Serie A

Maignan vittima di razzismo, Milan e Collavino si schierano con lui

Il portiere del Milan ha subito dei cori razzisti durante la partita contro l’Udinese e ha denunciato i responsabili e i complici con un post su “X”.

Maignan vittima di razzismo, Milan e Collavino si schierano con lui

Il calcio italiano è ancora una volta macchiato dal razzismo. Il portiere del Milan, Mike Maignan, ha subito dei cori razzisti da parte di alcuni tifosi dell’Udinese durante la partita di sabato scorso. Maignan ha reagito con un post su “X” in cui ha chiesto a tutti gli attori coinvolti di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire contro il fenomeno.

Il Milan ha espresso il suo sostegno al portiere con una giornata di silenzio sui social media mentre l'Udinese con Franco Collavino, direttore generale della squadra, ha annunciato che il club friulano non tollererà il razzismo e che le persone che hanno offeso il portiere del Milan, saranno allontanate per sempre dallo stadio.

Anche l’ex portiere della nazionale, Dino Zoff, ha condannato il gesto, definendolo deprecabile e diffuso.

 

Maignan: “Se non fate nulla, siete complici”

Mike Maignan, 26 anni, portiere del Milan dal 2021, è stato vittima di razzismo durante la partita contro l’Udinese, terminata 2-3. Alcuni tifosi della squadra friulana hanno rivolto dei cori razzisti al portiere, che è di origine guadalupense. Maignan ha reagito uscendo dal campo, seguito da tutta la sua squadra, in segno di solidarietà. Rientrati poi in campo, hanno terminato la partita e hanno vinto l'incontro.

In un post su X, Maignan ha denunciato gli autori dei cori razzisti rivolti contro di lui durante la partita di sabato con l’Udinese, “Oggi un intero sistema deve assumersi le proprie responsabilità: gli autori di questi atti, perché è facile agire in gruppo, nell’anonimato di una piattaforma. Gli spettatori che erano in tribuna, che hanno visto tutto, che hanno sentito tutto ma che hanno scelto di rimanere in silenzio, siete complici. Il club dell'Udinese, che ha parlato solo di interruzione della partita, come se nulla fosse, si è reso complice. Le autorità e la Procura: con tutto quello che sta succedendo, se non fate nulla, SARETE COMPLICI ANCHE VOI”.

Il portiere rossonero aggiunge sempre su “X”: “Lo ripeto, non sono una VITTIMA. E voglio dire grazie al mio club AC Milan, ai miei compagni, all’arbitro, ai giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno mandato messaggi, che mi hanno chiamato, che mi hanno sostenuto in privato e in pubblico. Non posso rispondere a tutti ma vi vedo e siamo INSIEME”.

 

Il Milan in silenzio contro il razzismo

Il Milan ha mostrato la sua solidarietà a Mike Maignan con una giornata di silenzio sui social media. Il club rossonero ha deciso di non pubblicare alcun contenuto sui suoi account social per tutto il giorno di lunedì 21 gennaio 2024, in segno di protesta contro il razzismo. Il Milan ha spiegato la sua scelta con un post su “X”, in cui ha definito inaccettabili i fatti accaduti durante la partita con l’Udinese e ha espresso il suo sostegno a Maignan e alla lotta al razzismo.

Il Milan ha anche inviato una lettera alla Lega di Serie A, chiedendo di adottare delle misure più severe contro il razzismo negli stadi. Il Milan ha proposto di introdurre delle sanzioni più pesanti per i club e i tifosi che si rendono responsabili di episodi di razzismo, di utilizzare la tecnologia per identificare i colpevoli e di promuovere delle campagne di sensibilizzazione e di educazione.

 

Zoff: “È una vergogna, succede dappertutto”

Anche l’ex portiere della nazionale, Dino Zoff, ha commentato la vicenda, esprimendo la sua indignazione. Zoff, 81 anni, ha definito deprecabile il gesto dei tifosi dell’Udinese e ha detto di essere stupito che il razzismo sia ancora così diffuso nel calcio italiano. Zoff ha sottolineato che il razzismo non dipende dal Friuli, ma è un problema che riguarda tutto il Paese. Zoff ha ricordato la sua esperienza come portiere e ha detto di aver subito tanti insulti e provocazioni, ma almeno erano rivolti a tutti e non a una persona per il colore della sua pelle.

Zoff ha anche invitato i tifosi a rispettare i giocatori e a godersi lo spettacolo del calcio. Zoff ha elogiato la reazione di Maignan, che ha dimostrato di essere un grande professionista e una grande persona. Zoff ha augurato a Maignan di continuare a fare bene e di non lasciarsi condizionare da questi episodi. Zoff ha concluso dicendo che il calcio deve essere un’occasione di incontro e di integrazione, non di discriminazione e di violenza.

 

Udinese, Collavino "Stop a vita ai razzisti"

Franco Collavino, direttore generale dell’Udinese, ha annunciato che il club friulano non tollererà il razzismo e che le persone che hanno offeso il portiere del Milan, Mike Maignan, saranno allontanate per sempre dal “Bluenergy Stadium”. Collavino ha detto che il Daspo ha una durata limitata, ma che il club può decidere di escludere un tifoso da uno stadio per un tempo superiore. “Lavoreremo per escluderli per sempre dallo stadio, a vita”, ha affermato.

 

Collavino ha poi raccontato cosa è successo nelle ultime 24 ore e cosa succederà ora: “Siamo convinti di andare alla ricerca dei responsabili, non possono che essere due o tre persone. Non ci sono stati cori, che non sono stati percepiti né dall’arbitro né dalla Procura. Sono uno, due, tre sciagurati, e questo basta perché sia una cosa gravissima. Abbiamo già iniziato a guardare le immagini delle telecamere dello stadio, c’è anche da ascoltare l’audio. Al Bluenergy Stadium, tra interno ed esterno, ci sono oltre 300 telecamere, c’è tanto lavoro da fare in pochissimo tempo”. 

 

Maignan ha detto: Chi non farà nulla sarà complice. “E ha ragione. Ma noi ci siamo mossi molto prima delle sue parole, già nell’intervallo della partita ci siamo messi in contatto con la polizia per iniziare a cercare quelle persone che non vogliamo tra noi. Più in generale, attuiamo politiche dei biglietti che favoriscono la presenza allo stadio delle famiglie, che da noi sono tantissime, e mandiamo i nostri calciatori nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi sul tema del razzismo”.

 

Un messaggio per il portiere del Milan? “Voglio dirgli che siamo profondamente dispiaciuti per quello che è capitato e gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà. L’Udinese è sempre stata un esempio di società multietnica e multiculturale, un esempio di convivenza e di tolleranza. Abbiamo sempre avuto in rosa un numero di giocatori neri più elevato della media italiana e anzi, dopo la sentenza Bosman che nel 1995 ha aperto le frontiere, siamo stati anche criticati per questo, perché avevamo troppi calciatori di nazionalità diverse e pochi italiani. Gli ultimi trent’anni parlano per noi, sono sotto gli occhi di tutti”.

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