva un divieto totale, mentre il Consiglio europeo voleva un approccio più flessibile. Dopo una forte pressione da parte di accademici e ricercatori in ambito privacy e diritti digitali, i negoziatori hanno trovato un compromesso, che prevede l'uso del riconoscimento facciale solo in casi limitati e con garanzie rigorose. Il riconoscimento biometrico "post-remoto" sarà consentito solo per la ricerca di una persona condannata o sospettata di un reato grave, previa autorizzazione giudiziaria. Il riconoscimento biometrico "in tempo reale" sarà possibile solo per la ricerca di vittime, la prevenzione di una minaccia terroristica o la localizzazione di una persona scomparsa, con limiti di tempo e di luogo.

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