l’analisi sugli effetti

Davos e FMI focus sull’AI: sfida e opportunità per il lavoro globale

Kristalina Georgieva: “Siamo sull’orlo di una rivoluzione tecnologica che potrebbe anche sostituire posti di lavoro e approfondire le disuguaglianze”

Davos e FMI focus sull’AI: sfida e opportunità per il lavoro globale

A Davos, in Svizzera, al via il consueto appuntamento del World Economic Forum, il prestigioso forum che riunisce le élite mondiali di diversi settori che si apre quest'anno con una serie di temi cruciali per il futuro del pianeta. Tra questi, il cambiamento climatico, i conflitti internazionali, la frattura globale e l'impatto dell'intelligenza artificiale. Più di 60 leader politici, tra cui il presidente israeliano Isaac Herzog e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parteciperanno all'evento, tenendo discorsi pubblici e incontri riservati. Si aggiungeranno agli oltre 2.800 ospiti, provenienti da ambiti accademici, artistici e istituzionali.

Ed è proprio sull'intelligenza artificiale (IA) che potrebbe trasformare il mercato del lavoro mondiale, creando nuove opportunità ma anche minacciando alcuni posti di lavoro, il Fondo monetario internazionale, invita a elaborare politiche adeguate per sfruttare il potenziale dell'IA.

 

L'impatto dell'IA sul lavoro

L'intelligenza artificiale (IA) è una delle tecnologie più innovative e rivoluzionarie del nostro tempo, capace di migliorare la produttività, la crescita e i redditi in tutto il mondo. Ma l'IA potrebbe anche avere un impatto negativo su alcuni settori e lavoratori, sostituendo o riducendo la domanda di alcune attività umane. Come affrontare questa sfida e cogliere le opportunità offerte dall'IA? Questa è la domanda che si pone il Fondo monetario internazionale (Fmi) in un'analisi che esplora gli effetti dell'IA sul mercato del lavoro globale.

Secondo lo studio del Fmi, l'IA potrebbe interessare quasi il 40% dei posti di lavoro in tutto il mondo, con una maggiore incidenza nelle economie avanzate (60%) rispetto ai mercati emergenti (40%) e ai paesi a basso reddito (26%). Questo significa che l'IA potrebbe integrare o sostituire alcune attività svolte dagli esseri umani, con conseguenze diverse a seconda dei casi.

Per circa la metà dei posti di lavoro esposti all'IA, l'integrazione tra uomo e macchina potrebbe portare a un aumento della produttività, della qualità e della soddisfazione del lavoro. Per l'altra metà, invece, l'IA potrebbe eseguire meglio o a minor costo alcune attività chiave, rendendo superflui alcuni lavoratori, abbassando i salari o riducendo le assunzioni. In alcuni casi estremi, alcuni posti di lavoro potrebbero addirittura scomparire.

L'impatto dell'IA sul lavoro dipende anche dal livello di sviluppo e di preparazione dei paesi. Molti paesi emergenti e a basso reddito non hanno l'infrastruttura o la forza lavoro qualificata per sfruttare i vantaggi dell'IA, e rischiano di rimanere indietro rispetto ai paesi più avanzati, aggravando le disuguaglianze globali. Al contrario, i paesi più sviluppati hanno maggiori opportunità di beneficiare dell'IA, ma devono anche affrontare le sfide sociali ed economiche legate alla transizione tecnologica.

 

Le politiche per l'IA

Di fronte a questo scenario, il Fmi sottolinea la necessità di elaborare una serie di politiche per sfruttare in modo sicuro e inclusivo il vasto potenziale dell'IA. Tra queste, il Fmi indica:

  • L'investimento nell'istruzione e nella formazione, per dotare i lavoratori delle competenze necessarie per adattarsi al cambiamento tecnologico e per favorire l'innovazione e la creatività.

  • La protezione sociale e il sostegno al reddito, per aiutare i lavoratori a gestire la transizione, a trovare nuove opportunità e a ridurre le disuguaglianze.

  • La regolamentazione e la governance dell'IA, per garantire il rispetto dei diritti umani, della privacy, dell'etica e della sicurezza, e per prevenire gli abusi e i rischi dell'IA.

"Siamo sull'orlo di una rivoluzione tecnologica che potrebbe far ripartire la produttività, stimolare la crescita globale e aumentare i redditi in tutto il mondo, ma che potrebbe anche sostituire i posti di lavoro e approfondire le disuguaglianze", dichiara il direttore generale del Fmi, Kristalina Georgieva. "Il rapido progresso dell'intelligenza artificiale ha affascinato il mondo, suscitando sia eccitazione che allarme, e sollevando importanti domande sul suo potenziale impatto sull'economia globale. L'effetto netto è difficile da prevedere, poiché l'IA si diffonderà attraverso le economie in modi complessi. Quello che possiamo dire con una certa sicurezza è che - conclude - avremo bisogno di elaborare una serie di politiche per sfruttare in modo sicuro il vasto potenziale dell'IA a vantaggio dell'umanità".

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