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Google, condanna per abuso di mercato: Epic Games trionfa in tribunale

Big G perde la battaglia legale contro la società creatrice di Fortnite, accusata di pratiche anticoncorrenziali nel mercato delle applicazioni web

Google, condanna per abuso di mercato: Epic Games trionfa in tribunale

Un tribunale californiano ha dato ragione a Epic Games, la casa produttrice del famoso videogioco Fortnite, che aveva denunciato Google e la sua controllata Alphabet per abuso di posizione dominante nel mercato delle applicazioni. La giuria ha riconosciuto che Google impedisce in modo illecito la concorrenza tra gli sviluppatori, applicando commissioni eccessive: fino al 30%. Epic Games aveva avviato una battaglia legale anche contro Apple, ma in quel caso il giudice aveva respinto le sue richieste. Google ha dichiarato di voler fare appello contro la sentenza.

 

Google ostacola la concorrenza nel mercato delle app

La decisione del tribunale della California è stata accolta con entusiasmo da Epic Games, la società che ha creato il popolare videogioco Fortnite, giocato da milioni di persone in tutto il mondo. Epic Games aveva accusato Google e la sua casa madre Alphabet di abusare della loro posizione dominante nel mercato delle app, impedendo agli altri sviluppatori di offrire alternative ai consumatori. La giuria popolare ha stabilito all’unanimità che Google viola le leggi antitrust, limitando la concorrenza e imponendo commissioni ingiustificate: fino al 30%. Queste commissioni vengono applicate ogni volta che un utente acquista un contenuto o un servizio all’interno di un’app scaricata dallo store online di Google Play. Epic Games sostiene che queste commissioni sono troppo alte e riducono i profitti degli sviluppatori, oltre a penalizzare i consumatori, che pagano prezzi maggiorati.

 

Epic Games festeggia la vittoria contro Google

“Vittoria contro Google!” ha esultato su X il fondatore di Epic Games, Tim Sweensi, informatico statunitense di 53 anni. “Dopo quattro settimane di testimonianze dettagliate - ha aggiunto - i giurati si sono pronunciati contro il monopolio di Google Play su tutti i fronti. Il lavoro del Tribunale sulle misure concrete inizierà a gennaio. Grazie a tutti per il vostro supporto! Fortnite gratis!”.

I nove giurati hanno dato ragione a Epic Games su tutti i punti: Google, hanno affermato, ha il monopolio sul mercato della distribuzione delle app su Android e su quello dei servizi a pagamento nelle app e ha agito in modo anticoncorrenziale, causando danni economici a Epic Games. Hanno anche ritenuto che il legame tra lo store online di Google Play e il suo servizio di pagamento Google Play Billing sia contrario alle norme. “Il verdetto di oggi è una vittoria per tutti gli sviluppatori e i consumatori di tutto il mondo. Dimostra che le pratiche di Google nel mercato delle app mobili sono illegali e che Google sta abusando del suo monopolio per imporre tariffe esorbitanti, soffocare la concorrenza e ridurre l’innovazione”, ha dichiarato Epic Games in una nota.

 

Google annuncia il ricorso e difende la sua piattaforma

Google non ha accettato la sentenza e ha annunciato di voler fare appello. “Faremo appello contro questo verdetto”, ha detto Wilson White, vicepresidente di Google, in una dichiarazione alla stampa: “Android e Google Play offrono più scelta e apertura rispetto a qualsiasi altra grande piattaforma mobile. La sperimentazione ha chiarito che siamo in forte concorrenza con Apple e il suo App Store, così come con altri app store sui dispositivi Android e sulle console di gioco”. Google sostiene che le sue commissioni siano in linea con quelle di altre piattaforme e che servano a garantire la sicurezza e la qualità delle app. Inoltre, afferma che gli sviluppatori hanno la possibilità di distribuire le loro app in altri modi, senza passare per Google Play. Epic Games, però, contesta questa affermazione, sostenendo che Google rende difficile e scomodo per gli utenti scaricare app da fonti alternative, usando vari meccanismi di dissuasione e intimidazione.

 

Un caso simile contro Apple

La battaglia legale tra Epic Games e Google non è l’unica nel settore delle app. Epic Games aveva presentato una causa antitrust molto simile contro Apple nel 2020, accusando la società di Cupertino di abusare della sua posizione dominante nel mercato delle app per iOS, il sistema operativo degli iPhone e degli iPad. Anche in questo caso, Epic Games contestava le commissioni del 30% imposte da Apple agli sviluppatori e ai consumatori. Tuttavia, in quel caso, un giudice federale aveva dato ragione ad Apple nel settembre 2021, riconoscendo che la società non viola le leggi antitrust e che le sue commissioni sono giustificate dal valore che offre ai suoi clienti. Il giudice aveva però ordinato ad Apple di consentire agli sviluppatori di inserire nei loro app link a sistemi di pagamento alternativi a quello di Apple, per dare più scelta agli utenti. Epic Games aveva fatto appello contro questa decisione, ritenendola insufficiente a garantire una concorrenza equa.

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